Cronaca

Dodici ore, tanto è durato un incontro che ha avuto come era inevitabile che fosse, momenti di alta tensione, di quasi rottura e di repentine  riappacificazioni. Le parti erano ben consapevoli che a scornarsi duramente qualcuno avrebbe potuto farsi male, ed alla fine il buonsenso ha sostanzialmente avuto la meglio.

L'accordo è stato siglato dalla CISL, dall'UGL mentre per la CGIL allontanatisi i rappresentanti provinciali, a firmare è rimasto un operaio rappresentante del sindacato aziendale.

Oltre all'amministrazione rappresentata da Patrizio Cinque ed ai rappresentanti provinciali dei sindacati dei dipendenti Coinres erano presenti l'ing. Roberto Celico, liquidatore del Coinres,  i rappresentanti della Tech servizi, Cristhian La Bella, oltre naturalmente i dipendenti del Coinres. Nella mattinata c'era anche l'amministratore del Coinres, Antonino Lo Brutto, che avrebbe lasciato intendere che comunque a fine mese il Coinres emetterà la fattura relativa al personale a carico del comune di Bagheria.

L'accordo prevede il distacco degli 81  dipendenti del Coinres che in atto lavorano a Bagheria presso l'azienda Tech servizi; a non transitare sarebbero solo sette amministrativi dei quali l'azienda, in atto affidataria del servizio,  non ravvisa alcuna necessità,e che il Coinres redistribuirebbe all'inetrno dei propri uffici.

In buona sostanza l'adesione all'accordo da parte dei lavoratori sta avvenendo quasi su base volontaria, perchè per esempio alcuni autisti sono stati trasferiti dal Consorzio in altri comuni che avevano necessità di operatori con  questa qualifica.

I dipendenti del Coinres manterranno quindi il loro stato giuridico di dipendenti dal Consorzio ed avranno riconosciuto il contratto di Federambiente, ma non godranno di alcune indennità di ordine economico, quali il lavoro domenicale e quello straordinario che verrà compensato con un monte ore da distribuire.

I turni saranno articolati per 36 ore settimanali distribuiti su sei giorni domeniche comprese.

Le buste paga verranno lavorate sempre dal Coinres che continuerà a pagare i dipendenti, dopo avere ricevuto le retribuzioni dalla Tech servizi che manterrà il rapporto diretto con il comune di Bagheria, anche se su questo punto rimane qualche equivoco; l'accordo avrà validità sino al prossimo mese di giugno, allorchè verrà eventualmente rinnovato.

In un comunicato diffuso dal comune viene precisato che "il Coinres si impegna a distaccare il personale operativo di II, III e IV livello", e che "per quanto riguarda i 12 amministrativi ( 3 vanno in liquidazione, 2 rientrano al Comune di Bagheria per sentenza, gli altri dovrebbero andare in distacco con lo stesso livello che rivestivano al Coinres ma con mansioni da definire con la ditta), ed infine che il distacco può essere motivatamente revocato.

L'accordo dovrebbe diventare operativo nel corso della prossima settimana, una volta espletate alcune formalità.

Una Bmw nera ed un'Audi A3 blu sono state rubate stanotte dalla concessionaria "Calicar" di Altavilla Milicia, di proprietà di Gianluca Calì, l'imprenditore che ha denunciato i suoi estorsori. Il colpo è avvenuto poco prima delle due quando "hanno scavalcato almeno cinque persone e sono rimaste all'interno per circa quaranta minuti - spiega Calì -. Sono riusciti ad impossessarsi delle chiavi delle due macchine e ad aprire il cancello. La cosa che mi fa più rabbia è che la Bmw, dal valore di circa ventimila euro, era già stata venduta ed era in consegna.

Lo scrive livesicilia.it nel giornale di oggi.

"Ad acquistarla - prosegue - era stato un poliziotto che si era appositamente rivolto a noi in segno di solidarietà. Ma è l'ennesimo atto vile che subisco".

"Ora spero che i responsabili vengano individuati quanto prima. Ci sono magistrati e forze dell'ordine eccezionali che dimostrano quotidianamente che Lo Stato è più forte che mai. L'attacco forte e pesante di questa notte, dimostra che è stato ben organizzato, preparato e studiato, ma di una cosa sono pur certo - conclude l'imprenditore - che questo episodio sarà molto presto chiarito ed risolto positivamente perché molti sono gli elementi che lo permetteranno".

