Abrogare la legge su privatizzazione acqua è possibile - di T.so Impellitteri

Abrogare la legge su privatizzazione acqua è possibile - di T.so Impellitteri

cronaca
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In varie occasioni, pare aver colto, nelle parole e in interventi dei nostri Amministratori (Sindaco, Presidente del Consiglio, Assessori e Consiglieri), il rammarico per la privatizzazione della gestione dell’acqua a Bagheria

e, addirittura, l’auspicio di poter recedere dal contratto con l’APS.
Inoltre, è stata resa chiaramente manifesta la disapprovazione pubblica anche da parte della componente del PdL bagherese (Consiglieri Aiello e Cangialosi), della legge nazionale sulla privatizzazione dell’acqua di cui all’art.15 del decreto Ronchi 135/09. Un atto apprezzabilissimo.
 

 

In pratica, appare palese la condivisione da parte dell’intera Amministrazione della gestione pubblica dell’acqua.

In verità, lo è stato anche in passato ma, visto il risultato, a quanto pare a parole. Bisogna toccare con mano! Comunque, quali che possano essere i veri motivi della ri-conversione al pubblico, codesta posizione contro la privatizzazione è estremamente importante.
Giacciono (in discussione) in Parlamento più di 400mila firme a calce di un diesegno di legge per la ripubblicizzazione dell’acqua, nel mentre il Governo, ponendo la solita fiducia, ha prodotto l’articolo citato sulla privatizzazione incurante dei veri interessi degli italiani e delle esperienze di altre Nazioni.
Sono tanti, tanti e tanti i Comuni d’Italia e ben 150 quelli della Sicilia (150 su 390 Comuni siciliani pari al 40%) che, nel 2009, si sono riuniti in un Coordinamento Nazionale degli Enti Locali.

Tranne Bagheria.
 

Tale Coordinamento ha promosso per il 6 marzo 2010 a Roma l’Assemblea nazionale “Enti Locali per l’Acqua Bene Comune e la Gestione Pubblica del Servizio Idrico” con la proposta definitiva di Statuto.

Statuto, già ipotizzato in occasione della stessa Assemblea Nazionale degli Enti Locali svoltasi a Palermo il 14 Maggio 2009 (allora i Comuni siciliani aderenti tranne Bagheria erano 100).
Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, di cui fa parte il citato Coordinamento Nazionale, ha indetto per il 20 Marzo 2010 a Roma (p.zza della Repubblica) una Manifestazione nazionale per la ripubblicizzazione dell’acqua, per la tutela di beni comuni, biodiversità e clima, per la democrazia partecipativa.

Lo scopo è quello di avviare la raccolta di firme per un referendum abrogativo della legge citata che prevede la gestione dei servizi idrici affidati alle SpA e la tassa del 7% che noi dobbiamo pagare in bolletta per compensare il capitale investito dagli stessi privati nel settore!

A questo punto, per ovvia coerenza e credibilità, apparirebbe consequenziale che anche il nostro Comune facesse parte, con gli altri 150 comuni siciliani, del Coordinamento Nazionale.

Potrebbe sin da subito dare l’adesione (il cui modulo, a quanto pare, è stato inviato a tutti i comuni compreso quindi il nostro); ed avviare, inoltre, l’iter per la modifica/integrazione dello Statuto comunale (basterebbe una maggioranza dei 2/3 del Consiglio comunale), predisponendosi alla successiva raccolta delle firme per il referendum abrogativo.

Sarebbe indubbiamente l’opportunità per un recupero di credibilità viste le “ incoerenze “, per non dire le ‘bugie’, passate. Recupero di credibilità con fatti concreti sin da subito!
Circa l’APS, il Comune deve continuare a richiedere il massimo del servizio per i bagheresi.

Il resto verrà dopo. In pratica, il comune si potrà muovere secondo due distinti binari paralleli (anche se percorsi in sensi opposti). Da un lato, pretendere il servizio dall’APS, dall’altro lato, dare il sostegno per la ripubblicizzazione dell’acqua.

Dunque, Coerenza e Serietà = Recupero (ancorché parziale) di Credibilità.

Il gruppo civico “Noi Cittadini” di Bagheria, che non ha affatto dimenticato le iniziative e soprattutto le proposte precedentemente avanzate, conferma la piena disponibilità (certo del fatto che anche le altre forze sociali vorranno farlo).
 

Di lavoro da fare ve ne è tanto: si potrà predisporre un coordinamento delle forze sociali bagheresi che possa collaborare con l’Amministrazione pro-tempore. E chissà che questo non possa essere un collaudo per quell’accordo ventilato qualche tempo fa sull’affrontare le varie emergenze (di civiltà) della nostra Città.

 

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