La parola ai sindaci...

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Politica
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Diamo il via ad un percorso che ci porterà ad incontrare tutti i sindaci del nostro territorio: cominciamo da Altavilla Milicia per poi passare a Casteldaccia e Santa Flavia, poi ancora Ficarazzi, Villabate, fino a concludere con il sindaco della città di Bagheria.
Nostro obiettivo è quello di portare “dentro casa” le opinioni di coloro i quali rivestono ruoli di massima responsabilità, sia nei confronti dei comuni che amministrano che della cittadinanza tutta.
Speriamo che questo approccio rispettoso ed amichevole insieme, si riveli un’occasione utile per aprire un dibattito, una profonda riflessione sulle condizioni in cui versa il territorio; a tal fine, primo fra tutti, risulta fondamentale il punto di vista dei “protagonisti” della nostra vita politica e sociale.

Provare a capire il perché ci sono dei problemi più duri di altri ad essere risolti, perché certe difficoltà definite insormontabili appaiono come “anomalie strutturali” del sistema: il giudizio dato sui servizi del territorio raramente raggiunge la sufficienza; lo standard di qualità della vita, tranne qualche rara eccezione, risulta mediamente basso; le poche manifestazioni di vitalità economica, rimangono in effetti casi isolati, e poco si fa per incoraggiare l’iniziativa privata e stimolare la produttività locale; ed infine succede pure - come accaduto di recente per i fondi del PIOS 25 -, che se gli aiuti finanziari giungono dall’Europa non siamo bravi ad investirli entro i termini stabiliti.
Una serie di cattive prassi, incartamenti burocratici, malcostumi diffusi, che stonano di fronte ad un territorio ricco di grandissime potenzialità ambientali, turistiche, economiche, qual è il nostro.


Salvatore Scaletta – sindaco di Altavilla Milicia

Anni 61, coniugato con due figli, di professione medico radiologo.
Già sindaco per due volte, con il vecchio sistema elettorale dal 1988 al ’90 e dal 1991 al ’92, sta ultimando il suo secondo mandato (maggio 2008), dopo la legge che prevede l’elezione diretta di sindaci.

Passioni: atletica leggera. Nei primi anni ’60 è stato campione provinciale studentesco di velocità e mezzofondo.






Sindaco per due consiliature: che paese riconsegna ai suoi concittadini?

Senza peccare di presunzione, ma con amore e dedizione per il territorio di Altavilla, posso affermare che lascio un paese migliorato sotto diversi aspetti. A cominciare dalla riqualificazione dei quartieri, iniziata una ventina d’anni fa, fino ad arrivare alla conclusione di opere strategiche e alle quali tengo molto: sistemazione e rivestimento in pietra dei muri all’ingresso del paese, ristrutturazione dell’area del belvedere cittadino, risanamento centro storico e completamento dei lavori di arredo urbano in piazza Archimede, via Roma e via Loreto. Oltre ad una riorganizzazione di tutti gli uffici pubblici, quelli tecnici in particolare.
Con una punta di orgoglio, ricordo inoltre di essermi adoperato per realizzare la chiusura di una discarica a cielo aperto che si trovava alle porte del paese, nell’area corrispondente al vecchio cimitero.



Quali sono i suoi rammarichi, cosa non è riuscito a realizzare in chiusura del suo mandato?

Sicuramente un mio cruccio rimane quello della mancata realizzazione di una circonvallazione ad Altavilla. Di fatto questo snodo si rende necessario per deviare il traffico di mezzi pesanti, costretti oggi ad attraversare il centro abitato per raggiungere le attività artigianali site, per la quasi totalità, nella parte alta del paese; a tal proposito, aggiungo che è in corso di presentazione la variante urbanistica al piano regolatore, il quale, scaduti i vincoli di legge, potrà accogliere questa modifica utilissima al miglioramento del traffico cittadino e della qualità di vita degli abitanti.



