Bagheria. La Gdf sequestra prodotti non regolari in un esercizio commerciale

Bagheria. La Gdf sequestra prodotti non regolari in un esercizio commerciale

cronaca
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I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo, nell’ambito dell’esecuzione dei servizi d’istituto volti a verificare il rispetto della normativa nel settore del commercio a tutela della sicurezza del consumatore, hanno sottoposto a sequestro, nel corso di quattro distinte attività di servizio, 221.068 accessori di vario genere.

In particolare, al momento dell’accesso presso gli esercizi commerciali ubicati in Termini Imerese, Bagheria, Cefalù e Lercara Friddi, i militari appartenenti rispettivamente al Gruppo di Termini Imerese, alla Compagnia di Bagheria, alla Tenenza di Cefalù e alla Tenenza di Corleone hanno rinvenuto tale merce non riportante, in forme chiaramente visibili e leggibili, le indicazioni minime in lingua italiana previste dalla normativa sull’etichettatura e sulla sicurezza dei prodotti, riguardanti le informazioni circa il luogo d’origine, il produttore/importatore, le
istruzioni, le precauzioni e la destinazione d’uso, nonché il marchio CE che conferisce al prodotto il diritto alla commercializzazione, alla libera circolazione e all’utilizzazione nel territorio comunitario, attestandone la conformità agli standard di sicurezza imposti dall’Unione Europea.

Nel dettaglio, sono stati sottoposti a sequestro oggettistica e decorazioni natalizie (fiocchetti per pacchi regalo, bicchieri natalizi, addobbi per albero di Natale ecc.), prodotti per la persona (brillantini, strass per unghie, elastici, fermacapelli, cerchietti ecc.), materiale casalingo (mollette di legno, petali di stoffa ecc.), nonché prodotti da fumo privi del contrassegno dei Monopoli di Stato e cosmetici non riportanti le indicazioni in lingua italiana degli ingredienti e dell’importatore.

Oltre al sequestro della merce, ai quattro esercenti sono state irrogate le sanzioni amministrative disposte dal Codice del Consumo, prevedendo, nel complesso, sanzioni nel massimo di oltre 100 mila euro. I titolari delle attività sono stati, quindi, segnalati alla Camera di Commercio per gli adempimenti di competenza

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