Scontro Sindacati - Marino: sono ancora scintille

Scontro Sindacati - Marino: sono ancora scintille

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Sembra destino che i rapporti tra i sindacati dei dipendenti comunali e la dr.ssa Marino Marina dirigente del VI settore debbano essere sempre conflittuali
Qualche mese fa è stata la vicenda delle selezioni Urban,
che provocarono una vivace reazione dei sindacati cui la dr.ssa Marino non ha mai dato di fatto alcuna risposta, a riscaldare gli animi.

Stavolta la polemica prende le mosse da una vicenda interna al personale del settore diretto dalla Marino e che, per i toni che sta assumendo, rischia di “tracimare”.
Se ce ne occupiamo è in buona sostanza per due motivi: in primo luogo per l’eventuale refluenza che le decisioni della dr.ssa Marino, potrebbero avere avuto su un servizio di sportello di apertura al pubblico e poi per documentare su un clima di tensione che sta innescando una serie di batti e ribatti, e che non giova certo alla serenità del personale dell’Ente.

Tutto parte da una circolare del Direttore Generale dr. Giuseppe Di Liberto che disponeva le modalità di recupero dei permessi dei dipendenti comunali vincolandoli “durante la normale apertura degli uffici dalle ore 7.45 alle ore 15.00 o durante le ore antimeridiane del secondo sabato del mese”, e dando la scadenza del 28 febbraio.
C’è anche un problema di ore a credito dei dipendenti e la dr.ssa Marino ne disponeva il recupero da parte dei dipendenti del suo settore, chiudendo il servizio di ricevimento al pubblico nei giorni 25 e 26 febbraio.
Nei fatti poi lo sportello degli uffici di sanatoria ha regolarmente funzionato, grazie alla disponibilità del responsabile, mentre a chiudere effettivamente è stato quello dell’edilizia privata
Pressocchè immediata la presa di posizione dei tre sindacati dei dipendenti Cgil, Cisl e Uil, nel chiedere al direttore generale un incontro urgente circa i criteri e le modalità di recupero delle ore a credito o a debito dei dipendenti, e nel contempo segnalano e censurano la decisione della dr.ssa Marino accusandola di avere causato l’interruzione di un pubblico servizio.

Arriva appena due giorni dopo una piccata replica della Marino, che venuta a conoscenza della nota sindacale e dopo avere difeso il proprio operato, e le ragioni delle proprie decisioni, allarga il discorso e conclude
Sono venuta a conoscenza per le vie brevi di una nota prodotta da tre sigle sindacali, a firma dei responsabili aziendali, Sig. Bartolone, Sig. Pagano e (f.to) Sig. Lopes in cui mi si denuncia per interruzione di pubblico servizio a causa della chiusura al pubblico degli Uffici sopra richiamata”.

Tale nota, nemmeno indirizzata per conoscenza alla sottoscritta, formulata sommariamente e per quanto mi è dato di sapere, non verificata né con me né con il personale del settore cui è indirizzata”.
“Porto con me –continua la dr.ssa Marino- la più profonda convinzione che il sindacato sia una grande conquista di civiltà oltre che un patrimonio da utilizzare con onore per tutelare i lavoratori in questo momento di crisi economica. Per questo, faccio mie le battaglie civili che esso conduce storicamente”.

Ed infine conclude:”L’attività che invece si rivolge da parte dei Responsabili sindacali di questo ente nei riguardi della mia persona e del mio operato sono contraddistinti da modi che parlano da sé, ed è questione ormai squisitamente personale rispetto alla quale rispondo per quanto è mio dovere istituzionale agli organi a cui è demandato il compito di vigilare ed eventualmente censurare comportamenti ritenuti scorretti. Cosa che ho fatto con puntigliosità e spirito di servizio, senza avere ricevuto sinora censure o rilievi che taluni sindacalisti, approfittando di qualsiasi occasione si presenti, invocano con toni sopra le righe”.

A questo punto è il fronte sindacale che si divide:
la UIL ritira di fatto la propria adesione alla nota sindacale, sostenendo che alla base della sottoscrizione c’era stato un malinteso.
La CISL mantiene ferma la propria posizione , precisando che pur ammettendo che l’espressione usata nella nota circa l’interruzione di un pubblico servizio “non era delle più felici”, non si riconosce nelle espressioni della dr.ssa Marino laddove scrive  “ taluni sindacalisti, approfittando di qualsiasi occasione si presenti, invocano con toni sopra le righe”, (provvedimenti nei suoi confronti n.d.r.), ed invita il funzionario “a non fare accuse generiche” e di parlare “esplicitamente”, perché aggiunge la Cisl “oggi più che mai c’è bisogno di grande chiarezza”, ed infine “di non accettare alcuna lezione circa il modo di fare sindacato”.
E’ la CGIL che non usa mezzi termini e muove decisamente all’attacco.
Si resta basiti e sconcertati dall’ennesimo tentativo di delegittimazione sindacale da parte del dirigente a termine Marina Marino.
Per l’ennesima volta respingiamo al mittente il goffo tentativo di mascherare le proprie carenze cognitive in materia giuridica ed in particolare di quelle che sono le prerogative del diritto sindacale
.”
Cogliamo l’occasione - prosegue il comunicato della Cgil - per ribadire alla Marino che i rappresentanti sindacali sono tali per espressione democratica dei dipendenti e non per imposizione politica o per incarico ricevuto dal sindaco” e che ”il rispetto che dice di avere nei confronti dei dipendenti è palesemente di facciata”.

Ribadito che di fatto la decisione adottata circa le modalità del recupero dei crediti di orario da parte dei dipendenti ha “provocato di fatto l’interruzione di un servizio pubblico” il comunicato continua “Ancora una volta la dirigente Marino, pur di non rispondere alle questioni legittimamente poste, cerca di focalizzare l’attenzione in modo bizzarro sulla sua persona facendo riferimento a fantasiose “questioni squisitamente personali”.
E’ forse una questione personale evidenziare che la Marino ha conferito incarichi a personale esterno senza alcun rispetto del regolamento vigente nell’Ente e senza una previa ed effettiva ricognizione delle numerose professionalità esistenti all’interno?

Per concludere: “E’ forse puntiglio, mero pregiudizio evidenziare che la Marino calpesti in maniera reiterata e convinta la legge sulla trasparenza amministrativa, riuscendo persino a non rispettare gli stessi bandi da Ella prodotti cambiando le regole secondo convinzioni del tutto arbitrarie e non suffragate da alcun riferimento normativo né generale né speciale” .

Questi i fatti: a voi il giudizio.

Noi possiamo solo ricordare che anche Don Lisander nella sua opera immortale diceva che il torto e la ragione non si possono dividere con un taglio netto.
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