L'anno che se ne va ci lascia tanta, ma tanta monnezza

L'anno che se ne va ci lascia tanta, ma tanta monnezza

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Una previsione sin troppo facile. “L’annus orribilis” per quanto riguarda l’igiene urbana di Bagheria non poteva che concludersi, se ci è consentita l’espressione di dubbio gusto, degnamente
Natale con i sacchetti di spazzatura in bella vista, come trofei da esibire, ed i soliti cumuli intorno agli ormai inutili cassonetti.
Certo non sono le montagne di spazzatura che abbiamo visto in altri momenti, allorchè sono state raggiunte “performance” esaltanti, a luglio, agosto e a settembre, per esempio.
I motivi? Sempre gli stessi: gli stipendi in ritardo ai dipendenti e ai fornitori di mezzi e carburante.
La situazione sarà peraltro resa più complicata nei prossimi giorni dalla entrata in vigore della nuova legge che ha ridotto gli ATO rifiuti e modificato una serie di norme gestionali.
Per la cronaca, pare che tutto si stia appianando nelle ultime ore, e che i lavoratori stiano riprendendo il lavoro; resta però ormai, la precarietà di una situazione che definire vergognosa è un garbato eufemismo.
E non vale prendersela con il sindaco e con gli assessori, dei quali non può essere messo in dubbio l’impegno di oggi; non andiamo lontani dal vero nell’affermare che più di un terzo della sua attività da sindaco Biagio Sciortino, in assoluta buona fede, l’abbia dedicato al problema rifiuti.
Con risultati per lui e per noi sconfortanti e deludenti.
La politica porta responsabilità che datano da lontano , e serve a poco adesso, affannarsi e “rumpirisi i frunti ri iammi” come diciamo noi siciliani per mettere qualche pezza dove ci sono le voragini.
Il problema sul quale la politica non riuscirà mai dare una risposta è molto semplice: come mai nel giro di 7-8 anni, con la complicità più o meno consapevole, di quanti hanno amministrato i comuni o hanno amministrato il Coinres, siano riusciti a costruire questo mostro di Consorzio che occupa almeno il triplo di dipendenti di quelli che erano prima nella disponibilità dei singoli comuni, che ha quadruplicato i costi di gestione, che ha più che raddoppiato le tariffe, che sta accumulando debiti per decine di milioni di Euro, che non fa nessun tipo di raccolta differenziata, che per almeno trenta giorni l’anno non fa nessun tipo di raccolta, e che ha reso così sporchi lerci e puzzolenti i nostri paesi?
E questo ignobile risultato costa il doppio di quanto costi in una cittadina del Nord che ha lo stesso numero di abitanti di Bagheria, e che però è linda e pulita
Qualcuno dovrà essere chiamato a spiegare una buona volta, dove sono e cosa fanno i neoassunti e quanti dovrebbero curare la raccolta e quanti sono gli amministrativi, e perché invece di comprare i mezzi, cassonetti e compattatori, li noleggiamo e li paghiamo a prezzi da capogiro.
E perché le strade non vengono nè pulite né spazzate e i cassonetti ormai a pezzi non vengono mai lavati.
Quando avremo queste risposte il problema sarà più chiaro, e si potrà forse risolverlo.
Sono però domande, a cui solo la magistratura, quando si deciderà ad aprire una inchiesta seria, potrà trovare le giuste risposte.
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