Ridurre gli sprechi? L'A.R.S. ci ripensa

Ridurre gli sprechi? L'A.R.S. ci ripensa

Politica
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Sembrava fatta.
Un primo piccolo taglio alle spese e agli sperperi della politica, dalla riduzione del numero degli assessori nelle giunte comunali e provinciali,

alla eliminazione delle indennità ai vicepresidenti dei consigli e allo stabilire un tetto a quelle dei consiglieri comunali, era parso a portata di mano.

La competente commisssione dell’Assemblea Regionale aveva dato il via libera, come si dice”obtorto collo”, anche perché la vigente finanziaria riduce del 3% i trasferimenti dello Stato ai comuni di quelle regioni che non realizzeranno i contenimenti di spesa della politica.
Sembrava fatta...
Però forse noi siamo inguaribilmente ottimisti nel pensare che la politica riesca a modificare se stessa ,e in particolare le proprie cattive abitudini, e soprattutto quelle pessime usanze che riguardano privilegi e prebende.

Siamo stati subito raggelati nella nostra timida speranza: è bastato che le norme arrivassero in aula, perché la politica con la p minuscola rimettesse le cose a posto.
Qualche franco tiratore, o cecchino ben appostato, qualche emendamento dell’opposizione che sembra presentato apposta per mandare all’aria tutto, nella fattispecie un emendamento presentato dal capogruppo del P.D. Antonello Cracolici, che limitava il numero degli assessori ad un quinto del numero dei consiglieri assegnato al Comune o alla Provincia.A Bagheria, per capirci, con 30 consiglieri il numero massimo di assessori potrebbe essere di sei.

L’emendamento è stato strumentalmente approvato oltre che dalla opposizione, anche da una ventina di franchi tiratori della maggioranza, 42 voti a favore e solo 24 contrari.
Il risultato? presto detto.
Il governo per bocca dell’assessore Scoma, in considerazione del fatto che l’emendamento stravolge l’impianto della legge presentata, ha dichiarato che l’avrebbe rimandata in commissione.
Quindi punto e a capo.

Ovviamente rinviata anche la norma che prevedeva lo sbarramento minimo del 5% di voti per i partiti per potere avere una rappresentanza in consiglio comunale o provinciale.
Quasi certamente non ci sarà il tempo di approvare la legge entro il 31 Dicembre, con il rischio ormai concreto di incappare nella norma “ghigliottina “ della Finanziaria dello Stato.
Per Palermo quasi dieci milioni di euro in meno da spendere, per Bagheria circa 500.000 Euro.
L’assessore, per consolarci, ci dice che chiederà al governo una deroga per la regione Sicilia di questa norma della finanziaria.

Un commento? Certo.
Si è adusi a dire, e noi per primi, che le assemblee elettive siano l’immagine esatta e quasi speculare della società.
Dobbiamo prendere atto, che non sempre è vero.
Talvolta, chi ci rappresenta, è molto, ma molto peggiore di noi cittadini rappresen

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