Cronaca

Sei  misure cautelari e 8 persone denunciate, tra cui 5 minori all’epoca dei fatti contestati, per i reati di rapina, furto, porto abusivo di arma da fuoco e ricettazione. Questo il bilancio dell’operazione di polizia “Milicia Violenta”, condotta questa notte dai Carabinieri della Compagnia di Bagheria (PA) e nel corso della quale è stata notificata l’ordinanza emessa dalla Dott.ssa Angela Lo Piparo, G.I.P. presso il Tribunale di Termini Imerese (PA). I provvedimenti cautelari riguardano:

- Guagliardo Umberto, già detenuto, Urso Vincenzo, Binario Salvatore e Rio Giuseppe (quest’ultimo già arrestato nel novembre 2013 per altra tentata rapina ed attualmente agli arresti domiciliari);

- Genualdi Gianluca, nei cui confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari;

- Guagliardo Salvatore, al quale è stato imposto l’obbligo di presentarsi tutti i giorni alla Stazione Carabinieri di Altavilla Milicia.

 

Le indagini, condotte dai militari della Compagnia di Bagheria e dirette dalla D.D.A. di Palermo (Dott.ssa Francesca Mazzocco e Dott.ssa Caterina Malagoli) e dalla Procura di Termini Imerese (Dott. Bruno Brucoli e Dott. Francesco Gualtieri), hanno consentito, in particolare, di fare luce su una serie di furti e rapine, anche in abitazione, commessi nel periodo gennaio-aprile 2012 da un gruppo di giovani, alcuni dei quali minorenni all’epoca dei fatti, nei comuni di Altavilla Milicia, Trabia e Palermo.

Tali episodi, nel corso dei quali erano state asportate anche armi da fuoco, avevano presentato sin da subito forti elementi di analogia sia per modalità commissive, consistenti in una particolare violenza ed efferatezza, che per le vittime colpite, quasi tutte appartenenti alla fascia “debole” degli anziani soli ed indifesi.

L’attività svolta consentiva di ricostruire il ruolo cruciale svolto da Umberto Guagliardo, poi tratto in arresto nel maggio 2013 nell’ambito dell’operazione antimafia “Argo” ed attualmente detenuto.

Questi, nel medesimo periodo in cui era picciotto di fiducia del reggente della famiglia mafiosa di Altavilla Milicia, si adoperava anche per creare, con il supporto di Vincenzo Urso, una propria cerchia di picciotti, rappresentata da giovani senza scrupoli provenienti dall’hinterland palermitano, disponibili a rapine e furti per facili guadagni, anche con l’uso di armi.

L’esistenza di tale legame operativo – dato indubbiamente allarmante registrato dai militari - esercitato da GUAGLIARDO e URSO, sia nei confronti dei propri fratelli, talvolta utilizzati come vedette, che sui “bambini”, chiamati così dai due perché minorenni o poco più, si concretizzava nella consumazione dei seguenti reati, ora compiutamente ricostruiti dalla polizia giudiziaria:

- la rapina a mano armata ai danni di una Tabaccheria sita a Palermo in via Del Visone, commessa il 27.3.2012 da Guagliardo Umberto, Urso Vincenzo, Binario Salvatore, Geraci Domenico (quest’ultimo tratto in arresto in flagranza di reato) e B.S. minorenne;

- la rapina in abitazione commessa da Guagliardo Umberto, Urso Vincenzo e Rio Giuseppe ai danni di un anziano residente ad Altavilla Milicia, nel corso della quale alla vittima, minacciata con un coltello, erano stati sottratti tre fucili, uno dei quali successivamente recuperato e sequestrato dai militari a Di Franco Nunzio;

- la rapina commessa da Urso Vincenzo e Rio Giuseppe ai danni di una anziana residente ad Altavilla Milicia, che era stata scaraventata a terra e minacciata con un coltello, mentre le venivano sottratti gioielli, soldi e buoni fruttiferi;

- il furto commesso in abitazione, ai danni di un’anziana signora, commesso da Guagliardo Umberto e Urso Vincenzo, nel corso del quale erano stati asportati, dopo aver fatto effrazione della porta d’ingresso, oggetti di valore e denaro contante;

