Analisi delle elezioni regionali- di PIno Fricano

Analisi delle elezioni regionali- di PIno Fricano

Politica
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:

"Non mi pare che il risultato delle regionali fornisca un quadro nuovo rispetto a 5 anni fa, sia il centro destra (-2,5) che il centrosinistra (- 5,10) cedono qualcosa al M5S (+ 11,8) che, col 26,6 pur diventando il primo partito, non accettando logiche di coalizione, rimane fuori gioco.

Deludente anche il risultato della lista Fava che suo 5,22 rimane addirittura sotto il risultato di 5 anni fa (6,5), anche se allora conseguito insieme ad IDV. Ci si aspettava di più dopo la spaccatura nel PD, a quanto pare l’apporto di Bersani & c. è stato poco significativo, ma la presenza di Fava ed i sondaggi ad usum delfini hanno pompato il voto disgiunto, presunto “utile” a svantaggio di Micari.
Il centro sinistra perde principalmente per il passaggio all’altro schieramento dell’UDC, che 5 anni fa col suo 10,8 aveva apportato un contributo determinante per l’elezione di Crocetta, il partito di Alfano, che non ha raggiunto il quorum, ha coperto solo in parte quell’ammanco, così come l’altra reale causa del calo è stato il fallimento dell’operazione Orlando/Crocetta, la lista col 2,19 ha ottenuto 1/3 dei voti la volta scorsa incassati dal movimento di Crocetta.
La mancata presentazione della lista a Messina e Siracusa potrà avere inciso per non più di un punto, il dato certo, come i sondaggi già avevano chiarito, è che Crocetta era ormai un peso morto, la sua presenza forse ha fatto perdere più voti di quanti non ne abbia fatti recuperare.
In controtendenza il dato del PD che conferma il risultato di 5 anni fa e se sommiamo i voti con quelli del movimento di Cardinale, che pure siede nella direzione nazionale del PD, arriviamo a un 19,03, considerata la fuoriuscita verso Fava di candidati del calibro di Apprendi e M. Maggio, bisogna constatare che il corso Renziano ha portato linfa nuova ad un partito che, in Sicilia, ormai marciava verso risultati ad una cifra.
Mi pare che si possa concludere che nella Sicilia del 61 a zero, il centrodestra che mette insieme tutto, col suo 42% non è più quello di una volta, la sinistra-sinistra sfiora, con candidati pesanti, il quorum ma riesce solo a rendere meno credibile il progetto di centrosinistra e favorire le destre, il M5S, nella terra dove raggiunge i maggiori consensi, resta significativamente fuori da ogni prospettiva di governo, il centro sinistra, trainato dal nuovo PD di Renzi, nella terra dove aveva raggiunto la massima debolezza, recupera e fa ben sperare rispetto ad un risultato, alle prossime politiche, che può essere significativamente superiore a quello della tornata precedente.
Per molti versi il dato è confermato anche a Bagheria dove il centrodestra, pur mettendo in campo candidature pesanti, riesce a superare il 50%, mostrando però una profonda divisione, con la conseguenza che nessun candidato locale riesce quantomeno ad avvicinarsi all’area dell’elezione, il M5S, col 23,04, dato inferiore alla media regionale, testimonia uno stato di profondo malessere, in una realtà che doveva essere una roccaforte, il centro sinistra unito raggiunge il 22,31%, un risultato molto vicino a quello del M5S, che fa sperare bene per le prossime amministrative.
Dentro il centrosinistra, ed in particolare dentro il PD, si afferma il giovane Ferrara, un volto nuovo, per molti versi il Sammartino locale, volto dal profilo moderato, che testimonia la capacità di attrazione che Renzi sta esercitando sull’elettorato giovanile di provenienza moderata. Renzi rompendo con vecchie liturgie e mediazioni estenuanti, che condannavano all’immobilismo, ha dimostrato che una sinistra riformista, fondata su un pragmatismo etico, nella crisi epocale che ha mandato all’opposizione l’intera sinistra europea e creato spazi enormi per le destre egoiste e razziste, può ancora dare risposte e speranze.
Anche a Bagheria se il centrodestra rimarrà diviso, la speranza per una svolta rispetto al malgoverno Grillino, può partire da qui, da un PD capace di attrarre i giovani e dare a loro una speranza di reale cambiamento, un cambiamento concreto che valorizzi le risorse del nostro territorio e della nostra comunità, inserendole in una chiaro piano di utilizzo dei fondi comunitari e di selezione della classe dirigente con procedure trasparenti fondate sul merito".


Novembre 2017

Pino Fricano

Già sindaco di Bagheria

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