Cronaca

Successivamente al suo ritorno in carcere nel dicembre del 2008 dopo un breve periodo di libertà, gli era stato sequestrato un patrimonio di circa 1.000.000 di euro; denaro però che era custodito in conti correnti intestati ai figli.

Secondo l'accusa questi redditi potevano essere fatti risalire alla disponibilità di Giuseppe Scaduto, arrestato nell'operazione 'Perseo' assieme ad altri nomi altisonanti dei mandamenti mafiosi palermitani con l'accusa di aver voluto ricostituire la cosiddetta 'cupola' di cosa nostra; per questi redditi avrebbe dovuto presentare regolare dichiarazione  e pagare l'IRPEF conseguente per un totale di 382.000 euro secondo i conteggi fatti dal rappresentante dell'accusa.

Ma Scaduto, difeso dall'avvocato Jimmy D'Azzò è riuscito a dimostrare che il denaro sequestrato apparteneva legittimamente ai figli del boss; è caduta così l'accusa di evasione fiscale, poca cosa in effetti rispetto alle imputazioni ben più pesanti che avevavno portato lo Scaduto ad  una condanna a 14 anni.

Non conosce soste l'attività della piccola criminalità cittadina che ormai quasi quotidianamente si rende protagonista di fatti criminosi che colpiscono l'immaginario collettivo.

Ieri è toccata ad una donna L.P. di 43 anni restare vittima di uno scippo in via Rosolino Pilo in zona Cutò: un uomo solo le ha rapidamente strappato la borsa che conteneva appena 20 euro oltre agli effetti personali.

Più grave la rapina messa a segno da quattro giovinastri tutti con abiti, giubbotti e pantaloni, tendenti allo scuro, con scarpe sportive, che intorno alle 17.30 di ieri pomeriggio sono entrati nella rivendita di tabacchi in via Filippo Buttitta, in vicinanza dello svincolo autostradale: sciarpe, cappellini e scaldacollo per travisare le facce, un coltello e d una pistola (forse finta) per terrorizzare clienti e titolare della rivendita; quindi rapida incursione dietro i banconi che ha fruttato circa 2000 euro in contanti oltre a blocchetti di gratta e vinci e schede telefoniche di operatore e taglio vari.

Alla 'napoletana' l'ultimo colpo messo a segno oggi in via Scarlatti a Bagheria in vicinanza del supermercato Puleo: intorno alle 12.30 il personale di un furgone della Galbani era intento a scaricare merce presso il supermercato, quando due individui hanno con violenza forzato il portellone posteriore del mezzo e nel giro di pochi secondi hanno rubato diversi 'cartoni' di mozzarella, scomparendo poi nel nulla.

In tutti i casi è stata chiamata la Polizia.

 

Intorno alle 23,00 di questa sera, in via Litterio, civico 4, a Bagheria, la facciata di una palazzina disabitata è crollata sulla carreggiata stradale, per fortuna, data anche l'ora tarda, senza arrecare nessuna conseguenza per le persone o mezzi in transito. 

Solo tanta paura, anche se la zona non è densamente abitata, per il forte boato seguito al crollo.

Non è chiaro il motivo del crollo, quasi certamente questo è dovuto alla vetustà del munufatto, ridotto da tempo ad un rudere.

Sul posto sono intervenuti la polizia e i vigili del fuoco, che hanno effettuato gli accertamenti del caso. Naturalmente il traffico nella zona, almeno nella giornata di oggi, e comunque sino alla rimozione dei detriti e alla messa in sicurezza dell'immobile, ne risulterà profondamente rivoluzionato trattandosi di un asse di traffico che veicola verso il centro-città parte del flusso di veicoli provenienti dall'autostrada.

Anche la sottostante via Russo Bonavia è stata interdetta al traffico veicolare per verificare la staticità dell'edificio che 'guarda' anche su questa strada.

E' probabile che ancora qualcuna delle parti dell'edificio rimaste in piedi dovrà essere demolita per evitare guai più seri in un futuro.

La palazzina nella zona del piano terra era adibita un tempo a frantoio oleario, ed era attigua ad una altra vecchia costruzione crollata che era la casa natale del poeta Ignazio Buttitta.

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I Carabinieri della Compagnia di Bagheria hanno tratto in arresto per tentato furto aggravato PEDONE Vincenzo, nato a Palermo, classe 1980, residente a Bagheria, poichè è stato sorpreso all’interno del deposito giudiziario della ditta “Scianna” mentre era intento ad asportare radio ed altri oggetti da quattro autovetture, ivi custodite in quanto sottoposte a sequestro.

La refurtiva, del valore complessivo di circa 900,000 euro, è stata restituita all’avente diritto. L’arrestato ha trascorso la notte presso la propria abitazione agli arresti domiciliari, prima di essere accompagnato presso il Tribunale di Termini Imerese ove, nella mattinata odierna, è stato giudicato con rito direttissimo, conclusosi con la convalida dell’arresto e la condanna alla pena di mesi quattro di reclusione, da scontare in regime di arresti domiciliari.

 

Pedone  Vincenzo

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