"Stratonello": perchè vado controcorrente

"Stratonello": perchè vado controcorrente

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Ritengo che si stia dando erroneamente molto peso alla questione dello "stratonello", risolvibile con un po’ di buon senso, senza cioè caricarlo di chissà quali valenze astronomiche

e di chissà quale segno di democrazia partecipata. Ritenerlo addirittura segno della stella polare ecc del Sindaco mi pare francamente eccessivo (senza offesa per nessuno)!

Sarebbe e sarebbe stato molto più importante conoscere gli orientamenti dell’Ammnistrazione (precedente e attuale) su temi che hanno purtroppo conseguenze 30ennali sull’intera popolazione.
Mi riferisco alla scelta dell’affidamento trentennale del S.I.I. – Servizio Idrico Integrato al gestore privato (democraticamente unico per i comuni dell’ATO1), l’APS- acque potabili siciliane, ossia privatizzazione dell’acqua (e rete fognaria) su iniziativa della provincia e attraverso le conferenze dei sindaci.

Ma quando mai sono stati coinvolti i cittadini bagheresi su un tema così importante?

E questo è avvenuto sino all’ultima conferenza dei sindaci (nov.’08) ove sono state approvate le tariffe. L’amministrazione ha informato i cittadini dei contenuti? Non mi pare. Ma verrà tempo di riprendere questo discorso a partire da quell’interessantissimo consiglio comunale aperto del giugno 2007 (tradito nelle aspettative!).

Però abbiamo il problema dello stratonello. Il tormentone di stagione! E con esso si dà, a mio avviso in buona fede, ancora una volta ai Consiglieri la scappatoia di distrarsi dall’affrontare cose più serie e basilari quali appunto i servizi a rete (vedi attualmente il problema depuratori) e sicurezza nel territorio. Eppure, la sicurezza e i servizi a rete sono i presupposti di civiltà su cui potere sviluppare un qualsivoglia scenario di sviluppo, in particolare quello del turismo.
Pazienza, aspettiamo!

Lo stratonello è la priorità?

Non sfugge a nessuno che vi sono tre possibili soluzioni, tra cui scegliere, in forma dinamica, quella che meglio si presta allo sviluppo intrapreso, senza troppo pompare in termini di partecipazione democratica.
Le soluzioni possono essere:

busta1- chiusura totale al traffico;
busta2- chiusura a fasce orarie;
busta3- nessuna chiusura
.

Non si scappa. Dovrà adottarsi una delle tre.
A me, per semplici fattori oggettivi di dotazione viaria e funzionale fruibilità pedonale nonché viaria (dando anche senso alla specifica sistemazione con corsia e marciapiedi), parrebbe opportuno (salomonicamente!) sperimentare sin da subito la busta n.2, con fasce di chiusura al traffico, ad esempio, dalle ore 9 alle 13 e dalle 16,00 alle 22,00. Sono fasce adattabili.
In ogni caso, sono intervalli in cui effettivamente si può utilizzare interamente come area pedonale, permettendo, negli intervalli rimanenti, gli accessi alle scuole ecc.

Ma per una tale soluzione, il problema (serio molto serio) che emergerebbe sarebbe un altro: la vigilanza urbana o meglio i vigili urbani. E qua si apre un capitolo che nessuno, diciamo la verità, ha mai voluto e vuole affrontare, né i Consiglieri né tutta la Giunta.
Vorrei perdere la scommessa! Speriamo.


p.s
.: Evitiamo di bruciare la carta del turismo, unica nostra vera futura risorsa. Risolviamo e forziamo l’Amministrazione a risolvere o, quanto meno, mettere mano ai problemi basilari che costituiscono segno e concretezza di civiltà: Sicurezza nel territorio e Servizi a rete (incluso Rifiuti).
Lo stratonello è sempre lì e si può sempre adattare...

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