Cronaca

Nuovo blitz antimafia dei carabinieri nel mandamento di San Giuseppe Jato, roccaforte storica dei "corleonesi". Oltre 50 militari del Gruppo di Monreale, con il supporto di un elicottero, stanno partecipando dall'alba di oggi all'operazione Bodypart, in corso tra i comuni di Camporeale e Montelepre.

Le indagini, coordinate dalla Dda di Palermo, riguardano gli assetti di Cosa Nostra all'interno della famiglia mafiosa di Camporeale e documentano alcuni casi di estorsione, anche grazie alla collaborazione di imprenditori che si sono ribellati. Gli investigatori avrebbero ricostruito anche movente e dinamiche di un omicidio di mafia. 

Un quinto uomo avrebbe partecipato alle fasi dell'omicidio di Giuseppe Billitteri.Oggi è stato arrestato con l'accusa di avere occultato il cadavere del venditore ambulante ucciso durante le guerra per il potere a Camporeale. Nella stessa operazione i carabinieri del Gruppo di Monreale hanno arrestato altre tre persone accusate di estorsione. Avrebbero chiesto il pizzo a due imprenditori impegnati nel paese in provincia di Palermo in un appalto pubblico (la costruzione di una strada) e in un cantiere privato (la realizzazione di alcune villette) a Montelepre. Quindici e diecimila euro le somme rispettivamente pagate dai due titolari delle imprese edili che alla fine, messi alle strette, hanno ammesso di essersi piegati al racket.

Gli arresti di oggi sono una costola delle indagini che tra aprile e ottobre del 2013 portarono in carcere 61 persone. Il mandamento di Camporeale aveva inglobato quelli di Partinico e San Giuseppe Jato. I clan mafiosi avevano creato un organismo gerarchicamente superiore con l'obiettivo di coordinare le attività dei due mandamenti. L'inchiesta del Procura è già sfociata in una raffica di condanne. Il collaboratore di giustizia Giuseppe Micalizzi raccontò ai pubblici ministeri Francesco Del Bene, Sergio Demontis e Daniele Paci i retroscena dell'omicidio Billitteri.

Il pentito aveva pure condotto i carabinieri del Gruppo di Monreale nel punto dove sarebbe stato seppellito il cadavere Neppure gli escavatori, però, servirono a riportare alla luce i resti. L'ipotesi è che qualcuno abbia spostato il corpo. Per il delitto è stato condannato a vent'anni Francesco Lo Cascio. Altri tre imputati sono sotto processo in Corte d'assise: Giuseppe Lucido Libranti, Giuseppe Lombardo e Giuseppe Antonio Vassallo.

Proseguendo in una strategìa che la Polizia di Stato di Bagheria persegue da oltre un anno a questa parte, sin dalle ore 17 di ieri pomeriggio e sino a sera inoltrata è andata avanti una attività di controllo del territorio  volta alla identificazione, non solo di soggetti che hanno  propensione a delinquere, ma anche di assembramenti di giovani che talora vengono segnalati da residenti per turbativa alla pubblica quiete; in questa occasione l'area interessata è stata in particolare quella dell'area di parcheggio attigua alla Chiesa di S.Pietro e compresa tra le vie Mattarella e Murdolo. 

Due pattuglie del gruppo cinofilo con cani antidroga e tre pattuglie del Reparto prevenzione crimine della Questura di Palermo, hanno affiancato altre unità del Commissariato di Bagheria, procedendo alla identificazione di una trentina di giovani; non sono state rinvenute sostanze stupefacenti indosso ai giovani, anche se il sospetto delle forze di Polizia è che  quella zona sia frequentata da esercenti lo spaccio di droghe, tant'è che tra i soggetti identificati c'erano diversi volti già noti agli inquirenti.

Successivamente gli uomini impegnati hanno proceduto ad una serie di controlli su auto e ciclomotori, identificando una cinquantina di persone, controllando una ventina di mezzi; sono stati posti sotto sequestro due ciclomotori per mancanza del contrassegno assicurativo.

Le operazioni che continuerano periodicamente nelle prossime settimane oltre che a garantire la prevenzione di reati legati al codice della strada, hanno anche lo scopo di disegnare una mappa aggiornata delle situazioni a rischio. 