- il porto illegale di un’arma da fuoco - ovvero di un fucile sottratto durante un furto in abitazione - da parte di Raffaele Catanzaro, Nunzio Di Franco e Umberto Guagliardo. In particolare, dai dialoghi intercettati emerge una preoccupante dimestichezza nell’attività illegale di compravendita di armi da sparo da parte del Catanzaro, che afferma di aver venduto una Glock, ed addirittura propone in vendita dell’esplosivo;

- il furto, da parte di Genualdi Gianluca e dei i minori A.I. e P.S., di alcune grondaie in rame poi rivendute da Guagliardo Umberto, Guagliardo Salvatore e Urso Vincenzo;

- il furto di circa 300 m di cavo in rame della palificazione Telecom, commesso da Guagliardo Umberto, Urso Vincenzo, Guagliardo Salvatore ed Urso Mario in contrada Passo del Landro di Altavilla Milicia;

- il furto di un motociclo BMW, asportato da un’abitazione a Trabia da Guagliardo Umberto, Urso Vincenzo, Binario Salvatore, Genualdi Gianluca, assieme ai due minorenni A. I., all’epoca dei fatti 17enne, e P.S., all’epoca 15enne;

- il furto in un villino di Altavilla Milicia commesso da Guagliardo Umberto, Genualdi Gianluca e il minore A. I., all’epoca dei fatti 17enne, nel corso del quale veniva sottratto un televisore, successivamente rivenduto;

- la ricettazione di un ciclomotore Piaggio Beverly, rubato a Palermo ma rivenduto ad Altavilla Milicia da Guagliardo Umberto, Urso Vincenzo, Binario Salvatore e i minori R.S.G., all’epoca dei fatti nemmeno 14enne e B.S. 16enne.

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 Binario  Salvatore                                            Guagliardo  Umberto                                  Urso  Vincenzo  

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   Genualdi Gianluca                                                  Rio  Giuseppe

 

     

I Carabinieri della Compagnia di Bagheria stanno eseguendo 6 misure cautelari a carico di altrettante persone, e denunciato altri 8 complici, tra i responsabili anche 5 minorenni, quali autori di una serie di rapine in abitazioni e furti, porto abusivo di arma da fuoco e ricettazione.

L’operazione denominata “Milicia Violenta”, è stata condotta questa notte dai Carabinieri della Compagnia di Bagheria, nel corso della quale è stata notificata l’ordinanza emessa dalla Dott.ssa Angela Lo Piparo, G.I.P. presso il Tribunale di Termini Imerese (PA), nei confronti degli odierni indagati.

Le indagini, condotte dai Carabinieri della Compagnia di Bagheria e dirette dalla D.D.A. di Palermo (Dott.ssa Francesca Mazzocco e Dott.ssa Caterina Malagoli) e dalla Procura di Termini Imerese (Dott. Bruno Brucoli e Dott. Francesco Gualtieri), hanno consentito di fare luce su una serie di furti e rapine, anche in abitazioni, commesse nel periodo tra gennaio-aprile 2012, da un gruppo di giovani, che hanno interessato i Comuni di Altavilla Milicia, Trabia e Palermo, contraddistinte da una particolare violenza ed efferatezza negli assalti, nei confronti delle vittime, quasi tutte appartenenti alla cosiddetta  “fascia debole”, anziani soli ed indifesi.

 Secondo gli investigatori un ruolo centrale nella gang che ha compiuto la serie di rapine tra  l'aveva Umberto Guagliardo, arrestato nel maggio 2013 nell'ambito dell'operazione antimafia "Argo" ed attualmente detenuto.

Guagliardo, nel medesimo periodo in cui sarebbe stato picciotto di fiducia del reggente della famiglia mafiosa di Altavilla, si adoperava anche per creare, con il supporto di Vincenzo Urso, una propria banda, con alcuni giovani senza scrupoli provenienti dall'hinterland palermitano, disponibili a rapine e furti per facili guadagni, anche con l'uso di armi.

Una banda violenta che utilizzava anche i bambini come vedette.

Diversi i colpi contestati come quello messo a segno nella tabaccheria in via Del Visone a Palermo commessa il 27 marzo del 2012 da Umberto Guagliardo, Vincenzo Urso, Salvatore Binario, Domenico Geraci (quest'ultimo tratto in arresto in flagranza di reato) e B.S. Minorenne.

