Improvviso e violento fortunale stanotte ad Aspra: gravi i danni

Improvviso e violento fortunale stanotte ad Aspra: gravi i danni

cronaca
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Violento ed improvviso fortunale ad Aspra intorno alle 4.30 di questa mattina: il mare che sino a qualche ora prima sembrava tranquillo, si è improvvisamente gonfiato, spinto anche da violentissime raffiche di vento che soffiavano da nord-nord est. I pescatori si sono allertati immediatamente con un rapido passaparola notturno, ed in qualche modo sono riusciti a limitare i danni, che comunque sono notevoli: attrezzature di pesca danneggiate o distrutte, diversi motori staccati dalle imbarcazioni, almeno una ventina le barche trascinate al largo e fatte a pezzi dalla furia della onde, o trascinate al largo o verso la zona della Plaia


Stamattina i pescatori stavano sul lungomare a contemplare lo spettacolo delle onde che si spingevano sin quasi sulla strada, dove erano state tirate in secco le barche, ed a commentare sconsolati e rassegnati un evento che per Aspra non è nuovo.

Oltre cinquanta anni di promesse di un porto, e più di recente quelle di un barriera frangiflutti che non si realizzano mai.

Edoardo Piretto, presidente della cooperativa “Aspra mare”, ci racconta: ”Alle quattro del mattino il mare era ancora abbastanza tranquillo, tra le quattro e mezzo e le cinque è successo il finimondo.

Nessuno tra i pescatori, che pure hanno pratica di prevedere le condizioni del tempo, pensava ad una cosa simile.
Per fortuna che in questi momenti scatta la solidarietà tra i pescatori e i residenti: tutti hanno dato una mano per mettere in salvo almeno gli scafi.
E’ un problema che ci trasciniamo da sempre e che nessuna amministrazione ad oggi è stata in grado di risolvere”.

E di rincalzo Nino La Corte, responsabile della Federcoopesca:” I danni stavolta sono grossi: chiederemo all’assessore alle attività produttive di attivarsi per chiedere alla Regione di dichiarare lo stato di calamità naturale anche per i pescatori di Aspra"
Restano a guardare i pescatori, con lo sguardo smarrito verso l’orizzonte, quel mare tante volte amico e talvolta ostile e terribile.

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