Antonio Martorana, un politico di altri tempi- di Giuseppe Saitta

Antonio Martorana, un politico di altri tempi- di Giuseppe Saitta

Politica
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Ad un mese dalla scomparsa Giuseppe Saitta ricorda la figura dell'amico Antonio Martorana, figura storica del Pci bagherese.

Ho conosciuto Antonio Martorana agli inizi del 1958, quando una Domenica nel Corso Umberto mi feci avanti per aiutare il compagno Silvestre Scardina a diffondere L’Unità quotidiano del P.C.I., fu allora che Antonio si avvicinò e chiese a Silvestre: "Chi è questo ragazzo che ti sta aiutando?" Io mi presentai e gli risposi che mi ero trasferito a Bagheria dopo aver sposato una bagherese, e chelavoravo a Palermo ed ero iscritto al Pci di Godrano sin dal 1950.

Fu in quella circostanza che Antonio mi chiese di iscrivermi nella locale sezione di Bagheria, cosa che ovviamente feci. Antonio mi parlò di se stesso e mi disse che era iscritto al P.C.I. sin dal 1944 ed era Segretario locale del partito.

Da lì iniziai a frequentare il partito e conobbi altri compagni, Peppino Tornatore, Nino Cirincione, Mimmo Drago, Agostino Aiello, Graziella Vistrè e molti altri, sarebbe impossibile elencarli tutti e di alcuni di loro non ricordo più i nomi.

Con Antonio Martorana instaurammo un rapporto di vera e sincera amicizia.

Ricordo che dopo una riunione nella sede del partito , Antonio mi raccontò un divertente episodio:
"Ero impegnato saltuariamente con il partito, lavoravo nella falegnameria di mio padre, mastro Adamo, quando mi fu dato l’incarico di Segretario, non appena alcuni democristiani vennero a conoscenza di questo mio nuovo incarico, complimentandosi ironicamente con me, mi dissero “Ciertu ‘ca ‘na curaggiu a pigghiariti stu ‘ncaricu lassannu a putìa i to patri, mah ! lassi u travagghiu ...ma u né megghiu ca ti cierchi un postu i travagghiu chiù dignitusu e ca po’ guaragnari chiossà picciuli ? si vuoi ni putiemu parrari, t’aiutamu nuatri….io gli risposi…No, grazie ! ma piensu ca u mé partitu u travagghiu in qualchi maniera mu fà aviri"

Racconto questo episodio per fare capire che uomo era Antonio Martorana, un comunista che andava fiero dei suoi ideali, e camminava a testa alta, temuto ma rispettato dagli avversari, e che non era disposto a scendere a compromessi con i democristiani e non avrebbe mai pensato, neanche per un’istante, di tradire i valori e gli ideali del partito comunista per il quale si era battuto e si batteva quotidianamente. Questo gli ha permesso di guadagnarsi la stima, la fiducia e l’affetto dei compagni di partito, non è un caso infatti che Antonio fu per un ventennio segretario del P.C.I. a Bagheria.

Nella primavera del 1958, Antonio Martorana venne a conoscenza che il compagno Peppino Speciale, giornalista, era stato prescelto dalla Direzione Regionale del P.C.I. , come candidato alla Camera dei Deputati per le elezioni di Maggio ’58 , all’annuncio seguì una festa in sezione e da lì che Antonio iniziò ad impostare la campagna elettorale e fu deciso che l’argomento più pressante per la campagna elettorale di Speciale, che poi fu eletto per tre legislature, sarebbe stata una grande lotta cittadina per l’approvazione del Piano Regolatore.
I democristiani impegnati ad affrontare la campagna elettorale per il proprio candidato, venuti a conoscenza del programma dei comunisti e dell’intenzione di questi di dare battaglia sul Piano Regolatore, a loro volta si mobilitarono per fare una battaglia contro il Prg; i risultati si sono visti successivamente quando, dopo che i tanti cittadini si videro costretti a costruire con grandi sacrifici le proprie case senza nessuna regola e senza rispetto per l’ambiente, si sono viste arrivare norme di legge contro l’abusivismo che consentivano di mettere in regola le proprie case pagando delle sanzioni di centinaia di migliaia di lire per sanare gli abusi. In pratica la Democrazia Cristiana prima aveva detto ai cittadini di costruire e che nojn ci sarebbero statio problemi e poi invece fece le leggi contro gli stessi cittadini, roba da pazzi. 

Il P.C.I. si oppose a quella legge, mobilitando migliaia di cittadini che scesero in piazza e nel 1976 ci fu un grande Sciopero Generale a Bagheria, la più grande manifestazione popolare che io ricordi.

Quando nel 1964 diventai Presidente della Cooperativa Edile La Sicilia, Antonio si complimentò con me perché finalmente a Bagheria un gruppo di lavoratori lavorava in regola e con tutti i diritti che a loro spettavano.

Con Antonio Martorana e tanti altri carissimi compagni del partito e del sindacato della C.G.I.L. fummo protagonisti di tante battaglie per i diritti dei lavoratori e una società più giusta. Antonio fu eletto consigliere comunale più volte e per un breve periodo negli anni ’60 fu Assessore ai LL.PP. della giunta del Sindaco comunista Peppino Russo.

Negli ultimi anni a causa di problemi di salute di entrambi non ci siamo più visti fisicamente, ciò non impediva di sentirci telefonicamente, scambiandoci le sofferenze, a volte qualche notizia politica e persino qualche battuta. Non appena ho appreso dal compagno Ciccio Gambino la triste notizia della scomparsa di Antonio Martorana, sentii come una fitta al cuore , un altro fraterno amico e compagno ci aveva lasciato e porterò con me dolore e rammarico per non essere potuto andare a fargli visita e non aver potuto partecipare ai Funerali per i miei problemi fisici.

Un affettuoso abbraccio va alla moglie, Rosa Lo Giudice, peraltro anche lei sofferente, e ai figli Franca, Adamo e Vincenzo.

Nelle foto di copertina (Archivio Pietrro Pagano) da Destra verso sicinitra: Antonio Martorana, Gino Castronovo, Giuseppe Speciale, Achille Occhetto, durante un comizio in Piazza Madrice a Bagheria.

Domani, giovedì 3 novembre, in occasione del trigesimo dalla morte di Antonio Martorana, alle ore 18,00, si terrà una messa in suffragio presso la chiesa del Santo Sepolcro di Bagheria.

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L'articolo che avete letto è stato dettato da Giuseppe Saitta al figlio Salvatore.

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