Nella seduta precedente le festività natalizie, il consiglio comunale di Bagheria, ha approvato all'unanimità una mozione, presentata dai consiglieri del P.D.L., Aiello e Cangialosi e Prestigiacomo, in cui veniva invitata l'amministrazione comunale a predisporre tutti gli atti conseguenti per l'intitolazione del campo sportivo comunale a Pasquale Alfano.
Prima del voto i consiglieri Gino Castronovo e Francesco Lima hanno interloquito per dire che non avrebbero partecipato alla votazione.
Pasquale Alfano è stato un imprenditore scomparso appunto oltre 20 anni fa, e all'interno dell'amministrazione comunale di Bagheria aveva ricoperto il ruolo di consigliere e assessore, allorchè le due figure erano compatibili.
In campo sportivo l'unico motico per ricordarlo potrebbe essere individuato nel fatto che negli anni '70 fosse stato presidente della squadra di calcio del Bagheria, e talvolta presidente del Comitato organizzatore della festa di S.Giuseppe, perchè appassionato, come tutti d'altronde, delle corse dei cavalli.
Pasquale Alfano era anche un costruttore edile, che aveva realizzato intorno agli anni '80, con una permuta realizzata con il Comune di Bagheria (fortemente osteggiata dall'opposizione comunista di allora), al quale aveva offerto la ristrutturazione dei locali dove attualmente è sistemato l'Urban Center in Via Aguglia, in cambio dell'edificio delle ex-carceri di proprietà comunale, dato così vita al complesso edilizio denominato appunto con una targa "Centro Commerciale Alfano" in Corso Umberto.
In un primo momento anche la piazzetta interna all'edificio era stata "battezzata" con il nome di Pasquale Alfano, ma i commissari prefettizi insediatisi subito dopo il primo scioglimento del consiglio comunale del 1993, in considerazione della intitolazione abusiva e del cognome già allora discusso, ne cambiarono il nome in "Piazzetta Beppe Montana", per ricordare il sacrificio del commissario ucciso a Porticello.
Pasquale Alfano (nella foto di Ferdinando Scianna, Alfano al centro, con occhiali vestito in bianco) aveva gestito assieme al fratello Michelangelo, per tantissimi anni, l'impresa che aveva in esclusiva la pulizia dei convogli ferroviari in Sicilia.
Il fratello Michelangelo, anche lui ora scomparso, che da tempo risiedeva a Messina, era stato coinvolto a più riprese in inchieste di mafia con il conseguente sequestro dei beni, che avevano coinvolto anche beni del fratello Pasquale.
Il nome di Alfano venne anche alla ribalta allorchè nel 1980 molti politici parteciparono ai funerali del boss Masino Scaduto, fratello di Giuseppe arrestato recentemente nell'operazione "Perseo", morto da latitante ma pietosamente ricomposto nella propria abitazione in Via Roccaforte, che divenne per un paio di giorni meta di una processione di persone "altolocate", soprattutto politici, che avrebbero poi partecipato deferenti al funerale del boss.
Pare che Alfano fosse addirittura "figlioccio" di Masino Scaduto.
In tema di intitolazione e reintitolazioni di vie e piazze l'amministrazione comunale di Bagheria non è nuova ad operazioni discutibili o addirittura bizzarre: a partire dalla Via Fr.sco Paolo Perez, abusivamente reintitolata alla controversa figura del sen. Ignazio Mineo ucciso dalla mafia nel 1984, (per avere denunciato, stando ai riscontri processuali, lo scempio dell'Arco Azzurro), alla Via S.Giovanni Bosco, che aveva sostituito il vecchio toponimo Via Passo del Carretto, per arrivare a Viale ing. Giuseppe Bagnera, deputato della circoscrizione negli anni '50, e che ha sostituito il nome della parte nord di Via Città di Palermo: peraltro l'on Giuseppe Bagnera, figlio omonimo dell'illustre matematico, stando a quanto ne scrive il figlio, anche lui Giuseppe Bagnera, nel volume "Una vita tra realtà e...magìa" veniva eletto deputato conil consenso e l'appoggio esplicito di cosa nostra.
Insomma ce ne sarebbe da scrivere parecchio su questo argomento.
