Quando si parla di costi della politica e sprechi nella pubblica amministrazione l'interesse dei lettori è comprensibilmente al massimo.
Premettiamo con il dire che sull'argomento delle indennità dei politici aleggia una pesante cappa di demagogia, che impedisce di fare un ragionamento che sia totalmente scevro da pregiudizi. E' giusto dire però che la classe politica italiana ad ogni livello ha fatto di tutto per attirarsi i dissapori degli elettori e ragionando da "casta", ha quasi sempre protetto i suoi interessi economici e di parte.
Il Movimento 5 Stelle ha sempre fatto leva su questo grimaldello, quello della riduzione dei costi della politica e degli sprechi nella Pubblica amministrazione, per arrivare alla pancia dell'elettorato, riuscendovi.
Politiche miopi dei governanti e a salvaguardia dell'interesse di pochi, hanno creato una frattura profonda tra chi riusciva ad arrivare anche alle briciole del ricco Epulone di turno e tutti gli esclusi da questa sorta di spartizione di pani e pesci. Il principale sintomo di questa malattia è stato il voto di massa a forze politiche che si sono poste su posizioni di rottura di questi sistemi, almeno sulla carta, seguito da un totale disamoramento alla politica e la fuga in massa dall'urna elettorale con percentuali di votanti molto basse.
Questa premessa serve ad introdurre quello di cui vogliamo riferirvi oggi: la mancata restituzione del 30% dell'indennità da parte dell'assessore del Comune di Bagheria del Movimento 5 Stelle Claudio Caviglia, che abbiamo scoperto spulciando l'Albo Pretorio on line.
Come si vede nel prospetto in basso, dove sono analiticamente enunciati gli emolumenti della giunta, Caviglia è l'unico dei 7 componenti a percepire per intero lo stipendio.
La restituzione del 30% per cento dell'indennità è stato il cavallo di battaglia del movimento 5 stelle, non solo a Bagheria, ma in tutta Italia. Un'operazione che ha sempre fatto presa sull'uomo comune, che legge positivamente questa restituzione, anche se ad onor del vero a noi pare una mossa soltanto di facciata, visto che è giusto e sacrosanto che il lavoro, specialmente quando richiede responsabilità e impegno massimali, venga adeguatamente retribuito.
Riteniamo che gli sprechi nella P.A. siano altri, come le centinaia e forse migliaia tra società partecipate, consigli d'amministrazione inutili, super manager che di super hanno solo lo stipendio. L'ente comunale di Bagheria ha complessivamente ridotto la spessa per la politica negli ultimi anni, è questo va riconosciuto. La spesa si è ridotta per il mancato ricorso da parte dei consiglieri ai i rimborsi dei datori di lavoro, stratagemma una volta frequente e ben architettato, fino alla convocazione di meno commissioni consiliari.
Gli assessori della giunta Cinque, appena in carica, hanno prodotto una dichiarazione in cui comunicavano l'intenzione di restituire il 30% dello stipendio da amministratori. Ciò è avvenuto per tutti tranne che per uno, proprio Claudio Caviglia, che è subentrato dopo una lunghissima "vacatio" a Luca Tripoli nel ruolo di assessore all'Urbanistica e al quale anzi, è stata revocata la decurtazione dello stipendio avvenuta "per errore" a giugno scorso ed è stata disposta la liquidazione dei compensi arretrati.
Lorenzo Gargano