Renato Guttuso e Carla Piro erano i veri genitori di Antonello?- di Ezio Pagano

Renato Guttuso e Carla Piro erano i veri genitori di Antonello?- di Ezio Pagano

cultura
Typography

Correva l’anno 1963 quando Renato Guttuso fu invitato in Sardegna a presiedere la giuria del “Premio di Pittura Città di Olbia”.

Non ci è dato sapere se il Maestro accettò l’invito, perché proveniva dai compagni comunisti o perche a Olbia abitava un suo amore segreto, Carla Piro. Si dice che solo da grande “il frutto di questo amore” conoscerà Guttuso, ma semplicemente come amico della madre, senza sospettare che poteva essere suo padre naturale. In uno degli incontri con lui, Guttuso sapendolo senza lavoro gli chiese cosa avrebbe voluto fare e alla risposta che, avendo la possibilità economica, avrebbe voluto aprire una libreria, all’istante gli diede gli otto milioni necessari. Ad Antonello il fatto non lo insospettì, perché la generosità del Maestro era nota a tutti. Dopo la morte di Guttuso la mamma di Antonello decise di rendere pubblica la notizia e iniziò con Fabio Carapezza una diatriba in tribunale per poi svanire misteriosamente alla vigilia del processo, come altrettanto misteriosamente si acquietarono sia i parenti della moglie Mimise Dotti che Marta Marzotto, mentre i giudici si espressero in favore di Carapezza.
Fu negli ultimi giorni di vita del Maestro, i più difficili e tormentati della sua vita, per le controversie sulle questioni ereditarie, in cui erano coinvolti da un lato la contessa Marzotto, sua amante e musa ispiratrice per vent’anni; la signora Piro, presunta madre di Antonello; i parenti di Mimise Dotti e dall’altro Fabio Carapezza, che l’artista grazie ai prodigi di Giulio Andreotti e del cardinale Fiorenzo Angelini, aveva adottato a tempo di record.
Completato l’iter dell’adozione, Carapezza diventa erede di un lascito miliardario del Maestro, che dichiara di voler gestire attraverso gli Archivi Guttuso, scrivendo nel sito ufficiale: “Tale istituzione nasce per la difesa dell'opera e della memoria del Maestro”. Ma, a proposito di memoria del Maestro, sorge spontanea una domanda: dov’è nel sito degli Archivi Guttuso la memoria dei rapporti sentimentali con Topazia Alliata, Carla Piro e Marta Marzotto, per rimanere ai fatti più noti?
A tal riguardo mi è capitato di leggere sull’Unità di qualche tempo fa, lo sfogo di un bravo giornalista: “È troppo invocare un po' di rispetto? Non per il grande pittore, ma almeno per Renato Guttuso uomo, con pregi, meriti e difetti. Proprio come tutti. A cinque anni dalla morte sarebbe più che giusto”. (Wladimiro Settimelli)
Ebbene si! caro Settimelli, sarebbe più che giusto, se non fosse che stiamo correndo il rischio di consegnare alla Storia una biografia del Maestro artatamente manipolata.
Non sarebbe stata più interessante una biografia, ad esempio, come quella di Caravaggio o di van Gogh, dove, se pur si leggono fatti orripilanti, escono fuori le vere personalità dei Maestri?
In conclusione, a quanti non condividono la mia riflessione, ricordo un passaggio dello stesso Guttuso sul pittore che lui amò più di ogni altro, Caravaggio: “(…) Per disordinata e complicata che fosse l’esistenza del pittore, tra risse, colpi di spada, fughe, opere di grande impegno, scrupolosamente elaborate, si susseguono”.
Due storie sovrapponibili, quella di Caravaggio e Guttuso, soprattutto se si pensa che in entrambi i casi il movente è lo stesso: il rapporto con le cortigiane.

La foto: Renato Guttuso ed Ezio Pagano (1985)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.