Chiarimenti a margine dei nostri articoli sulla delibera 155

Chiarimenti a margine dei nostri articoli sulla delibera 155

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E’ opportuno, da parte nostra, fare alcune chiarimenti a margine degli articoli che stiamo pubblicando sulla delibera 155 riguardante gli “stage” formativi.
Sappiamo di stare dicendo verità scomode che possono suscitare reazioni “d’istinto” nelle persone che a vario titolo in questa vicenda sono protagonisti o comprimari,
dal Sindaco innanzitutto e dai politici ai lavoratori “stagisti”, ai responsabili dell’Associazione, a faccendieri tuttofare che vengono attirati da queste vicende come le api dal miele: per questo vogliamo chiarire qualcosa.

Chiunque ritenesse che abbiamo scritto cose non vere, o accusato ingiustamente qualcuno, può chiedere una rettifica, può smentire una circostanza, può querelarci se giudica le considerazioni da noi fatte lesive della propria dignità e della propria moralità.

Fa parte del nostro mestiere.

Ospiteremo quindi tutte le opinioni che servano eventualmente a ristabilire la verità dei fatti e prenderemo atto, se verranno documentati, di eventuali nostri errori od omissioni. Il resto non ci interessa.

I chiarimenti di cui dicevamo in premessa: il sindaco innanzitutto.

Abbiamo detto che, a nostro avviso, in questa vicenda ha agito con leggerezza e superficialità, e faremo, molto volentieri, ammenda, se questa nostra opinione verrà contraddetta dagli eventi.
Però una cosa abbiamo il dovere di dirla: quando tutti si defilavano e facevano gli “gnorri” è stato il Sindaco a darci e a farci dare subito tutte le informazioni che avevamo richiesto, è stato il Sindaco a consentirci di prendere visione degli atti senza alcun indugio, ed è stato sempre il Sindaco ad assumersi la responsabilità delle scelte fatte.
A Cesare quel che è di Cesare.

Ed a proposito del ruolo dell’informazione dobbiamo, come si dice “spezzare una lancia”, in favore di Biagio Sciortino, riferendo una circostanza.

Qualche sera fa, al convegno sull’informazione, allorchè un giovane assessore consigliava ai giornalisti presenti di attingere le notizie, presso il sito ufficiale del Comune, perché già “verificate”, ed un giornalista auspicava invece, una informazione più “neutra” ed “asettica”, è stato Biagio Sciortino, che, intervenendo ha contestato quelle affermazioni paradossali, con poche semplici parole:

"I giornalisti -ha detto - hanno il diritto-dovere di scrivere tutto quello che ritengono giusto e opportuno. Debbono scrivere quello che veramente pensano". Parole sante.

Andiamo ai lavoratori “stagisti”: noi ci auguriamo, e di cuore, che il loro bisogno di un lavoro e di un reddito trovino adeguate risposte e soluzioni.
Di qualche gruppo di loro che abbiamo incontrato, al Cimitero e a Palazzo Cutò, abbiamo anche apprezzato la voglia di dimostrare la loro utilità alla comunità per i servizi che stanno rendendo.

Possiamo immaginare cosa voglia dire la ricerca di un lavoro, e qualunque esso sia, soprattutto per chi ha una famiglia da sostenere, per potere affrontare i problemi quotidiani, e capiamo pure i giovani e giovanissimi diplomati e laureati, che vogliono affrancarsi dalla dipendenza economica dei genitori.
Siamo i primi pertanto ad augurarci che le loro aspettative non vengano deluse.
Non sono certo loro i responsabili delle situazioni che si creano,e di cui talvolta sono invece le prime vittime.

Infine i politici.
Con materie così delicate occorre essere responsabili e andarci con i piedi di piombo, e percorrere le vie maestre piuttosto che le scorciatoie.
Sappiamo bene che dalla mattina alla sera si confrontano con questo problema della richiesta di un lavoro, qualunque, dovunque e comunque esso sia. E non li invidiamo affatto.

E sappiamo però che è più facile dire” ni” o “sì” piuttosto che “no”.

Lavorino allora, si impegnino per costruire vere opportunità di occupazione e di sviluppo, varando il Piano Commerciale, realizzando le Aree artigianali e le grandi infrastrutture, valorizzando le risorse che abbiamo nel nostro territorio, adeguando lo strumento del Piano Regolatore Generale. Perché questo è il loro compito.

Sarà anche per loro una impresa più ardua e difficile, ma sicuramente più gratificante rispetto a quella di “segnalare”elenchi di nomi e cognomi.

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