155: si dirada un pò la nebbia.Ma restano le perplessità -II parte

155: si dirada un pò la nebbia.Ma restano le perplessità -II parte

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Appunto, chi pagherà?

E non è una domanda oziosa: per quanto riguarda il Comune di Bagheria, nel testo della proposta di deliberazione, si dice chiaramente che il progetto non comporterà alcun onere economico a carico del bilancio comunale e che si prescinde dai pareri tecnico e contabile trattandosi di mero atto di indirizzo


Quindi su questo versante, nisba!

La Associazione “Lavoro nel sociale” non è in atto titolare di alcun finanziamento da parte dell’Assessorato alla Famiglia: o, per meglio dire, da nessuna parte della documentazione emerge l’esistenza di un qualche finanziamento o provvidenza.
Si potrebbe ipotizzare che ci sia qualche “promessa di finanziamento”, qualora presentassero come “titolo” l’attività formativa di “stage”, svolta presso enti pubblici.

Anche perché gli occupati (a parte un 20% di diplomati, che non si capisce bene quale attività stiano svolgendo, a due-tre dentro qualche ufficio o assessorato, o in qualche altro “sito”, come li definisce il Rabino), sono persone che hanno una famiglia da campare sulle spalle, ed hanno ben altro da fare che i “volontari”.

E dove trovare la grana per pagare 400 persone che lavorano 4 ore al giorno?
Sono almeno 400-500 Euro al mese a “stagista”: una semplice moltiplicazione porta a pensare che occorrano 160.000-200.000 Euro/mese, e per sei mesi saranno necessari oltre 1.000.000 di Euro.
Arriveranno questi soldi?

E’ probabile che qualcuno in alto, e non sappiamo quanto in alto, gli abbia messo in testa a questa gente, che di precariato in precariato, qualche cosa nascerà.
Per intanto, però, caccino fuori la “quota associativa”, 50-100 Euro a cranio (o qualcosina o qualcosona in più, come si mormora in giro), che moltiplicati per quattrocento, fanno pur esse una cifra, e poi si vedrà.

Circola appunto la voce che chi è riuscito a “infilarsi” resterà per sei anni: quindi si è scatenata la corsa, a buttarsi dentro ed a qualsiasi prezzo: e di questa autentica fame di lavoro e di credulità starebbero approfittando anche i soliti avvoltoi.

Un’altra “speranziella” potrebbe venire dalla premessa della, chiamiamola così, convenzione, in cui si dice che le attività formative sono finalizzate “all’eventuale futuro affidamento di servizi di rilevanza sociale e di utilità generale”, sottinteso, da parte del Comune.
Una porticina aperta, insomma.

Ma torniamo all’iter della delibera approvata dalla giunta.
Il 30 Ottobre era arrivata la "proposta" della Associazione ed il 19 Novembre la giunta con insolita solerzia approva atto d'indirizzo, bozza di convenzione e quant'altro.
Trascorrono altri 15 giorni ed il 5 Dicembre del 2008, il sindaco Biagio Sciortino da un lato e Rabino Francesco, presidente dell’Associazione dall’altra, firmano una convenzione, che consta di due-paginette-due, che aggrava dubbi e perplessità; e che ad oggi, è questo va rilevato, è l’unico atto di convenzione esistente tra il Comune di Bagheria e l’Associazione" Lavoro nel sociale"

Non ci sono altre convenzioni ad oggi, o almeno gli uffici preposti non ne sono in possesso.

E subito saltano agli occhi parecchie anomalìe.

La prima cosa che colpisce è che la convenzione effettivamente firmata è molto diversa da quella approvata in Giunta il 19-Novembre-2009. La prima constava di sei articoli, mentre la copia di convenzione effettivamente firmata di articoli ne riporta quindici.

Nella premessa si fa sempre riferimento all’accordo Programma Quadro Assessorato famiglia-Regione Siciliana e alle provvidenze del Piano Operativo Regionale, e all’eventuale futuro affidamento da parte del Comune di servizi di rilevanza sociale e di utilità generale (e non si comprende in base a che titolo, a quale autorità, a quale principio ispiratore e a quale norma di legge il Sindaco faccia questa promessa, o comunque acconsenta che venga inserita in un atto pubblico ufficiale; perché tale è una convenzione).

Si dice in premessa che l’Associazione ha in programma l’adozione di “standard di qualità”. In poche parole l’Associazione non ha, in atto, alcuna “certificazione” di nessun tipo.
E’ scomparso nella stesura finale della “convenzione”, il capoverso, presente invece nella bozza portata in giunta, relativo all’accertamento di gravi inadempienze nell’attuazione dei lavori e le violazioni di norme di legge.

Si ribadisce comunque che non ci saranno oneri per il Comune di Bagheria.
Vediamo in dettaglio però qualche articolo che suscita dubbi.

All’articolo 2 si dice testualmente:

Il comune di Bagheria si impegna ad accogliere presso la propria struttura un numero massimo di 250 soggetti come da elenco contraddistinto con la lettera “A”, allegato alla presente per farne parte integrante”.

