Dai buoni propositi allo scempio ?

Dai buoni propositi allo scempio ?

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Il maquillage di Bagheria, seppur a piccoli passi e con i disagi purtroppo inevitabili per la cittadinanza, procede
: dal rifacimento del Corso al Piazzale Stazione fino alla tanto discussa Piazzetta Vittime della mafia e al restauro di Palazzo Butera.
Quest’ultimo, in particolare, avanza in modo encomiabile e consentirà alla Bagheria Istituzionale di poter dare finalmente giusto sfoggio di un patrimonio artistico per troppo tempo deturpato e trascurato.

Fin qui, quindi, tutto bene. Però alcune cose non tornano: gli abitanti della zona non si spiegano, ad esempio, come mai spesso (n.d.r una segnalazione in merito è giunta anche la mattina del 16 dicembre) gli operai diano fuoco a quella che parrebbe plastica e ad altri materiali all’interno del giardino della villa e, per la precisione, in prossimità di alberi ultradecennali.

Il che risulta assolutamente poco opportuno per due motivi: il primo è che l’intero quartiere viene invaso da intensi fumi neri che rendono l’aria irrespirabile, il secondo è che a furia di accendere fuochi e fuocherelli gli alberi che, per il momento, si sono salvati dalle ruspe dell’amministrazione Sciortino potrebbero venire danneggiati irrimediabilmente.
Già diversi mesi fa alcuni alberi, che da tanti anni stavano in prossimità del muro di recinzione che si affaccia su via Salvatore Rosa, si sono misteriosamente volatilizzati. E prima ancora che una schiera di esperti appositamente pungolati dica che si trattava di alberi puzzolenti , antipatici o poco estetici, precisiamo che quel che conta, dal nostro punto di vista, è salvaguardare la natura.
In tutta franchezza, non nascondiamo una certa insofferenza nei confronti dei gusti estetici o delle blande motivazioni di chi decide o no se abbattere o dare fuoco agli alberi.

Come ricorderete, diversi mesi fa su questa testata si era più volte sollevata la questione di Piazzetta Butera: chiusa e al buio da quando era stata riqualificata. Poi, dopo una serie di articoli sull’argomento e di rimostranze da parte dei cittadini, la piazzetta è stata finalmente resa accessibile al pubblico. Subito dopo è divenuta teatro di una serie di manifestazioni ludiche andate puntualmente quasi deserte e che, per dirla tutta, hanno fortemente infastidito i numerosi anziani residenti nella zona a causa dell’alto volume della musica. Per non parlare dei grotteschi discorsi in stile propagandistico pronunciati al microfono, da parte di qualche fidato esterno all’amministrazione, su quanto fosse bello ed opportuno il lavoro svolto dalla stessa.

Da molti giorni, però, piazzetta Butera è nuovamente chiusa al pubblico e c’è di più: vi è stato piazzato un gazebo bianco e poco distante da questo, sotto una palma, figura in bella vista una montagna di sedie di plastica rotte, accumulate li, una sopra l’altra (n.d.r sopralluogo effettuato in data 16 dicembre 2008): chi ha acquistato le sedie?
Non è che per caso questa bella discarica di plastica è stata pagata con i soldi dei cittadini? (anche quelli dei finanziamenti europei e nazionali lo sono).
A parte le bottiglie rotte, i sacchi di spazzatura e le carcasse di ombrelli e di altri oggetti presenti nella riqualificata villetta, c’è qualcosa di ancora più obbrobrioso che è stato fornito in dotazione alla piazzetta: nella cancellata che dà su via Calogero Miserendino è stato legato, con tanto di catena antifurto, un enorme catafalco di ferro dotato di ruote. Ora, a meno che non sia l’ultimo ritrovato dell’estro artistico bagherese, non si capisce come sia possibile che quell’enorme aggeggio se ne stia li in bella vista senza che chi di dovere intervenga.

Inoltre, gli abitanti della zona dicono che, secondo quanto hanno appreso dalla conversazione con qualche politico che frequenta il quartiere, la villetta potrebbe essere destinata ad ospitare una sorta di mercatino ortofrutticolo. Lapalissiano sottolineare la forte perplessità dei residenti, i quali temono tale eventualità in quanto già l’amministrazione ha ampiamente dimostrato di non riuscire a garantire la pulizia della zona anche quando è (inspiegabilmente) chiusa, figurarsi se dovesse divenire sede di mercato: lo scenario che si prefigura è un cumulo di cassette di legno, nuova immondizia e scarti di ortofrutta lasciati li.

A tutto questo d’altronde l’amministrazione Sciortino ci ha abituati ma la speranza è che si corra presto ai ripari, magari, una volta tanto, senza stucchevoli e infelici manifestazioni che, visto il risultato, nella sostanza servono solo a sperperare denaro. Di sicuro il recupero di Palazzo Butera e della zona limitrofa è un’ottima cosa, della quale potranno godere le generazioni future e i futuri politici bagheresi.

Va ricordato però che queste opere sono il frutto del lavoro dell’amministrazione Fricano, la quale ha avuto meriti ma anche tante pecche come quella di lanciare in politica come assessore un consigliere di centro-destra, poi passato al centro-sinistra, tale Biagio Sciortino, il quale da sindaco si è rivelato versatile paladino del civismo trasversale e multisfaccettato.

Effettivamente, con il senno di poi (e se si proseguirà con questo andazzo che sembrerebbe figlio dell’approssimazione) è purtroppo possibile affermare che sia stato un errore madornale di valutazione votare un sindaco credendo che l’aspetto umano potesse far fronte a notevoli carenze politiche. Un errore commesso in buonafede ma in ogni caso un grave abbaglio perché il compito di un buon sindaco è di amministrare e programmare e non pare che questo stia avvenendo con riscontri tangibili in termini di benessere per il cittadino bagherese comune. Quello che traspare, infatti, è l’incapacità di programmare in modo compiuto. Si dà inizio ad un progetto ma non si conoscono mai la fine e soprattutto il fine delle iniziative intraprese.

Si vive alla giornata e sulla scia dell’eredità, nel bene e nel male, lasciata da Fricano, tutto sommato buon amministratore ma probabilmente vittima politicamente del suo egocentrismo.
Ed ecco che i Bagheresi si ritrovano a fare i conti con un paradosso che mortifica lo spirito democratico e partecipativo del cittadino che è stato chiamato alle urne: molta gente che ha sostenuto il sindaco Sciortino, seppur anche solo al ballottaggio, adesso per una questione di coerenza politica e per mantenere fede ai propri ideali si ritrova all’opposizione; chi, invece, in maniera plateale e spettacolare l’ha dileggiato politicamente (e non solo) oggi magari si è accaparrato la poltrona di assessore con tanto di delega.

E chissà, con una nuova amministrazione, quale sarà la capacità di riciclaggio ‘politico’ di questi lungimiranti strateghi. Ma questa è un’altra storia, o meglio, con un enorme dispiacere per le sorti della nostra amata cittadina, probabilmente si tratta di una di quelle vicende dove amari colpi di scena, l’abbandono a sorpresa della nave e le lacrime di coccodrillo non mancheranno.
L’auspicio chiaramente, per il bene e per l’immagine di Bagheria, è che il signor sindaco trovi finalmente il modo di correggere il tiro prima che si arrivi allo sbando totale.
Ad ogni modo, per scoprire come andrà, basterà solo attendere.
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