Politica


Stupore, preoccupazione, incertezza di fronte alla sentenza del C.G. A, che annulla tutti i provvedimenti deliberativi, presi sempre da commissari, e relativi al conferimento di incarichi per la formazione del P.R.G. e alla sua successiva adozione.
La sentenza non è stata ancora ufficialmente notificata all'Amministrazione, anche se è stata depositata, che ha comunque sin da oggi lunedì programmato una serie di incontri con il proprio ufficio legale e gli uffici dell'urbanistica, per studiare bene la eventuale possibilità e la eventuale utilità di un appello.
Ma non solo: occorrerà vedere, assieme ai tecnici, cosa accadrà per le concessioni già rilasciate e soprattutto per quelle in "itinere", e quali dovranno essere da oggi in poi i riferimenti normativi e previsionali di Piano regolatore a cui gli uffici dovranno attenersi.

L'assessore all'Urbanistica Enzo Gulli ci ha dichiarato:" Si rimane esterrefatti nel dover prendere atto che una sentenza arriva dopo undici anni dall'adozione di un Piano regolatore generale e dopo otto anni dal decreto di approvazione. Sin da oggi valuteremo con i legali e gli uffici il da farsi, perché questa sentenza creerà seri problemi di gestione della materia urbanistica. Per fortuna abbiamo già approvato le direttive generali per la revisione del Piano regolatore generale, e penso che a questo punto occorra correre per arrivare la più presto a varare il nuovo strumento urbanistico, che ci faccia superare l'impasse in cui il Consiglio di giustizia amministrativa rischia di cacciarci"

E l'ing. Vincenzo Aiello, responsabile della Sezione Urbanistica del Comune, dal canto suo ci ha detto: " Già in queste ore stiamo studiando con l' Ufficio Legale del Comune con molta attenzione la sentenza del C.G.A., per vedere se essa si riferisca alle aree dei soli ricorrenti o abbia un effetto generale sul P.R.G., come una prima lettura induce a pensare".

Cosa succederà? " La legge dice che sin quando non è in vigore un nuovo Piano Regolatore Generale, rimane in vigore quello precedente, nel nostro caso, quello approvato con decreto dell'allora assessore regionale Tepedino il 19 giugno del 1976."

E per le concessioni già rilasciate o in corso di rilascio? "Per quanto riguarda le concessioni rilasciate anche qui ci soccorre la legge: se alla concessione è seguito un effettivo inizio dei lavori, gli effetti sono fatti salvi. Se invece i lavori conseguenti ad un atto concessorio o autorizzativo non sono iniziati occorrerà verificare la compatibilità dell'atto rilasciato con le previsioni del P.R.G. del 1976".

Non possiamo, noi operatori dell'informazione bagheresi, restare in silenzio, in una giornata in cui il mondo dell'editoria e dell'informazione manifesta contro provvedimenti che la maggioranza di governo si appresta ad approvare e che sono restrittivi della libertà di informazione, penalizzanti per gli editori, limitanti il diritto dei lettori ad essere informati,
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