Riceviamo e pubblichiamo
Mi pare quanto mai singolare che un tratto di costa demaniale data in gestione come stabilimento o lido ad un ente pubblico venga negato alla fruizione dei cittadini e consentito esclusivamente ai dipendenti (pubblici) dello stesso ente e ai rispettivi familiari, parenti e amici
Mi riferisco al tratto di costa, in zona Grotta Agnone presso Capo Zafferano, dato da diversi anni in concessione ai carabinieri. Gestione denominata "Lido del Carabiniere" ma che sarebbe più opportuno denominare diversamente ad evitare ambiguità tra semplice gestione e proprietà per evitare altre possibili ‘situazioni di esclusive fruizioni’ del tipo: lido dei professori (dip. statali), lido dei regionali (dip. regionali) ecc., arrivando a cascata ai lidi per professioni, arti e mestieri!
In verità, dall’inizio dell’attività e sino al 2007, e non ricordo bene se sino al 2008, l’ingresso al lido del carabiniere era consentito a tutti previo (ovvio) pagamento del biglietto per la fruizione dei servizi: ombrelloni, sdraio e servizi vari, elementi chiaramente predisposti con soldi pubblici.
Nella corrente stagione balneare (2009) non è più così: l’ingresso è consentito soltanto a carabinieri, poliziotti, guardie municipali e similari, con familiari e parenti (e amici?) al seguito.
Per cui si assiste ad una costa occupata per il 75% della sua lunghezza (% di per sé anomala) da poche persone (solo dipendenti pubblici con familiari e parenti!?) e per il 25% da una marea di semplici cittadini ….
Cittadini ai quali viene negato anche il nolo di ombrelloni e sdraio, nolo che pure contribuirebbe alla cassa pubblica quanto meno per il mantenimento degli stessi servizi.
Nel complesso, almeno per quanto non solo di mia competenza e conoscenza, mi pare vi sia qualcosa che non funziona e su cui come cittadino non si intende fare spallucce.
Senza nulla togliere, anzi apprezzando grandemente l’impegno e la serietà con cui i carabinieri (che per quello che si può vedere sono circa 4 in regolare servizio) svolgono nel lido la propria attività secondo le direttive ricevute, mai e poi mai avrei pensato che, anche con un gestore pubblico e in questo caso un gestore molto particolare, si sarebbero dovuto sollevare problemi circa la battigia e quanto altro contenuto nel ddg n.476/07 dell’Ass. Terr.Ambiente. Sollevare cioè i notissimi problemi che sono all’ordine del giorno con qualsivoglia gestore privato!
Ma così è successo nell’estate del 2007. E proprio allora sono state prodotte ben due segnalazioni, sottoscritte dallo scrivente e da tantissimi altri bagnanti. Segnalazioni fatte al Sindaco di Santa Flavia, alla Capitaneria di Porto di Porticello, all’Ass.Terr.Amb. e al Comando locale dei Carabinieri, con richiesta di chiarimenti.
Richiesta che non ha avuto alcuna risposta.
Dicasi nessuna risposta, disattendendosi la legge n. 241/90 che prevede almeno un riscontro entro massimo 30 gg.
Tempi lunghi della burocrazia? Boh!
Un pò di sconforto nasce ma non desistiamo. Si è allenati ai tempi lunghi, lunghissimi. E come già detto non vi è intenzione di fare spallucce.
Come cittadino-contribuente pare normale e giusto chiedere democraticamente alle Autorità competenti chiarimenti e/o adeguati provvedimenti e/o soluzioni nell’interesse di tutti.
In realtà, subito dopo la prima segnalazione fatta nell’agosto 2007, i carabinieri hanno proceduto a delimitare con paletti e cordicella sia la scala di accesso alla spiaggia e sia la battigia. Cioè, paradossalmente, le sacrosante richieste di chiarimenti hanno sortito (perchè tutt’oggi è così) autonomi provvedimenti ancor più esclusivi e limitativi; e, per tali motivi, fu inoltrata la seconda segnalazione rimasta senza risposta.
Speriamo che dopo questa lettera si potrà continuare ad accedere alla spiaggia libera!
E non parliamo dell’altra chicca della piccola area-terrazza, adiacente al lido, delimitata anch’essa con cordicella perché destinata a parcheggio (in aggiunta a quello già predisposto all’interno dell’area-lido) per gli unici fruitori del lido!? Addirittura, vengono fatte sloggiare anche le moto di quanti vanno sulla spiaggia libera. Auto e moto di costoro devono restare sulla litoranea (ove i VV.UU. sono molto solleciti a multare, giustamente, lato mare, senza però forse curare adeguatamente l’accessibilità alle discese a mare che pure dovranno esserci).
Fra l’altro, è stato apposto un divieto di accesso alla stessa strada che dalla litoranea porta al faro, con l’ovvio consenso di gran parte dei cosiddetti residenti stagionali che paiono lamentare soltanto il mancato privilegio dell’accesso al lido!
Che coacervo di “sacrosanti” interessi!
Il cittadino-contribuente praticamente non conta nulla di nulla.
Non ci si sofferma, inoltre, sul diniego di far usare (da parte del gestore pubblico) una parte della piattaforma in cls del lido realizzato fra l’altro sulla scogliera, al fine di consentire un agevole accesso all’altro lato (a destra) del tratto di costa la cui libera fruizione viene così fortemente scoraggiata.
Accennavo ai tempi biblici: ci son volute ben due estati affinché si procedesse, ai sensi del ddg n.476 citato, alla cura della pulizia almeno del tratto libero di costa (adiacente sulla sinistra al tratto in concessione). Ma anche per la pulizia, il modo adottato, ad avviso dello scrivente, non è quello corretto, nel senso che il carabiniere non è stipendiato per pulire (magari con l’aiuto di qualche bagnante) con le proprie mani la spiaggia (come è più volte apprezzabilmente avvenuto) ma è stipendiato perché provveda, anche in qualità di gestore e con gli strumenti di legge, a farla pulire a quanti sono pagati per farlo.
Ho usato all’inizio la parola “singolarità” ma forse si dovrebbe dire altro, anche se non so cosa, e mi piacerebbe se altri lo potessero suggerire. Comunque, appare chiara la grave assenza della politica come governo dei beni comuni per la loro giusta fruizione da parte di tutti i cittadini, senza distinzioni o privilegi, anche in una ottica di opportunità occupazionale dei giovani. Al contrario, pare tangibile l’uso della politica come opportunità per conseguire interessi circoscritti e privilegi da mantenere e tutelare.
In sintesi, ritengo, e non sono il solo a pensarlo, che aprire lo stabilimento a tutti i cittadini (come in tutti i lidi d’Italia), eliminare le delimitazioni e predisporre sempre di più come da normativa (in questo caso eccezionalmente molto chiara) e ordinanze, evitando di rimediare talvolta con la sola buona volontà (ancorché sempre necessaria e apprezzabile), siano elementi forti ed indispensabili per creare e/o rafforzare quel clima di fiducia, stima, rispetto e soprattutto collaborazione tra i cittadini e le istituzioni (quali l’Arma dei Carabinieri, la Polizia, Guardie municipali e quanti altri), necessari perché tutti si cambi nel verso di una intelligente cultura di rispetto e di servizio.