Risposta a Gino Castronovo

Risposta a Gino Castronovo

Politica
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Ospitiamo molto volentieri nel nostro sito, opinioni e articoli di esponenti del mondo della politica, della scuola, del lavoro, della cultura e più in generale di quella che viene definita la “società civile”, e da qualunque parte politica provengano e qualunque opinione esprimano.

Purchè siano le idee a confrontarsi e non i pregiudizi.

Questo anche perché pensiamo che da un sereno e civile confronto, che rifugga dalle invettive e dagli anatemi, ce ne potremo giovare tutti.
Abbiamo l’ambizione di far diventare questo giornale, per usare un termine desueto e un po’ retorico (o retrò) una “fucina” nella quale le idee e le proposte si confrontino, se necessario si scontrino, perché alla fine possano venir fuori indicazioni utili per far crescere Bagheria e i bagheresi.
Fermo restando che la redazione ha una propria linea di pensiero e di condotta.

Però non possiamo trasformare questo “diritto di tribuna”, ripetiamo per tutti, in una sorta di “ping pong” in cui ad un articolo di un “esterno”, e ad una presa di posizione del giornale segua un’altra nota dell’esterno, e quindi un’altra replica e così via, con il rischio di essere accusati di parzialità e di rendere le polemiche stucchevoli e improduttive.
Chi ritiene di non poter condividere le opinioni espresse nelle note dalla redazione, dopo un proprio intervento, ha lo strumento del commento per precisare o replicare.

Diciamo queste cose perché, in via del tutto eccezionale, pubblichiamo un nuovo intervento del consigliere di S.D. Gino Castronovo alla nostra nota in cui si sollevavano perplessità circa la scelta di assentarsi dall’aula consiliare per far venir meno il numero legale, come metodo di battaglia politica.

Le cose che abbiamo detto sono facilmente verificabili.
Non abbiamo affatto detto che in quella occasione particolare abbia fatto male l’opposizione a far mancare il numero legale.

Abbiamo scritto una cosa diversa e cioè che, far mancare il numero legale, e quindi di fatto paralizzare una istituzione, è uno strumento al quale ricorrere in casi estremi, quando siano in gioco questioni di principio, o allorchè la maggioranza tenta di conculcare i diritti dell’opposizione.
E che, qualora questa scelta “contingente” diventasse una strategìa politica si avrebbe di fatto la paralisi del consiglio: ed è una scelta che considereremmo sbagliata.

Per quanto riguarda le responsabilità di Biagio Sciortino, cui fa riferimento Castronovo, i nostri lettori ci sono buoni testimoni, che ci siamo sforzati di informare con tempestività e completezza sull’andamento delle “trattative” e sulla gestione della crisi.
Non possiamo però sorvolare sul fatto che in questi due anni o come P.D., o come S.D. Castronovo è stato un sostenitore delle scelte del “traditore del voto popolare”, vale a dire di Biagio Sciortino.

E, lo diciamo senza ironia, non ci pare che in questo periodo di collaborazione, sia mai emersa una specificità della presenza della sinistra radicale in amministrazione; all’esterno, a dire il vero, si è percepito che abbiate sempre e comunque giustificato le scelte del sindaco e non si può certo dire che i due anni trascorsi siano stati quelli di un nuovo rinascimento per Bagheria

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