Il P.T.E. di Bagheria: ossia il suo Pronto Soccorso

Il P.T.E. di Bagheria: ossia il suo Pronto Soccorso

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Il Distretto 4 dell’Ausl 6 di Palermo comprende 5 Comuni: Altavilla Milicia, Bagheria, Casteldaccia, Ficarazzi e Santa Flavia, circa 90(cento)mila cittadini. Bene. A Bagheria vi è il PTE-Punto Territoriale di Emergenza,

denominato Punto di Primo Intervento, genericamente inteso Pronto Soccorso.

Ma cosè veramente?

Definirlo ridicolo, anzi vergognoso, è niente! Ridicolo e vergognoso da tutti i punti di vista.

Si cominci dal come non è praticamente segnalato ai disgraziati (veramente disgraziati) utenti che, provenienti da vari punti del distretto, per la prima volta dovessero averne bisogno (non per nulla il più delle volte si va direttamente a Palermo)... E, se di giorno in qualche modo, chiedendo qua e là, vi si arriva, individuarlo di sera è una caccia al tesoro in quanto, alla mancanza di segnaletica, si aggiunge l’assenza di una sia pur minima illuminazione. Buio totale (lasciamo perdere l’eventualità di un turista per caso: sarebbe un film)!

Ma, alla già grave assenza di segnaletica e di illuminazione, si aggiunge il resto. Che dire, infatti, dell’area d’ingresso e del parcheggio, in particolare per l’autoambulanza? Ampi e ben disimpegnati dalla strada d’accesso?! Comodissimi. Nulla, proprio nulla da obiettare. Tutto ok. E non è finita. Perché, a tali pregi ‘ubicazionali’, non possono non aggiungersi le eccellenti caratteristiche del vero e proprio edificio “Pronto Soccorso”: vano accoglienza superbo, numero più che sufficiente di vani, fra l’altro spaziosi, aerati, ben illuminati, ben distribuiti.

La sala medicazione è tale da restare veramente impressa nella memoria per l’eccellenza. E gli arredi? Funzionalissimi, sufficienti e accoglienti. tanto da restare anch’essi impressi nella memoria. Insomma, il meglio del meglio è tutto lì concentrato (senza offesa per il terzo mondo).

Ma vogliamo dirlo che il ‘Pronto Soccorso’ o Punto TERRITORIALE di (attenzione?!) EMERGENZA costituisce una autentica vergogna per l’intero distretto e in particolare per Bagheria che ne costituisce più del 50% con i suoi 55mila cittadini? Un turista, che vi dovesse incappare, necessiterebbe di essere ospedalizzato per trauma psichico.

Questa storia dura da decenni. Vi sono state alcune osservazioni all’inizio e poi nulla più. Facciamo (tutti) il callo a tutto: quando c’incappiamo … lasciamo correre.

Ma è ancora accettabile rassegnarsi (non solo) a questo stato di cose, visto che, in fondo, si tratta di una costante offesa alla dignità della persona oltre che di una costante mortificazione delle professionalità coinvolte?

Non è il caso di cambiare qualcosa realmente anche per il semplice amor proprio?

Questa grossa città di Bagheria ha bisogno di fare ed attuare scelte chiare e forti a 360° gradi e, soprattutto, coraggiose per fare fronte all’altro grosso, esteso e complicatissimo capitolo del radicamento di più o meno piccole illegalità diffuse.
Scelte chiare e forti che richiedono amministratori e cittadini fortemente convinti di volere cambiare, di conseguire un livello di civiltà di un certo spessore costituito anche dal conseguimento di una adeguata sicurezza del territorio e di efficienza e qualità dei servizi a rete (idrica-fognaria-rifiuti).

Cose per cui doverci impegnare in prima persona.

Tornando al pronto soccorso, proporrei una riflessione sulla opportunità di trasferirlo al piano terra (previa ristrutturazione con modesta spesa) di uno dei corpi esistenti presso lo svincolo (trovo assurda una loro ipotizzata demolizione). Oltre l’evidente vantaggio che si avrebbe per l’intero distretto col P.T.E. già in autostrada, vi sarebbero aree e spazi sufficienti anche per altre diverse fruizioni per la vita della nostra Città, in un tutt’uno col recupero a parcheggio di quella striscia di area pubblica adiacente inutilizzata.

Area già oggetto di altre segnalazioni nelle variegate proposizioni di diversa sistemazione (in termini di percorrenza e non solo) della stessa zona per abbattere di uno 80% i tempi di attesa. Uno studio di massima, totalmente “a gratis”, potrebbe essere proposto a professionisti bagheresi con un semplice concorso di idee e senza escludere l’apporto di idee di qualsivoglia cittadino bagherese, anche per sperimentare un sano e costruttivo coinvolgimento sociale. Facciamoci un bel regalo natalizio all’insegna del rispetto, appunto, della persona, quanto meno di noi stessi.


Tommaso Impellitteri