Ultim'ora: oltre 500 pendolari bloccano i treni alla Stazione di Bagheria

Ultim'ora: oltre 500 pendolari bloccano i treni alla Stazione di Bagheria

cronaca
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Stamattina la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, alla Stazione ferroviaria di Bagheria ore 6.40: sulla banchina, ad attendere il treno per Palermo, almeno un centinaio di persone che attendono il "locale" partito da Termini Imerese destinazione Palermo.

Sulla banchina si ferma, quasi a schernire quei volenterosi che si svegliano alle cinque e mezza per andare allo studio o al lavoro, una sola vettura già piena sino all'inverosimile di passeggeri.

A questo punto scatta spontanea la protesta dei pendolari; si scende sui binari ed i treni vengono bloccati. Si raccolgono firme, si parlamenta.

Ma la situazione ormai, così dicono quanti usano il treno per spostarsi, è diventata intollerabile, in particolare negli ultimi  tre-quattro anni.

Treni soprressi senza preavviso all'ultimo minuto, carrozza stracolme, disagi, ritardi, che non consentono a lavoratori e studenti di potere programmare impegni di lavoro e di studio, a parte i disagi di viaggiare in vecchie carrozze ormai cadenti.

E poi situazioni paradossali: alle sei e dieci era arrivato un locale da Santo Stefano con quattro carrozze vuote, alle 6.40 quando si comincia a concentrare il grosso dei viaggiatori, una sola vettura e strapiena per giunta.

La vrità - dice qualcuno - è che ormai tutte le risorse le hanno destinate all'alta velocità, e per chi usa il treno per brevi ma importanti spostamenti restano solo le briciole.

Siamo almeno un migliaio-aggiunge un altro- quelli che ogni mattino prendiamo il treno qua a Bagheria, e non solo bagheresi, ma residenti dei paesi vicini, che vengono a Bagheria a prendere il treno.

Si chiede un incontro con i dirigenti di Trenitalia, che fanno sapere che sono disposti a ricevere una delegazione a Palermo.

Prevale giustamente la rabbia: noi di qua non ci muoviamo dicono gli occupanti, sin quando i dirigenti delle ferrovie non verranno qui  a Bagheria con l'intenzione di risolvere veramente i nostri problemi.

Cominciano ad arrivare le macchine di polizia e carabinieri che alla fine saranno oltre una decina, arriva anche il dirigente del Commissariato di P.S. Bi Bagheria, dr. Luca Salvemini, che cerca di convincere i dimostranti a liberare le rotaie.

Niente da fare: o Trenitalia accetta di incontrare i pendolari a Bagheria , o noi di qua non ci muoviamo, è la posizione ferma di studenti e, soprattutto, lavoratotari.

Arrivano il sindaco Biagio Sciortino, il consigliere provinciale Vincenzo Lo Meo, l'assessore Emanuele Tornatore, Gianni Granata neosegretario PD. Si parlamenta , si condividono le ragioni di chi viaggia; intorno alle 9.30 la schiarita.

Il dirigente del Commissariato comunica che un alto dirigente delle Ferrovie, il dr. Lo Sciuto,  entro le dieci sarebbe statoa Bagheria per incontrare una delgazione di pendolari,ed è allora che la tensione si stempera. Il sindaco mette a disposizione Palazzo Cutò per consentire l'incontro della delegazione di pendolari con Teenitalia.

Alle 9.35, ed è l'ultimo paradosso di questa mattinata il primo treno con quattro vagoni vuoti parte, senza informare nessuno, per Palermo, lasciando ancora a terra qualche centinaio di viaggiatori che debbono prendere d'assalto il treno delle 6.38, pietra dello scandalo, che riparte stracolmo. Altre proteste, ma poi infine tutto si rimette a posto, perchè subito dopo arrivano altre vetture.

A margine le solite storie: la ragazza che oggi deve sostenere un importante esame all'Università, chi doveva andare da parenti in ospedale, chi doveva fare una visita importante, o di chi deve sostituire nei turni degli ospedali i colleghi, medici o infermieri, o di quanti hanno programmato importanti appuntamenti; ed è il prezzo inevitabile da pagare perchè dopo la protesta qualcosa cambi veramente.

 

 

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