Il sindaco ci scrive sulla vicenda delle aree stralciate del P.R.G.

Il sindaco ci scrive sulla vicenda delle aree stralciate del P.R.G.

Politica
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Se dalle considerazioni di un addetto ai lavori, scaturiscono notizie non attendibili per i cittadini e l’utenza, . . . . . .

 

Su Bagherianews.it del 22 gennaio scorso, sono state pubblicate le considerazioni rese dall’Arch. Pino Fricano, ex componente del C.R.U., sulla recente e parziale approvazione degli stralci del P.R.G. di Bagheria, su cui è doveroso intervenire per correggere alcune importanti inesattezze.

Preliminarmente si riferisce che per meglio comprendere la questione del raggiungimento dello standard minimo di legge, è giusto precisare che quel “piccolo sforzo” che i progettisti potevano fare per arrivare ai 9 mq richiesti, si sarebbe tradotto in termini pratici, a dovere eliminare tutte le aree libere edificabili per destinarle ad attrezzatura pubblica per espropri.
Quanto sopra, prendendo in considerazione per esempio, l’Ambito 12 “Palagonia”; il più esteso dei tre ambiti stralciati, in cui le aree libere da edificare ammontano a complessivi 15.340 mq.

Ebbene, dai dati direttamente desumibili dal decreto, si evince con poche e semplici operazioni, che in base al numero degli abitanti, pari a n° 5.096, applicando il parametro 9 mq/ab, vi corrispondono mq 45.864 di attrezzature; nel Piano, ne sono stati previsti invece, mq 30.789.

Ciò vuol dire che la rimanente area che poteva destinarsi ad attrezzatura pubblica per mettersi al sicuro, doveva essere pari alla differenza, e cioè mq 15.075, che tradotto in termini pratici, significa che i progettisti per mettersi al sicuro avrebbero dovuto eliminare la totalità delle aree edificabili previste all’interno dell’Ambito 12 “Palagonia”.

Ciò, non è stato fatto. Chiaramente si è scelto di puntare invece, sulla veloce approvazione del Piano e la riapprovazione dei vincoli del Prg.

Altro aspetto citato nelle considerazioni dell’Arch. Fricano, che merita un puntuale chiarimento riguarda appunto, la vicenda della “delibera sulla riapprovazione dei vincoli che risulta ancora iscritta all’O.d.G. del Consiglio e non ancora esitata”.
Sostenendo che “se la delibera fosse stata adottata, anche le altre zone stralciate si potevano salvare”, il cui riferimento esplicito è fatto alla delibera iscritta all’O.d.G. del Consiglio e non ancora esitata, si azzardano scorrette affermazioni nel merito diffondendo false informazioni anche sull’iter procedurale relativo alla riapprovazione dei vincoli.

È bene invece, far conoscere ai cittadini e all’utenza tutta, qual è il regolare percorso da seguire.

Dopo la scadenza dei vincoli preordinati all’esproprio, la Legge impone l’obbligo di procedere alla revisione integrale del Prg.

L’adozione del documento preliminare delle direttive generali, la cui delibera è quella di cui si parla, iscritta all’O.d.G. del Consiglio, è soltanto il primo passo dell’iter, a cui dovrà seguire ancora l’incarico al progettista, l’approvazione dello schema di massima, l’adozione del Prg, e l’approvazione regionale, impegnando un periodo di tempo complessivo, ragionevolmente stimabile dai quattro ai cinque anni.
Inoltre, quando si parla di potere generalizzare il principio della perequazione urbanistica, trattandosi questa di attività costitutiva dello strumento urbanistico generale, ciò sarà possibile soltanto, nella fase di formazione del nuovo Prg, con i tempi sopra indicati.

