Notte bianca chiama: Bagheria risponde

Notte bianca chiama: Bagheria risponde

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Buona risposta dei bagheresi alle proposte contenute nel programma della “Città che abbiamo dentro”.

Malgrado la concomitante “Provincia in festa” e il richiamo dei giochi d’artificio dell’Aspra dove si è riversata una marea di gente (anche perché i fuochi sono stati “sparati” prima del solito), sono stati migliaia i bagheresi che hanno assistito agli spettacoli, hanno visitato le mostre fotografiche, hanno sciamato da un posto all’altro, da Piazza IV Novembre al Sepolcro, da Villa Cattolica a Cutò, da stradine a bagli.

Tanta curiosità per la “Certosa”, anche se viene fuori una certa delusione per la parzialità di quanto è stato reso visitabile: e vedendo sui muri i frammenti di quelli che erano pitture murali e affreschi, resta la pena per come era stato ridotto il manufatto.
Scommessa vinta dunque, anche se l’età di quanti affollano il rinnovato Corso Umberto è di fascia media o medio alta: famiglie con bambini, coppie mature che riscoprono per una serata il piacere di stare assieme dentro quel Corso che sentono come casa loro: i giovani in effetti non sono tantissimi, localizzati, per lo più, nelle aree destinate agli spettacoli musicali.

 

Qualche suggerimento per il futuro: si illuminino meglio le aree e i luoghi in cui si esibiranno artisti e danzatori, o dove vi saranno rappresentazioni o esibizioni canore. Ed ancora: se non sarà possibile sistemare palchi, si mettano almeno delle pedane, altrimenti lo spettacolo di chi danza o canta o recita, rischia di essere seguito solo dalle prime tre, quattro file di spettatori, con quelli dietro che cercano, mettendosi sulle punte dei piedi, di intravedere qualcosa.

Un grazie infine a quei giovani che con grandi sacrifici e passione hanno contribuito, sia pure con qualche inevitabile imprevisto o contrattempo, e considerate la modestia delle risorse impegnate, a regalarci una piacevole serata.