E' forse troppo chiedere di ridurre favori e privilegi?

E' forse troppo chiedere di ridurre favori e privilegi?

Politica
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C’è un punto che vorremmo entrasse a far parte del programma che i partiti stanno mettendo a punto per la ripartenza della giunta Sciortino e ne costituisse

in qualche modo il cardine

 

Non vogliamo ovviamente sostituirci a sindaco e partiti, anche perché i temi dell’agenda politica è la condizione della città a dettarli e a imporli.

 

Servizi, acqua e rifiuti in primis, una rinnovata viabilità di accesso dall’autostrada e quindi un adeguamento almeno del vecchio svincolo, rilancio ora che sta per arrivare la primavera del Parco di Monte Catalfano e dell’uso pubblico del parco di Villa San Cataldo.

Uso oculato dei beni confiscati per ridurre il peso sulle casse pubbliche degli immobili in locazione, e poi il bando per l’assegnazione delle aree artigianali, l’adeguamento del depuratore e l’avvio della barriera frangiflutti, sono già impegni che bastano ed avanzano da ora ai prossimi quindici mesi. Sono tutti temi che saranno considerati sicuramente prioritari dai partiti che concorreranno a formare l’ultima maggioranza e squadra assessoriale prima del voto della primavera del 2011.
 

Il riferimento al voto non è casuale: sappiamo bene cosa accada a ridosso delle elezioni: i partiti e i candidati farebbero carte false per prevalere e per essere eletti, e i momenti preelettorali ed elettorali, sono le occasioni più ghiotte in cui si esercita “al meglio”, se così si può dire , la capacità di uomini e di partiti di promettere e di farci sognare.
Poi dopo il voto per molti ci sarà il brusco risveglio.
Noi pensiamo che punto decisivo del programma della nuova giunta debba essere un impegno alla moralità pubblica: ci riferiamo ad una sorta di codice etico che i partiti si debbono dare in tema di incarichi, consulenze e affini, che da un anno all’altro e da una amministrazione all’altra aumentano .
Pino Fricano scavalcò allora, in tema di incarichi e consulenze, il pur criticato Giovanni Valentino, e Biagio Sciortino pur criticando il predecessore è andato avanti “ad libitum”, con il dissenso-consenso dei soliti “furbetti del quartierino”, che sono presenti un po’ in tutti i partiti.
Incarichi affidati con assoluta discrezionalità che stanno a significare solo che dietro la nomina c’è un padrino politico.
Sino all’altro ieri con l’affidamento di un incarico ad un ingegnere per il coordinamento dei lavori di adeguamento di una scuola.

E è in malafede chiunque affermi che sono incarichi, in gran parte, "a titolo gratuito": è un vero e proprio imbroglio.

Intanto si acquisiscono comunque dei titoli, che possono valere a futura memoria. E poi molto spesso il consulente a titolo gratuito attiva un meccanismo infernale di impegni di spese, di viaggi, di organizzazione di eventi, di partecipazione a convegni e di relativi rimborsi spese, che vengono messi ovviamente a carico dell'amministrazione pubblcia.
 

Ecco: desideriamo che nel programma che i partiti andranno a sottoscrivere dicano semplicemente che non si procederà più ad alcuna nomina ( dopo il rigoroso accertamento che all'interno dell'amministrazione non esistano pari professionalità),  che non sia risultato di una selezione seria ( non “stile Urban” per capirci), e che sin dal giorno successivo all’insediamento della nuova giunta, si proceda alla formazione di appositi albi comunali in cui stabilendo criteri e punteggi,  e per cui professionisti, esperti, tecnici della varie branche possano iscriversi, e da quegli elenchi trarre le figure professionali di cui di volta in volta l’amministrazione necessita.
Con due sole eccezioni: la copertura di funzioni apicali nell’amministrazione, in cui l’elemento legato al rapporto di fiducia tra l’amministratore e il funzionario è fondamentale, e la necessità, evento peraltro poco probabile per un comune come il nostro, di professionalità, saperi e competenze di valore talmente alto e indiscusso, per cui non è possibile fare graduatorie di merito.
 

E’ vero le opere pubbliche sono importanti , ma ancora più importante è ricostruire un clima di partecipazione, di fiducia e di corretto rapporto tra i cittadini e le istituzioni.
E’ chiedere troppo? Pensiamo di no, sarebbe il modo per cominciare a combattere la sfiducia e il disinteresse da un canto e la corsa alle raccomandazioni dall’altro che sono tra i guai più seri della Sicilia.
Tanti giovani sfiduciati potrebbero pensare che finalmente si guarda ai sacrifici e al merito piuttosto che ai quarti di nobiltà (?) politica.

Sarebbe, per la politica, già una piccola, grande vittoria.
 

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