Matrimonio a Villa Cattolica: la versione di Biagio Sciortino

Matrimonio a Villa Cattolica: la versione di Biagio Sciortino

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Con parecchio ritardo rispetto al necessario, la lettera di Biagio Sciortino circa l'uso, diciamo improprio, di uno degli spazi espositivi di Villa Cattolica per una cerimonia di nozze, è finalmente arrivata. Che sia convincente è un altro discorso: però è comunque indice di rispetto di una opinione pubblica giustamente indignata per una decisione, che il sindaco stesso riconosce è stata assunta con leggerezza, e che poteva essere diversamente ponderata.
Rimandiamo più in là, a dopo la discussione in consiglio, una valutazione più approfondita, ed intanto riportiamo integralmente la lettera del sindaco.




Lettera del sindaco Biagio Sciortino ai bagheresi

Amo la mia città, la amo non solo perché ci sono nato, perché ci vivo, perché è qui che voglio che i miei figli continuino a vivere, la amo perché nonostante tutto, vedo il diamante grezzo che essa è.

Faccio questa premessa, cari concittadini, perché è fondamentale per comprendere ogni mio gesto, ogni mia azione, ogni mio atto, ogni mia direttiva quale cittadino che ha avuto la fortuna ma anche l'onere di guidarla da quando sono stato investito di questo compito grazie alla vostra scelta.

"Il bene comune innanzitutto" è stato ed è lo slogan del mio programma elettorale, non erano parole vuote ma pregne di significato che vanno oltre l'operato di un'amministrazione pubblica.

Sto dedicando questi anni a questa città, togliendo, come è necessario, tempo alla mia vita privata e alla mia famiglia, per dedicarlo a Bagheria che è parte della mia vita.

Lo faccio con devozione, senza dimenticare mai che è da voi che sono stato scelto, ne sento il peso e l'importanza.

In questi giorni gli occhi del mondo, grazie al nostro illustre concittadino, Peppuccio, sono puntati su Bagheria.
Non faccio che pensarci, vorrei poter avere a disposizione risorse economiche, umane e strutturali per cogliere questa opportunità, per promuovere al meglio la nostra cittadina, ma non è semplice.

Mi trovo a dover affrontare nuovamente l'emergenza rifiuti, è un problema divenuto atavico, non solo di Bagheria, ma della Sicilia, del Sud.

Come posso sperare di poter promuovere Bagheria, se per le strade cumuli di immondizia ne ricoprono le bellezze? Mi danno al pensiero!

In questi giorni le mie giornate le trascorro, con gli altri sindaci, tra palazzo D'Orleans, palazzo Comitini, la Prefettura, per poter dare il mio contributo alla discussione volta a risolvere questo annoso problema.

Tendo ad essere speranzoso, è nella mia natura, avrete imparato a conoscermi in questi anni, preferisco affrontare i problemi con il sorriso anche se con fermezza.

Mi da forza per credere che i miei sforzi, volti all'ascolto dei bisogni dei cittadini, allo sviluppo locale, alla crescita economica, alla promozione sociale, alla crescita culturale non sono obiettivi meramente elettorali ma obiettivi da raggiungere per il bene di questa città e per il bene delle generazioni future, generazioni di cui fanno parte anche i miei figli.

Oggi, più che mai, diventa prioritario partecipare al governo dei processi politici che trasformeranno la città, essere soggetti attivi, per questo, in più occasioni ho richiesto la vostra collaborazione di cittadini che seguono partecipando alla governance, per questo ho chiesto l'aiuto delle associazione, della scuola, della Chiesa, delle Forze dell'Ordine, dei Commercianti e non ultimo del Consiglio comunale.

Se è vero che l'invito al "fare" si accompagna alla lungimiranza concreta dell'efficienza e dell'impegno è altrettanto vero, che occorre seguire le regole.

In questi giorni è alla ribalta delle cronache locali l'utilizzo di villa Cattolica di sabato 10 ottobre. Ho avuto già modo di spiegarmi con i giornalisti che mi chiedevano una dichiarazione ma per chiarezza e trasparenza, torno brevemente sull'argomento.

Potrò aver agito in velocità peccando di leggerezza ma ci tengo a precisare alcune cose.

Intanto non è stato concesso l'uso di villa Cattolica, sede del museo Guttuso ma dei nuovi corpi aggiuntivi, ai quali si accede da un ingresso apposito che non è l'ingresso principale della villa.

Nel giro di poche ore, tra giovedì e venerdì i giovani sposi mi hanno chiesto di poter realizzare un servizio fotografico nell'area dove era stata allestita parte della mostra dedicata al set di Baarìa ed un buffet per i loro ospiti.

Mi è sembrata una buona occasione non solo per promuovere quell'area della villa - alcuni ospiti pare giungessero anche da fuori - ma per sperimentare quell'ala al fine di poter prevedere come essa possa essere utilizzata in tal senso per future occasioni".

Tutto ciò è validato da una delibera di Giunta del settembre del 2002 per la quale erano state autorizzate come locations per matrimoni civili e religiosi villa Cattolica, ed in particolare la sala Rutelli, la cappella Santa Rosalia, i giardini e gli spazi aggiuntivi, oltre a palazzo Aragona Cutò, palazzo Ugdulena, la stanza del sindaco ed il giardino di palazzo Ugdulena.

Atto ancora valido e che molto probabilmente andremo a rivedere per regolamentare l'uso di villa Cattolica, proponendo un regolamento che poi verrà deliberato dal Consiglio comunale.

Dunque anche questo è un modo per promuovere lo sviluppo della comunità e magari, in futuro per impinguare le casse comunali, che come sapete, in questo momento storico, non godono di grandi entrate.

I fondi comunali si trasformano in servizi ed in questa ottica ho ragionato.

Non ho mai pensato di nascondere l'evento, non solo perché è impensabile nascondere un così lieto evento con tanti invitati, ma poi mi domando a che pro.

Ho pensato che potesse essere un´occasione per portare più persone possibili in città, considerata la mostra su Baarìa in corso in quei locali.

Ovviamente mi sono premurato di chiedere all'amministratore delegato della Medusa, Giampaolo Letta l'autorizzazione per le foto, ed ho ricevuto il suo consenso.

Ecco tutto.

Non vedo nocumento alla cosa pubblica e danno alla mia città, vedo solo due sposi felici e tanti ospiti che potranno parlare di quanto è bella la nostra Bagheria.

Nel mio programma elettorale scrissi: "vogliamo promuovere una cittadinanza attiva favorendo la creazione di spazi dove tutti possano esprimersi e condividere la responsabilità, riconoscendo il valore della partecipazione ed il ruolo attivo dei cittadini nella formazione di programmi, progetti ed iniziative".

Mi sembra di aver rispettato con le mie azioni quanto scritto in altri momenti, i momenti in cui mi avete scelto per governare questa città. La città che voglio che venga ricordata sempre e comunque con lo slogan di città delle ville e dei baarioti... la città che oggi più che mai ha bisogno dell'amore suoi cittadini.

Il Sindaco
Biagio Sciortino

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