Schifani ai giovani: "Lo Stato è con voi"

Schifani ai giovani: "Lo Stato è con voi"

cronaca
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Una impressionante sfilata di auto grigie, nere e bleu come poche volte si era visto a Bagheria, da fare invidia alle piazze del potere romano:

c’erano il questore Marangoni, il Prefetto Trevisone, il comandante provinciale dei Carabinieri Luzi, il comandante regionale della Guardia di Finanza Picozzi, il comandate della Regione militare Sicilia, gli onorevoli Salvino Caputo e Simona Vicari, il vicepresidente della Provincia Alongi, Vincenzo Conticello, il titolare della Focacceria San Francesco che ha fatto condannare i suoi estortori, oltre alle autorità locali ed un servizio d’ordine che contava oltre una cinquantina di addetti.

Insomma una parata del potere, ed un profluvio di stellette e divise.

Per dire agli studenti, ( nella “aula magna” improvvisamente piccola dell’ Istituto d’arte ce n’erano meno di una cinquantina), che lo Stato è con loro.
Si era cominciato con i saluti del Dirigente scolastico Vito Miceli e del sindaco Biagio Sciortino.
Quindi l’intervento di Simona Vicari e quello del professor Mannino.,
E’ stato il momento più toccante della giornata , quando ricordando l’occasione in cui aveva donato un mazzo di fiori alla mamma del piccolo Santino Di Matteo, sciolto nell’acido dai boia di cosa nostra, la donna aveva risposto.”Lo porterò là dove il mio piccolo è stato sciolto nell’acido”.
Ed ancora quando Mannino ci informa che sabato prossimo alle Ciminiere di Catania, gli studenti  doneranno alla mamma di santino un mazzo di fiori realizzato con le lave dell’Etna.

 

Poi è la volta di Schifani: sottolinea l’impegno nella lotta alla mafia dei governi che si sono succeduti, mette in risalto il cambiamento di cultura e di mentalità che è avvenuto nei siciliani dopo i sacrifici di Falcone e Borsellino, invita gli studenti a fare la loro parte perchè lo Stato è con loro.
Seguono le domande dei ragazzi e le risposte del Presidente, ma la retorica, eccessiva, di queste giornata mostra la corda, quando prorompe la realtà vera.

Parlare a ruota libera di rispetto delle regole e legalità, di antimafia, e magari poi inciampare  nella domanda non prevista, fuori dal coro, di una insegnante, Margherita Cacioppo, che pone al Presidente del Senato la domanda “scomoda” nello scontato cerimoniale imbastito dal prof. Nicola Mannino, presidente del Parlamento della Legalità.
“Parlate sempre di legalità e rispetto delle regole - ha detto l’insegnante- e tutto questo è giusto: ma noi come facciamo a spiegare agli studenti, che per aggirare le regole e favorire il partito di governo, è stato fatto un decreto legge ad hoc”?
La domanda ha creato un certo scompiglio in sala: è Schifani a superare l’imbarazzo e a dare la solita risposta.
A parte questo imprevisto, comunque, la giornata si è svolta secondo copione, con la pioggia battente che ha rovinato scarpe e divise, e fatto rischiare microfoni e telecamere.
Ed infatti quando Schifani arriva alle dieci in punto, e come accadde allorchè il presidente del Senato venne a Bagheria il 23 Settembre per la prima di Baarìa, piove come Dio la manda.


Se la dobbiamo dire tutta pensiamo che una giornata come questa sia servita sostanzialmente a poco.

Senz’altro più utile sarebbe stata una chiacchierata degli studenti con un anonimo commerciante taglieggiato, con un anonimo pentito che potrebbe raccontare la drammatica esperienza di come si entra in “cosa nostra” e soprattutto come se ne esce, o con uno dei tanti genitori di cui purtroppo abbiamo dimenticato i nomi, e che hanno visto il proprio figlio cadere sotto il piombo mafioso.
Certo i momenti solenni sono anch’essi necessari, ma quando diventano come oggi fine a se stessi e inutile passerella, non fanno fare neanche un centimetro sulla strada della consapevolezza che la lotta contro cosa nostra, è necessaria, urgente e soprattutto si porta avanti nei comportamenti quotidiani di tutti, semplici cittadini ed alte cariche dello stato.
 

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