La rapina in abitazione commessa ai danni di un anziano di Altavilla Milicia, nel corso della quale alla vittima, minacciata con un coltello, sono stati portati via tre fucili, uno dei quali è stato sequestrato dai militari a Nunzio Di Franco.

Un altro colpo ai danni di un'anziana che sempre di Altavilla Milicia, che era stata scaraventata a terra e minacciata con un coltello, mentre le venivano sottratti gioielli, soldi e buoni fruttiferi. Ancora il furto commesso in abitazione, ai danni di un'anziana signora, nel corso del quale erano stati portati via oggetti di valore e denaro contante. 

L'incendio è scoppiato in pieno giorno intorno alle ore 12 di oggi: in un garage di via Rosmini è andato a fuoco un mezzo utilizzato per il trasporto degli scarrabili. 

Momenti di grande paura per gli occupanti delle abitazioni che sono scesi immediatamente in strada, dove peraltro il  mezzo è stato in parte trascinato, ma per fortuna non si lamentano danni alle persone.

Sono dovute intervenire due autobotti dei vigili del fuoco per domare l'incendio le cui fiamme hanno annerito e  danneggiato la facciata della palazzina dove vive M.P., il titolare dell'impresa.

Presenti sul posto anche due auto di Polizia e Carabinieri.

Non sono state sufficientemente chiarite le cause che hanno determinato l'incendio del mezzo che è andato quasi completamente distrutto.

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Erano già sotto lente da qualche periodo, una banda di giovani ladri ben organizzata, composta da quattro elementi, che gravitavano tra gli scaffali del centro commerciale “IPERCOOP” all’interno del FORUM di Palermo.

Questa volta però non l’hanno fatta franca, poiché si sono trovati davanti i Carabinieri della Stazione Acqua dei Corsari ed il personale addetto alla sicurezza, che li hanno colti con le mani nel sacco.

Un Carabiniere libero dal servizio mentre si aggirava per il predetto centro commerciale unitamente a personale della vigilanza, si accorgeva della presenza di un gruppo di presunti ladri che si muovevano in modo guardingo e sospettoso, particolare che non sfuggiva proprio per la loro organizzazione.

Quattro le persone notate, intente a rubare merce dal reparto multimedia, con compiti ben rodati e ripartiti.

Un giovane, poi identificato in M. A., 21enne palermitano, con l’ausilio di un cacciavite consegnava a MATTIOLO Davide 35enne, residente a Bagheria, con violenza forzava il blister (custodia in plastica di giochi per playstation 4), dopo essersi impossessato di un gioco, l’occultava all’interno della camicia.

Un altro giovane, identificato nel minorenne M. D.K., 16enne, nipote del MATTIOLO, con un altro giravite, forzava altri due blister e dopo aver preso i due giochi, liberi ormai dal sistema antitaccheggio, li riponeva sugli scaffali, in attesa di essere occultati da altro componente della banda.

MATTIOLO Davide con compiti di palo, analogamente veniva coadiuvato da un quarto complice, identificato in R. G., 18enne palermitano, che guardava da entrambi i lati delle corsie, dove nel frattempo il resto della banda stavano rubando i giochi, al fine di sincerarsi sull’eventuale arrivo di addetti alla sicurezza.

altAlla luce di quanto esposto, il Carabiniere ed il personale addetto alla vigilanza, decidevano di entrare in azione, bloccando i quattro che, una volta scoperti tentavano di darsi alla fuga tra gli scaffali, ma venivano ugualmente bloccati, grazie all’intervento di altri Carabinieri della Stazione Acqua dei Corsari, giunti nel frattempo sul posto.

L’immediata perquisizione personale dei quattro componenti della banda, permetteva di rinvenire e sequestrare due cacciaviti utilizzati per scardinare i blister e tutto il materiale multimediale razziati dagli scaffali.

I quattro compagni di merenda, sono stati pertanto tradotti in Caserma è per i soli tre maggiorenni sono scattate le manette, con l’accusa di furto aggravato in concorso, mentre il minorenne è stato denunciato alla competente Autorità Giudiziaria, per il medesimo reato.

I tre maggiorenni, giudicati con rito direttissimo, dopo la convalida degli arresti, per il solo MATTIOLO DAVIDE è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G., pertanto rimessi in libertà.

     

Mattiolo   Davide

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