Strano mix al "King": voglia di legalità e voglia di "Baarìa"

Strano mix al "King": voglia di legalità e voglia di "Baarìa"

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Un “parterre de roi” di prima grandezza quello che lunedì al cinema “King” di Misilmeri affollato sino all’inverosimile di autorità, ma anche di giovani studenti e di gente comune,

 

ha partecipato alla consegna del premio "Rocco Chinnici" per la legalità al regista bagherese Peppuccio Tornatore.

A partire dalle autorità politiche: c’erano il Presidente della Regione Raffaele Lombardo, il Presidente della Provincia Giovanni Avanti, il sen. Beppe Lumia; ed ancora il presidente della Commissione Parlamentare regionale antimafia Lillo Speziale, l’onorevole Gaspare Vitrano, oltre ad un buon numero di sindaci, da Salvatore Badami padrone di casa, Gaetano Di Chiara e Giovanni Di Giacinto, rispettivamente sindaci di Villabate e Casteldaccia.

Per Bagheria c’erano il sindaco Biagio Sciortino, l’assessore alla cultura Sergio Martorana ed il comandante dei VV.UU. Maurizio Parisi; durante la tarda mattinata hanno fatto una breve apparizione il presidente del consiglio Daniele Vella e il difensore civico Giorgio Castronovo.

Non c’erano altri consiglieri o assessori, a parte qualche amico personale di Peppuccio. Diciamo una presenza di Bagheria, alquanto sottotono.
Poi il Procuratore capo della Repubblica Francesco Messineo, Leonardo Guarnotta presidente del Tribunale di Termini Imerese, i comandanti provinciali di Carabinieri e Finanza il questore Marangoni, Pippo Cipriani, il condirettore del Giornale di Sicilia, Giovanni Pepi.

Forse si è realizzato dopo l’arresto di Provenzano e Lo Piccolo e gli arresti dell’operazione Perseo quella consapevolezza che cosa nostra può essere veramente sconfitta; o forse la grande attesa per il film “Baaria” di Peppuccio Tornatore ha di fatto creato l’evento.

Erano le 10.30 quando il generale Antonio Rametta, presidente della Fondazione “Rocco Chinnici” ha aperto i lavori dell’ assemblea.

Ed è il sindaco Badami che a conclusione del suo intervento con la voce rotta dall’emozione, da notizia della grave intimidazione( il taglio di una cinquantina di piante d'ulivo) di cui è stato fatto oggetto l’on. Gaspare Vitrano; ed è una buona occasione per ribadire che “indietro non si torna”.

E’il critico cinematografico Gregorio Napoli, che, attraverso un excursus nella storia del cinema, ritrova il filo rosso che lega i valori della cultura e della legalità.

Poi le autorità dal Presidente della Regione che sottolinea il rigore della legge sugli appalti votata dalla Regione al Presidente della Provincia che ribadisce un impegno non formale per costruire percorsi di legalità all’interno dell’amministrazione.

Giovanni Pepi, mette in guardia sui ritardi e le inadeguatezze dei politici nel contrasto a cosa nostra; troppi buchi nelle leggi, troppo permeabili ancora le pubbliche amministrazioni, alle infiltrazioni del malaffare.

Da Caterina e Giovanni Chinnici viene oltre che un ricordo sugli insegnamenti “etici” del padre , anche qualche notazione personale: “Ero un bambino - ricorda Giovanni Chinnici -e talvolta il pomeriggio mio padre mi portava con lui al Palazzo di Giustizia, e ricordo quegli enormi corridoi vuoti e silenziosi.
Non era ancora invalsa la mentalità che per l’emergenza criminale in Sicilia occorresse impegnarsi di più, e mio padre veniva guardato con sufficienza talvolta anche dai colleghi
”.

Leonardo Guarnotta riferisce di Chinnici magistrato: serio, instancabile e intransigente fu l'ideatore del lavoro in pool e che occorreva rendere operative le norme che consentivano di incidere sui patrimoni dei mafiosi.

Beppe Lumia sottolinea invece che ad un organizzazione mafiosa in questo momento scompaginata ed oggettivamente in difficoltà, occorre infliggere colpi decisivi, per impedirle di riorganizzarsi.
Aggredire i patrimoni di mafia, ribadire il carcere duro, riaprire se necessario l’Asinara, per rendere effettivo l’isolamento dei mafiosi, che si dimostra invece, che malgrado il regime del 41 bis continuano a dare ordini e dirigere.”

Lillo Speziale, valorizza il segnale positivo che viene dalla sua Gela, città in cui ben 80 commercianti hanno deciso di denunciare gli estortori, ed anche a Palermo dopo l’arresto dei Lo Piccolo una buona metà dei commercianti hanno confermato in sede giudiziaria il taglieggiamento.
“Lo Stato sta facendo la sua parte, occorre che anche la politica e la società facciano la loro”- conclude Speziale.

Infine Peppuccio Tornatore.

Alla benevola provocazione iniziale del sindaco Salvatore Badami: “Perché non realizzi un film su Rocco Chinnici” ? risponde.
“Il mio lavoro consiste essenzialmente nel raccogliere, idee, fantasie, sogni, storie, che vanno a finire in un cassetto: talvolta - ma succede purtroppo raramente - accade un miracolo; qualcuno di questi soggetti, di queste sceneggiature, diventa veramente un film o una fiction” .
Comunque - aggiunge Tornatore - raccogliamo materiale, arricchiamo questa idea, e non escludo che qualcuno un giorno la potrà realizzare”.

C’è spazio ancora per una breve esibizione di Minutella ed Ernesto Maria Ponte, in attesa della proiezione del cortometraggio “Io vivo” della esordiente regista Marina Paterna, ed è Minutella a chiedere a Peppuccio:”Non c’è il rischio che con queste fiction sugli eroi negativi (il riferimento è alla fiction su Totò Riina), venga fuori un personaggio suggestivo e che affascina gli spettatori”?

" - risponde Peppuccio- anche a me capitò qualcosa del genere quando girai “Il camorrista”; si può con finzioni di trama evitare questo rischio , che è, ricordiamolo, sempre presente, ed è stato sempre avvertito soprattutto nelle opere letterarie, e viene ricordato Dostojevsky che scriveva “ se narro la storia di un ladro di cavalli, io sto dalla parte del ladro di cavalli, perché non faccio il giudice”.

"Sulla manifestazione di oggi posso dirvi una sola cosa: che tanto, per fortuna, è cambiato. Quando, proprio negli anni in cui Chinnici veniva ucciso io ero consigliere comunale del Partito Comunista a Bagheria: ebbene c'erano sindaci che negavano l'esistenza stessa di cosa nostra e ricordo ancora le fatiche inenarrabili e insuperabili per far votare al consiglio comunale anche un semplice ordine del giono in cui si condannasse la mafia"

E poi su Rocco Chinnici: " Lavoravo a Rai tre e dovevamo fare una intervista al magistrato; toccò a me accoglierlo negli studi e preparare l'intervista, che doveva fare un altro collega: il tempo quindi di uno sguardo e una stretta di mano: ma quegli occhi e quel sorriso mi sono rimasti dentro per sempre"

Si chiude con la consegna del premio e con la battuta( ma non tanto) di Totò Badami: "Peppuccio facci un regalo; metti il nostro premio (una scultura in argento che rappresenta la legalità e la rettitudine) accanto al tuo Oscar"

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