Gli "Asparuoti": Meglio il porto che il depuratore!

Gli "Asparuoti": Meglio il porto che il depuratore!

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Il depuratore di Bagheria, ubicato ad Aspra, è sempre stato un cruccio per gli abitanti della frazione, per i numerosi e spiacevoli problemi che ha creato nel tempo, il più significativo e fastidioso, nonché ricorrente, dei quali sono le esalazioni maleodoranti,

che anche in presenza di venti favorevoli, coinvolgono, normalmente, tutto il centro abitato mentre in presenza di vento di maestrale viene coinvolta anche la parte bassa di Bagheria.

Nel tempo ci sono state parecchie e vibrate proteste dei cittadini; l’ ultima delle quali avvenuta alla fine del 2008 ha visto la popolazione di Aspra sollevarsi chiedendo a gran voce una soluzione agli amministratori, i quali nella persona del Sindaco e di alcuni Assessori, sono intervenuti nella sede del consiglio circoscrizionale per tentare di trovare delle spiegazioni e prendere atto della situazione.
Questa grande manifestazione popolare ha avuto come esito la redazione di un documento, sottoscritto da tutti i cittadini intervenuti all’assemblea e da tutti quelli che si sono spontaneamente presentati per l’apposizione della firma, col quale l’intera popolazione di Aspra richiede la soluzione definitiva di questo annoso e ormai non più tollerabile disagio.

Il Comitato PRESENZA CITTADINA il giorno 7/1/2009 ha presentato al sindaco e per conoscenza al presidente del consiglio circoscrizionale una richiesta di : “preliminare tavolo di concertazione” per avanzare e discutere, soluzioni tecniche per risolvere il problema in vista di UNA RICHIESTA DI CONSIGLIO COMUNALE APERTO, firmata da ben 260 cittadini.

Ad oggi, alcun invito ci è pervenuto, sappiamo invece che i lavori del depuratore sono l’oggetto di una gara di appalto appena bandita.
Tutto ciò in barba alla tanto declamata democrazia partecipata
, in barba al rispetto di una parte consistente della cittadinanza, a dispetto dei normali rapporti di convivenza.

L’amministrazione procede imperterrita nei suoi obiettivi senza tenere conto delle legittime istanze dei cittadini.
Le soluzioni tecniche di questo comitato sono riportate nell’allegato documento presentato al protocollo comunale in data 7/1/08.

La soluzione prospettata, avrebbe risolto radicalmente il problema, restituendo alla cittadinanza uno spazio, vicino al mare, che poteva valorizzare la zona, liberandola dall’increscioso problema e restituendo, al territorio di Aspra, quella vocazione turistica tanto auspicata, ma mai attuata.

L’attuale ubicazione del depuratore è il frutto di un imperdonabile leggerezza professionale dei tecnici e della parte politica dell’epoca che con le loro decisioni poco lungimiranti e superficiali hanno progettato e approvato la costruzione della struttura nel luogo meno indicato perché a ridosso delle abitazioni, decretando in tal modo la non espandibilità dell’abitato verso ovest e cioè in direzione di Palermo; ciò, unito alle caratteristiche morfologiche che si incontrano nell’opposta direzione per la presenza della montagna e sulla direttrice Sud per l’ostacolo rappresentato dalle antiche perriere, di fatto impedisce qualsiasi tentativo di espansione dell’abitato della frazione.

Aspra conta circa 5.500 abitanti all’interno del suo territorio e vanta un’attività produttiva fiorente legata alla conservazione del pesce sottosale e sotto’olio.

Le numerose industrie del settore conserviero hanno centri di distribuzione in Italia e all’estero; il personale occupato in tale settore, compreso l’indotto è valutabile attorno alle 350 unità provenienti da tutti i paesi dell’interland.

Il piccolo centro ha inoltre, una tradizione di piccola pesca, che rappresenta la fonte di reddito principale e talora esclusiva di non poche famiglie.

Non aver colto l’occasione di un tavolo di concertazione significa, negare un apporto alla soluzione, che avrebbe visto partecipe la popolazione che più subisce, l’impatto del depuratore aldilà dei possibili sviluppi positivi o negativi.

Riteniamo comunque visto che c’è stato negato l’opportunità di confrontarci esplicare le ragioni che ci hanno spinto a percorrere altre strade per la soluzione del problema.

Il depuratore di Bagheria, è stato messo in funzione agli inizi degli anni 80 e progettato per n. 27.000 abitanti, nell’anno 1993 avviene l’ampliamento per cui è in grado di servire 64.500 abitanti (i dati sono rilevati da una consulenza che il comune affidò al prof. Gaspare Viviani dell’università di Palermo) nell’anno 1996.

Stante a questi dati (gli abitanti di Bagheria non superano il n. di 50.000), non si capisce perché il depuratore deve essere ampliato, ed anche in considerazione, che nella nascente zona artigiana , peraltro limitrofa al depuratore, dovrà sorgere un altro depuratore per servire specificatamente l’area industriale, e considerando quanto è già successo negli anni passati ,ampliando la superficie dei depuratori, automaticamente, aumenta il volume dei reflui e quindi i cattivi odori.

Qualcuno magari obbietterà che i lavori in appalto comprendono anche la copertura del depuratore e quindi l’eliminazione dei cattivi odori.

Riteniamo che il depuratore non dovrebbe emettere cattivi odori se questo avviene è perchè non sono mai stati attivi i controlli del refluo in entrata , e la copertura peraltro non elimina la causa, ma agisce sull’effetto, ed il cui successo è alquanto discutibile.
Altra causa del malfunzionamento del depuratore deriva dalla sua vetusta e dalla incontestabile verità che nei suoi 29 anni di vita, si è speso poco o niente per migliorarlo, per sostituire apparecchiature e macchine ormai da destinare ai musei, se si esclude piccole somme negli ultimi due anni.

L’odierno intervento , non è frutto di una programmazione , ma il dirottamento di un finanziamento che doveva servire ad altri scopi, infatti il progetto originario, prevedeva, la riutilizzazione delle acque reflue del depuratore per uso agricolo, per motivi che esulano dai ns. ragionamenti, questo progetto non è stato possibile realizzarlo, si è provveduto e quindi per ripiego ad utilizzare le somme per il depuratore, le ovvie conclusioni sono che:

Nessun programma è stato mai fatto per migliorare il depuratore

La copertura non risolve la causa che genera il disagio, ma elimina o tenta di eliminare il disagio non facendo espandere i cattivi odori, per cui non risolve i problemi della mancata depurazione dei reflui, nel periodo della molitura delle olive.

L’odierno intervento è un evento fortuito, ed è permesso pensare che con il tempo quando le macchine, saranno vecchie, il depuratore puzzerà di più visto che il suo bacino è aumentato di ¼ Il territorio di questo nuovo intervento non si avvantaggerà anzi il contrario

Il costo dell’appalto attuale è di €. 5.965.595, il costo previsto per realizzazione del porto ad Aspra nelle piano triennale delle opere pubbliche, epoca Pino Fricano in project. Financing era di €. 15.000.000 .
Come dire che l’attuale spesa poteva coprire il costo di un più piccolo porto o il 40% di quello più grande realizzando un sogno ,il porto che tutti ad Aspra vogliono ,ed al contrario il depuratore invece subiscono .

Firmato PRESENZA CITTADINA
FRANCO BONGIOVANNI, ANTONELLA SCIORTINO, TOMMASO IMPELLITTERI

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