Gianluca Calì è finito più volte nel mirino negli ultimi anni, dopo aver denunciato il racket e fatto arrestare i suoi estorsori nel 2009. Dopo l'incendio delle auto della sua concessionaria ed una raffica di intimidazioni telefoniche e danneggiamenti all'esterno ed all'interno dell'attività commerciale, quello di stanotte rappresenta l'ennesimo attacco all'imprenditore, che adesso si muove a bordo di un'auto blindata. Nonostante le ripetute richieste, infatti, non gli è mai stata assegnata la scorta.
 

L'articolo di livesicilia.it è ripreso sul sito facebook di Gianluca Calì

Solfiti e nitrati sono additivi aggiunti agli alimenti per alterarne artificialmente la qualità, in particolare il colore delle carni, mascherando così il normale processo di putrefazione. 

Il NAS di Palermo, negli ultimi giorni, ha eseguito numerosi controlli alle macellerie delle province di Palermo, Agrigento e Trapani, rivenendo e sequestrando 4 tonnellate di carni, refrigerate e congelate, trattate con solfiti e nitrati per renderle di colore rosso vivo, tipico delle carni fresche appena macellate, utilizzati per contrastare e nascondere il normale processo di ossidazione che porta allo scurimento delle carni. 

I Carabinieri hanno scoperto, infatti, che i macellai ispezionati mettevano in vendita carni ormai vecchie e in decomposizione, presentandole come fresche grazie all’aggiunta di queste sostanze a base di anidride solforosa che rendevano il prodotto appetibile agli occhi del cliente.

La scoperta di questo truffaldino procedimento di sofisticazione alimentare da parte dei Carabinieri, ha permesso di evitare che le carni, pronte per essere commercializzate, arrivassero sulle tavole dei siciliani con possibili rischi per la salute dei consumatori.

Nei soggetti sensibili, infatti, solfiti e nitrati possono avere conseguenze sulla salute, quali asma, difficoltà respiratoria, fiato corto, respiro affannoso e tosse. In alcuni soggetti le conseguenze sulla salute possono essere particolarmente gravi ed anche fatali.

A conclusione delle operazioni sono stati denunciati 23 macellai nonchè il direttore commerciale ed il legale responsabile di un deposito di carni all’ingrosso di Palermo.

Non è la prima volta che il NAS di Palermo scopre irregolarità nella preparazione e commercializzazione di carni macinate.

Già qualche anno fa i militari avevano sequestrato una tonnellata di carne (prevalentemente salsicce fresche e carni tritate) alterata con l’aggiunta di solfiti e denunciato 13 titolari di macellerie delle province di Palermo, Trapani ed Agrigento.

Pronunciata questo pomeriggio la sentenza sul cosiddetto Crac Amia, l'azienda ormai in liquidazione che curava la raccolta dei rifiuti nella città di Palermo: due processi ai consiglieri di amministrazione prima per falso in bilancio e successivamente per bancarotta fraudolenta conclusosi questo pomeriggio a Palermo, è appunto il processo in cui gli imputati rispondevano  per questa  seconda ipotesi di reato.

C'erano tre bagheresi coinvolti, il presidente Vincenzo Galioto, e i due consiglieri di ammnistrazione Angelo Canzoneri e Vincenzo Gargano.

Enzo Galioto è stato condannato ad una pena di 4 anni, un anno in meno ad Angelo Canzoneri; completamente prosciolto dall'accusa invece Vincenzo Gargano, difeso dall'avv. Salvatore Priola.

Il direttore generale Orazio Colimberti è stato anche lui condannato a quattro anni; i condannati  hanno avuto anche la pena accessoria dell'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici.

Tre anni di condanna anche per gli altri consiglieri di amministarzione Franco Arcudi e Paola Barbasso Gattuso.

Nei giorni scorsi i giornali avevano pubblicato ulteriori dettagli su dispendiosi viaggi negli Emirati arabi per motivazioni  risibili.

Assolti così come Gargano, perchè il fatto non sussiste, anche gli altri imputati Gaetano Mendola, Antonio Giuffrè e Giuseppe Costanza.

Riconosciuta la liquidazione del danno, che sarà stabilito in sede civile, al Comune di Palermo e alla curatela fallimentare dell’ex municipalizzata. Restano fuori i dipendenti che si erano costituiti parte civile.

Secondo l’accusa, gli imputati avrebbero falsificato il bilancio del 2005 con false plusvalenze derivanti da vendite di automezzi e di immobili per un valore di 16 milioni di euro.

Il passaggio da Amia ad Amia servizi Srl sarebbe stato solo fittizio visto che la società affittò i mezzi che risultavano venduti.

  

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