Una lettera del Presidente Intercear Biagio Sciortino agli operatori delle dipendenze

Una lettera del Presidente Intercear Biagio Sciortino agli operatori delle dipendenze

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A tutti gli Operatori delle Dipendenze
Cari colleghi,
oggi più che mai dobbiamo dimostrare la nostra capacità di porre al Centro dell’azione “l’uomo”.


In un momento in cui il Paese è in emergenza e i Servizi Sanitari lottano quotidianamente per curare le persone che si sono ammalate di Covid-19, le nostre strutture debbono dare, come sempre, una risposta concreta ed efficace al problema delle dipendenze.
Noi continuiamo a prenderci cura dei più deboli, nelle “periferie esistenziali”, con coloro che nei nostri Centri riscoprono il senso della vita.
Il nostro lavoro ci ha sempre consentito di intuire l’evoluzione delle problematiche inerenti le dipendenze, cosa che poi ha permesso allo Stato di intervenire a livello normativo.
Tutti i nostri Servizi sono stati sempre in prima linea per sopperire alle “povertà relazionali”; abbiamo vissuto momenti duri, come il periodo dell’esplosione dell’Aids, riuscendo ad offrire servizi ed attenzioni senza paura o esitazioni.
Oggi come allora, sapremo supportare il S.S.N. ed in particolare i colleghi dei Ser.d. e faremo onore al nostro ruolo con i nostri Operatori che non “fuggono” dall’uomo, ma che lo sostengono ancora con più forza.
È evidente ed innegabile che ci troviamo a lavorare con una popolazione nevroticamente e compulsivamente “mobile” e che molto spesso sfida la morte giocando la propria vita con comportamenti a rischio.
È per tale motivo che i nostri Servizi, quale che sia la loro ispirazione ideologica, debbono innalzare il livello di attenzione e qualificare ancor di più le modalità d’intervento.
Le difficoltà dei soggetti affetti da dipendenze patologiche in questo difficile momento si riverberano ancora una volta sulle famiglie e queste, nell’attuale frangente, vedono venir meno il supporto terapeutico da noi solitamente offerto per l’impossibilità di partecipare personalmente agli incontri tra i familiari ed i nostri psicologi.
È chiaro che questo “indebolimento” della famiglia, unito alla distanza fisica delle persone care, incide sulle motivazioni di quanti trovano già difficile portare al termine il Progetto Terapeutico intrapreso.
E così infatti siamo spesso costretti, più che in passato, ad arginare le “oscillazioni” della volontà e del desiderio dei nostri giovani.
Per quanto detto, il mio apprezzamento ed il mio ringraziamento va agli Operatori che si stanno impegnando e spendendo eroicamente nell’agire.
Spero infine che il nostro esempio di coerenza e di dedizione possa motivare le Forze Politiche a sostenerci in questo sforzo che il nostro Sistema affronta, evitando che ricadute finanziare possano pregiudicare il lavoro portato avanti ininterrottamente da oltre mezzo secolo e scongiurando la chiusura, o peggio, la morte di Servizi diventati ormai punti di riferimento essenziali per la Società.


Bagheria, 25 Marzo 2020 Il presidente Intercear
Biagio Sciortino