In realtà gli “stagisti” sono ora 420. Chi ha autorizzato questo numero in deroga ad una convenzione già sottoscritta?

Ricorderete che nella proposta iniziale, inviata dall'Associazione, ed "esaminata" dalla Giunta che in base ad essa deliberò l'atto di indirizzo, si parlava di cento(100) unità.

Messo da parte l’assessore alla famiglia, all’articolo 3 si dice che l’intervento “sarà finanziato con Decreto dell’Assessore Regionale del Lavoro”; però non si cita alcuna documentazione concernente la richiesta all’Assessorato né si fa alcun riferimento alla procedura, non si spiega quindi il conseguente ottimismo dell’affermazione.

All’articolo 7 l’Associazione si impegna a rispettare gli adempimenti previsti nelle circolari, senza specificare però di quali circolari e attinenti quali leggi si tratti.

All’articolo 11 si parla di rispetto degli obblighi nascenti secondo le vigenti disposizioni, così, in maniera assolutamente generica, senza specificare la materia su cui sarebbero vigenti queste disposizioni.

L’articolo 13 è la classica ciliegina sulla torta. Udite, udite!


L’amministrazione si riserva, qualora necessario, di acquisire qualsiasi informazione in ordine alla moralità (proprio così: moralità, niente a che fare con carichi pendenti, certificati antimafia o certificati del casellario giudiziario, paroloni che evidentemente alle orecchie dei firmatari suonano troppo forti), e alla regolare amministrazione della COOP, e all’affidabilità generale della stessa”.

Come se certificazione antimafia o dei carichi pendenti fossero degli “optionals”: insomma “ci riserviamo” di fare gli accertamenti, come se non ci fosse una legge che ne fa obbligo.
Sia detto per inciso, nei vari articoli della convenzione e nelle varie note i termine Cooperativa e Associazione vengono usati quasi indifferentemente.

Ed infine che la convenzione entrerà in vigore alla data della sottoscrizione, quindi il 5 Dicembre del 2008.

Letto, confermato e sottoscritto: Biagio Sciortino e Vittorio Francesco Rabino.

Credeteci qualsiasi studente di legge del primo anno si metterebbe a ridere di fronte alla superficialità, alla genericità e all’approssimazione di un documento di tal genere.

Ma non è finita qui.

Perché all’improvviso, anzi appena 10 giorni dopo la firma della convenzione la segretaria si pone la domanda che lei stessa assieme a sindaco, assessori, e compagnia cantante si sarebbero dovuti porre (e che qualsiasi cittadino con la testa sulle spalle si sarebbe posto), sin dal primo istante: ”Ma chi è questo Rabino?”, ma cosa è questa Associazione “Lavoro nel sociale”, che viene costituita proprio il 1 Gennaio 2008 da tre persone, quando tutti stanno a festeggiare il capodanno?
Ma non è che questo Vittorio Francesco Rabino sarà magari un tipo un pò strano, o quantomeno uno che millanta credito?"

Finalmente la segretaria Antonina Marascia fa quello che avrebbe dovuto fare molto, molto tempo prima, e appunto il 15 Dicembre 2008 prende carta e penna e scrive al Prefetto, per avere notizia circa la “moralità” del Rabino e la regolarità amministrativa della cooperativa.

Proprio così: si incontra il Rabino, si ragiona, si concordano lettere e proposte, si approva una discutibile delibera di giunta, si firma una ancora più discutibile convenzione, e poi si va dal Prefetto, per chiedergli:" Zizzì, 'nni vuoli ova?" E noi "baarioti" sappiamo cosa significa.

Ma il bello deve ancora venire: appena sette giorni dopo, il 22 Dicembre, il colpo di scena: ancora una nota che reca la firma del sindaco e del dirigente del VII settore, ing. Giovanni Mercadante che testualmente recita “con riferimento alla deliberazione di Giunta Municipale N° 155 del 19-11-08, considerato che necessita acquisire i documenti relativi alla circolare del 20 Ottobre n. 26 dell’Assesorato al Lavoro, della Previdenza Sociale della Regione Sicilia, con la quale sono stati forniti chiarimenti all’art. 18 della legge 2-6-97 n. 196 sui tirocini formativi e di orientamento e della circolare n.22 del 28-11-2008, e considerato che con nota… si richiedevano alla Prefettura le informazioni di rito; si comunica
di sospendere gli effetti della deliberazione n.155 del 19.11.2009 e gli eventuali atti consequenziali nelle more di acquisire la documentazione prevista per legge e l’informativa della Prefettura
.

Capito? Contrordine compagni!

Dobbiamo fare tutti quegli adempimenti che la legge e il buonsenso ci consigliavano di fare prima.
Ma cosa era accaduto che aveva provocato questo incredibile diertrofront? Noi possiamo solo fare delle ipotesi .........CONTINUA

Leggi la I parte dell'articolo "l'incredibile misteriosa storia della delibera n. 155

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