Le "liste civiche" hanno un futuro? - di Domenico Aiello

Le "liste civiche" hanno un futuro? - di Domenico Aiello

Politica
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Riceviamo e pubblichiamo

Egregio Direttore,
la settimana scorsa avevo proposto una riflessione circa la “verifica” fra il “Gruppo misto dei 3” + 1 ed il Sindaco. La vicenda sembra si sia sviluppta nell'ambito della loro ristretta competenza.

L’oggetto delle stessa verifica è quasi passato in secondo piano.

I Partiti, UDC e PD, sono rimasti defilati. La verifica o il confronto sembra abbia avuto finalmente esito positivo, con manifesta soddisfazione delle parti. Mai profilata una crisi, solo la verifica dei rapporti interni alla coalizione. Il risultato sembra essere quello che ha portato le parti in causa a convegere sulla "condivisione" nelle scelte future e nella operatività dell'Amministrazione.

Avevo usato nella mia riflessione un “se” pleonastico, tentando di interpretare le intenzioni del “gruppo misto dei 3, auspicando che l’oggetto della verifica potesse essere il rilancio di "un progetto di sviluppo della Città", al fine di imprimere un’accelerazione all’azione amministrativa della Giunta e di tutto l’apparato burocratico-amministrativo a supporto.
In effetti la Città e l'opinione pubblica non sembrano interessate molto al riequilibrio dei pesi e della misure all’interno della Coalizione, quello che la Città attende, con pazienza ed anche con disincanto, sono i segnali nuovi e positivi, che finalmente, dopo un lungo periodo di rodaggio, questa Amministrazione sia capace di offrire “Buongoverno”.

In effetti, il gruppo misto dei 3+1, un problema politico l'hanno posto, con forza ed a sostegno delle loro rivendicazioni, ma è un problema tutto interno al "gruppo", al suo futuro immediato, alla propria sopravvivenza politica, quale espressione di "lista civica". Essi hanno rivendicato, infatti, il riconoscimento del ruolo fondamentale e decisivo che hanno esercitato nelle ultime elezioni per la elezione del Sindaco, ed il ricoscimento di un a sorta di primogenitura rispetto ai partiti alleati nella coalizione.
Per un verso hanno ragione a porre il problema in termini di rappresentatività, sono una forza numerica notevole, ma il Sindaco sembra, al momento, più sensibile ad accattivarsi il consenso dei partiti (UDC e PD).

Allo stato attuale allora si impongono alcune riflessioni non più tanto sul piano programmatico, quanto su quello dell'evoluzione del quadro politico nei prossimi mesi.
Rivendicare il riconiscimento del ruolo svolto dalle "liste civiche" in passato è come chiedere di avere il ricoscimento di uno "status di benemerenza" tutta rivolta al passato, adesso bisogna guardare al presente ed al futuro.
Il presente dice che il quadro di riferimento nel quale sono maturate le ultime due elezioni per il Sindaco è cambiato profondamente:

1) "Un Progetto x Bagheria" si è dissolto per la bulimia di potere di uno dei suoi principali fondatori; riproporsi, per l'ex Sindaco, è come riproporre la "conquista del palazzo d'inverno" dopo il fallimento della prima;
2) "Bagheria Popolare" esiste ancora, ma in modo virtuale. Vero, esprime un Assessore in Giunta ed un Consigliere in Consiglio, ma non sembra avere un futuro. Infatti l'Assessore guarda altri fronti partitici diversi da quelli verso cui sembra tendere il Consigliere, sembra un'alleanza a termine, a meno di sorprese!

Ma per tornare alla domanda posta in premessa "Quale futuro per le liste civiche?" la mia considerazione verte su due momenti essenziali.

Primo: i partiti, tutti, lasciano nella società civile un grande vuoto di rappresentanza e di rappresentatività, oltre che di afficacia di governo della cosa pubblica; solo se saranno, nei prossimi mesi, capaci di colmare questo vuoto, avranno un futuro ed una possibilità in più di relegare le "Liste civiche" a ruoli marginali o di supporto;

Secondo: il vuoto lasciato dai partiti sarà inevitabilmente colmato dalle liste civiche, espressione di movimenti che sono già numerosi in città e stanno lavorando, alcuni con maggiore evidenza su temi sensibili, altri si stanno organizzando.

Per concludere, Egregio Direttore,

e dare il mio contributo al dibattito, ritengo che non sarà il sostegno di uno o più partiti o una o pù liste civiche a determinare la elezione del Sindaco, ma l'immagine del "buongoverno", la fiducia in un "Progetto di sviluppo per la Città" incarnato da un ceto politico competente ed affidabile, attento ai bisogni della città e dei cittadini, insomma sensibile alla realizzazione del "bene comune".

Domenico Aiello

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