Nel corso della normale attività di servizio sempre ieri mattino gli operatori di una volante della Polizia hanno denunciato per ricettazione  N.P. di 50 anni ed hanno proceduto al sequestro di un furgone Iveco Daily, perennemebte parcheggiato all'incrocio tra via Guttuso e via Città di Palermo, non assicurato dal 2007, che veniva usato come deposito per l'accumulo di materiali ferrosi, pezzi di autovetture, infissi di alluminio, in certi casi di provenienza incerta.

Sono venuti anche i vigili urbani perchè dalle risultanze emergevano anche reati di tipo ambientale.

Settimana impegnativa per gli uomini della Guardia Costiera flavese, guidati dal Tenente di Vascello (CP) Nicola Silvestri.

Venerdì nel tardo pomeriggio, una segnalazione che ha portato al macabro ritrovamento di un cucciolo di cane legato ad una pietra ed annegato in località San Nicolicchia. Gli uomini dell’Ufficio di Polizia Giudiziaria, hanno lavorato incessantemente e nell’arco di 12 ore sono risaliti ai responsabili deferendoli all’Autorità Giudiziaria per maltrattamento e soppressione di animali.

Nella giornata di ieri invece una tartaruga di circa 10 kg è stata recuperata nello specchio acqueo di San Nicola l’Arena e consegnata all’ Istituto Zooprofilattico di Palermo che ha prestato le prime cure. La tartaruga dopo un periodo di osservazione verrà rimessa in mare.

altNella mattinata odierna, durante un controllo sul territorio di Bagheria, gli uomini dell’Ufficio di polizia giudiziaria, hanno posto sotto sequestro 25 kg. di novellame di sarda detenuta da un soggetto che è stato deferito all’Autorità Giudiziaria.

Dopo i controlli da parte dell’Ufficio veterinario di Bagheria, il prodotto ittico, così come disposto dal Pubblico Ministero di turno della Procura di Termini Imerese è stato donato in beneficenza.

Proprio in questi giorni è stata emanata l’ordinanza di sicurezza balneare che disciplina le attività lungo il litorale di giurisdizione, la stessa oltre che nei locali dell’ Ufficio Marittimo è consultabile nella sezione “ordinanze” del sito internet della guardia costiera www.guardiacostiera.it/porticello
 

Erano le 2.30 della notte tra sabato scorso e domenica, quando i residenti di via Domenico Gagliardo, all'incrocio con via Diaz sono saltati sul letto per un forte boato.

Era accaduto che era andata a fuoco un'auto e le fiamme presumibilmente si sono diffuse nell'auto a fianco posteggiata: l'incendio delle due auto è accaduto davanti al civico 108.

Una Lancia Delta, vecchio modello, è andata completamente distrutta, ( è rimasta infatti solo la carcassa annerita),  mentre l'altra auto coinvolta un'AUDI A4 è stata, forse irrimediabilmente, danneggiata nella parte dell'abitacolo.

L'allarme è scattato perchè le fiamme si sono immediatamente propagate al portoncino d'ingresso ed alla saracinesca della palazzina attigua, creando una situazione di vero e proprio panico, perchè la gente non poteva uscire fuori.

Durante la notte è accorso anche il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque.

Sono intervenuti prima i Carabinieri e successivamente i vigili del fuoco che sono riusciti a spegnere le fiamme e ad evitare conseguenze più gravi per i residenti. Le auto sono state prontamente rimosse il giorno dopo, ma resta il problema della rimozione dei rifiuti combusti che non posono essere conferiti in discarica, ma debbono essere trattati con procedure diverse.

Il proprietario della Lancia Delta  nell'immediato occorso del fatto non è stato identificato, perchè non residente nella zona, mentre l'Audi è risultata intestata T.G., abitante in zona.

Le fiamme hanno seriamente danneggiato il portoncino ed una saracinesca oltre ad avere annerito la facciata, ed ora si porrà per i residenti nell'immobile il problema di risalire alla dinamica dell'incendio per potersi rivalere dei danni.

Altri articoli...