Cronaca

Un incendio pericoloso anche perchè alimentato dai vortici del forte vento di scirocco è scoppiato circa un'ora fa in via Giorgi Luigi capitano,  prolungamento di via Monsignor Arena,  e traversa di via Città di Palermo.

Qualcuno metteva in dubbio che a prendere fuoco fosse stata prima la spazzatura ma una delle due auto in sosta, (ipotesi però molto poco probabile considerata la direzione del vento e la distanza a cui si trovavno le due auto dai cassonetti),  ma comunque sia, nel giro di qualche minuto si è diffusa una situazione di panico: la gente è scesa precipitosamente in strada a spostare le proprie auto dalla vicinanza del fuoco.

I vortici dello scirocco facevano volare intorno e in aria  cartacce, pezzi di plastica e quant'altro in fiamme che hanno funzionato da innesco per una serie di focolai che si sono sviluppati nell'area circostante l'incendio.

Due auto una Lancia Y e una Peugeot 307 sono andate completamente a fuoco perchè i proprietari non sono riusciti a spostarle tempestivamente; anche una Renault Clio è andata danneggiata nel vano motore per uno di questi incendi periferici. 

La gente scesa in strada poco ha potuto fare in quelle condizioni, qualche volontario con gli estintori ha evitato che la situazione degenerasse spegnendo i focolai secondari di incendio e impedendo si diffondessero in un'area a verde contigua  ed in una zona di erbacce, che se avessero preso fuoco, in quelle condizioni, avrebbero potuto creare una situazione drammatica senza precedenti.

Provvidenziale l'arrivo dei vigili del fuoco intervenuti con due autobotti, che oltre a spegnere l'incendio primario, hanno bonificato l'intera area eliminando i focolai che stavano assumendo dimensioni preoccupanti.

Vistosa e rumorosa l'indignazione degli abitanti della zona che non ce la fanno più a vivere tra la spazzatura e gli incendi che all'avvicinarsi della stagione estiva, cominceranno sistematicamente a riproporsi, mettendo in serio pericolo la sicurezza e la salute della persone.

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Passi per l'estetica, passi per l'odore nauseabondo che ammorba l'intera città di Bagheria, passi per i roghi notturni e diurni, passi per il disastro di immagine, ma quando la spazzatura rischia di provocare danni seri e immediati alla vita delle persone, non può essere ritenuto oltremodo tollerabile.

Accade nella strada provinciale 16 Bagheria-Ventimiglia all'altezza della centralina dell'ENEL che si trova subito dopo il mercato ortofrutticolo e il deposito dei mezzi del Coinres.

Oltre cento metri lineari di spazzatura, cui già, e ripetutamente, qualcuno ha dato fuoco.

Succede però che la carreggiata si è ristretta a tal punto da consentire il passaggio di una sola autovettura, per cui chi proviene da Bagheria e va in direzione Baucina, rischia di scontrarsi proprio sulla curva con chi sopraggiunge, magari  a velocità sostenuta, dalla corsia opposta.

Stamane nel giro di dieci minuti, giusto il tempo di fare qualche foto, abbiamo visto in almeno due casi rischiare lo scontro. Prima di dovere invocare la fatalità e il destino per qualche grave incidente è possibile porre sin da subito rimedio?

E' la domanda che naturalmente facciamo a quanti sono nella posizione ed hanno titolo per potere intervenire.

P.S. Sono decine le segnalazioni che abbiamo ricevuto su questo particolare problema.

Pare che da tempo avesse problemi economici, Ivan Irrera, il poliziotto di 38 anni, in servizio alla Squadra Mobile di Palermo, che stamane si è suicidato dopo avere sparato un colpo di pistola alla testa del figlioletto di 7 anni.

Il dramma si è consumato in via P3 a Piano Stoppa:  l'uomo si è alzato all’alba, è andato nella stanzetta, ed ha sparato un colpo alla testa del bambino da distanza ravvicinata,  mentre era ancora addormentato nel lettino, poi si è puntato la pistola alla tempia e si è suicidato.

La moglie in casa ha sentito l'esplosione di due colpi di pistola e si è precipitata nella stanza del figlio: è lì che ha visto il marito, a terra morto.

Solo dopo si è accorta che il piccolo ancora nel suo lettino, era ferito alla testa e sanguinava.

Così la moglie dell'agente ha raccontato agli investigatori la tragedia.

Sembra accantonata la tesi secondo la quale l’agente si sarebbe sparato dopo essersi steso accanto al figlio e averlo colpito accidentalmente.

Irrera era steso, infatti, a terra accanto al letto e comunque i fori d’entrata dei proiettili sono incompatibili con questa ricostruzione.

Dai primi accertamenti, sembra che l’uomo era preoccupato per i problemi economici che da tempo lo assillavano: 10 anni fa era stato costretto a vendere la casa e a trasferirsi dai genitori, ma ancora non avrebbe risolto le questioni finanziarie che lo assillavano e sarebbe stato costretto a chiedere denaro in prestito per saldare i suoi debiti.

La moglie era venuta a conoscenza da poco delle preoccupazioni del marito, ma, secondo quanto ha raccontato alla polizia, non aveva capito quanto il marito, che ostentava serenità anche al lavoro, fosse depresso.

Del tutto incomprensibile la decisione di sparare al piccolo.

Le condizioni del piccolo sono molto gravi come ha spiegato Amerigo Stabile direttore area emergenza ospedale Civico di Palermo.

nella foto  tratta da gds.itla zona dove si è compiuto il dramma

 

Tragedia all'alba a Misilmeri, alle porte di Palermo. Un poliziotto della squadra mobile di 38 anni ha sparato al figlio di 7 e poi si è tolto la vita con un colpo alla tempia. 

Il bambino è stato ricoverato in gravi condizioni all'ospedale Civico. 

L'altra figlia di 14 anni, ieri notte aveva dormito in casa di parenti.

La polizia sta cercando di ricostruire il perché di una tragedia che ha sconvolto ancora una volta i poliziotti della Mobile.

E' il terzo suicidio di un investigatore che fa parte delle sezioni speciali di piazza Vittoria.

Intanto Il bambino, è stato stabilizzato e trasferito d'urgenza in neurochirurgia, doveè cominciata l'operazione per salvare il bambino.

Ma  le sue condizioni restano gravissime. 

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