I tempi del Piano Regolatore Generale stralcio
La formazione del Prg stralcio, fino alla emanazione del decreto regionale, è avvenuta in poco più di quattro anni. Questi i tempi.
L’incarico di redazione del Piano Regolatore delle zone stralciate risale alla precedente Amministrazione ed è stato conferito a personale interno dell’ufficio urbanistica nel mese di febbraio 2005, il progetto è stato consegnato al Consiglio Comunale per l’adozione, in data 07.09.2005, e dopo un periodo di circa otto-nove mesi, senza alcun esito da parte del Consiglio, il giorno 5 del mese di giugno 2006, si è pervenuti all’adozione, tramite l’intervento sostitutivo della Regione con commissario ad acta.

Con l’attuale Amministrazione, dopo la pubblicazione di rito, e la presentazione delle osservazioni ed opposizioni, dal mese di ottobre 2006 ad aprile 2007, sono state esaminate tutte le osservazioni, sono stati espressi i pareri con apposite schede esplicative della prevista perequazione, sono state predisposte le tavole delle visualizzazioni, e sono state trasmesse al Consiglio Comunale che ha impegnato cinque sedute, l’ultima delle quali, di conclusione dei lavori, è del 21 novembre 2007.
Dopo la pubblicazione delle suddette deliberazioni, conclusesi il 27.4.2008, con nota del 11.07.08, è stata trasmessa tutta la documentazione, all’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente, per la relativa approvazione.


Col Decreto n° 1352/2009, sono state approvate la maggior parte delle zone sottoposte al ristudio

È giusto chiarire subito che col decreto regionale n° 1352/DRU del 23.12.2009, sono state approvate la maggior parte delle zone sottoposte al ristudio, e non invece, una minima parte.

Infatti, col suddetto decreto,
1. Sono state approvate tutte le modifiche discendenti dal nuovo studio geologico in tutto il territorio comunale svincolando così, molte aree che prima ricadevano in zona di inedificabilità, entro la fascia di rispetto delle faglie, modificate di seguito al nuovo studio;
2. Sono state approvate tutte le modifiche discendenti dal nuovo studio agro forestale, svincolando molte aree ricadenti in prossimità del Parco, originariamente sottoposte a vincolo di in edificabilità;
3. Sono state approvate le zone B2 dell’Ambito 17 “Svincolo” che a prescindere dalla maggiore superficie territoriale che è di 500.000 mq circa, prevede l’insediamento di n° 1.778 nuovi abitanti che si traduce nella costruzione di oltre 150.000 mc di costruzioni.

Le zone non approvate invece, sono l’Ambito 12 “Palagonia” in cui era previsto l’insediamento di n° 600 abitanti, corrispondenti a circa 60.000 mc.

Poi ancora, la zona B3, a monte dell’autostrada, dove era previsto l’insediamento di n° 357 abitanti, corrispondenti a circa 35.000 mc, ed infine, la zona B3, a valle dell’autostrada, dove era previsto l’insediamento di n° 118 abitanti, corrispondenti a circa 12.000 mc.
Pertanto, le tre piccole zone non approvate, messe insieme, avrebbero comportato la realizzazione di 107.000 mc circa di costruzioni, rispetto ai 150.000 mc, approvati, e cioè quelli approvati sono più della metà di quelli complessivi, senza contare la parte relativa ai mc di costruzione, ricadenti nel verde agricolo conseguentemente all’approvazione del nuovo studio geologico ed agro forestale.
Altro risultato positivo del decreto del Piano stralcio è stato il consenso manifestato dal CRU nell’esame delle osservazioni condividendo le scelte proposte dall’Amministrazione che ha applicato concetti perequativi sulle aree destinate a servizi ed attrezzature, “… che contemperano sia l’interesse pubblico (rispetto degli standards), che l’interesse dei singoli componenti, (rispetto della capacità edificatoria a favore del privato).”.

L’importanza di tale risultato consiste nel fatto che è passato il principio della perequazione urbanistica, che è quello su cui questa Amministrazione si sta adoperando, affinché possa estenderlo a tutto il Piano Regolatore Generale già in fase di revisione, di seguito alla scadenza dei vincoli.

Il Sindaco: Biagio Sciortino