Il territorio di Altavilla è molto appetibile: grandi distese panoramiche di uliveti in declivio verso il mare, centinaia e centinaia, forse addirittura migliaia di seconde case, una zona residenziale molto ambita e frequentata. Come avete gestito il governo del territorio sotto questo profilo?

La vera e propria esplosione dell’attività edilizia si è verificata in seguito alla approvazione del Piano regolatore Generale, che ha attirato grossi investimenti nel nostro territorio. Innanzitutto abbiamo destinato molta attenzione alla viabilità, specie nelle zone di grandi lottizzazioni, ricordo la sistemazione del nuovo asse viario che congiunge contrada San Michele al centro urbano di Altavilla.
Posso però in tutta onestà dichiarare, di non avere ricevuto alcuna pressione, dalla decine e decine di imprese che lavorano nel nostro paese.
Maggiori problemi abbiamo incontrato invece per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti; se si considera che in estate il territorio di Altavilla quadruplica quasi il numero dei suoi abitanti, si capisce di quali natura possano essere state le difficoltà, nonostante centinaia di cassonetti siano stati acquistati per far fronte alle situazioni di emergenza.



Paesaggi montuosi, l’habitat del fiume Milicia, un tratto di costa molto affascinante. Per quali ragioni il turismo non riesce a decollare?

Mi preme soprattutto migliorare la qualità della vita dei nostri residenti. Il turismo dei grossi numeri e delle lunghe permanenze, mal si adatta all’identità del nostro territorio.
Preservare la bellezza e l’unicità di alcune nostre risorse (Santuario della Milicia, Riserva Naturale di Pizzo Cane, Pizzo Trigna e Grotta Mazzamuto, una costa in alcuni tratti molto suggestiva) diventa fondamentale per la creazione ed il potenziamento di percorsi turistici locali. Ci siamo mossi, per esempio, per migliorare la fruibilità e l’accessibilità al Santuario: abbiamo creato nuove aree per il parcheggio dei pullman e reso più accogliente lo spazio circostante.
Dobbiamo, a mio avviso, puntare al turismo degli abitanti della città, e dei comuni dell’intorno.



Cosa ci dice circa i finanziamenti del Pios 25 (intervento di recupero naturalistico del tratto di costa adiacente la foce del fiume Milicia, finanziato per 2.415.985 euro) tornati indietro?

In realtà non abbiamo perso questi fondi, ma, purtroppo, ritardati.
La responsabilità non è del nostro comune, come non lo è degli altri definanziati. Il problema è stato, triste a dirsi, di natura burocratica: le lungaggini dell’Assessorato Regionale Ambiente e Territorio (che doveva fornirci la certificazione d’impatto ambientale), hanno impedito alla nostra amministrazione di rispettare i termini previsti per mettere insieme la documentazione. Dall’Assessorato stesso, siamo stati però tranquillizzati, nel senso che gli stessi progetti godranno di “priorità” nella programmazione 2007-13.



Perché tante imprese edili ad Altavilla?

Si, è vero che sono tante. Parliamo di circa 50 piccole imprese edili (per avere un’idea se a Bagheria si conservasse lo stesso rapporto imprese/abitanti dovremmo avere circa 600 aziende, n.d.r.). Come dicevo poc’anzi, è stata l’approvazione del PRG a dare un grande impulso al settore: a partire dal 2003 infatti, ad Altavilla c’è stato un vero e proprio boom edilizio, e ciò ha attratto investimenti ed intensificato l’apertura di cantieri.
Questo ha dato lavoro ad una grossa fetta di lavoratori altavillesi e impulso alle attività artigianali collegate all’edilizia.



Questa accelerazione nei tempi dell’edilizia, non ha portato problemi di ordine tecnico-amministrativo?

Vi do qualche dato: su 3150 pratiche di abusivismo (tutte già analizzate), il 40% di esse risulta già in corso di sanatoria.

Merito anche, mi piace sottolinearlo, del nostro ufficio tecnico che ha sempre lavorato con grande serietà ed impegno.

Lei non può ricandidarsi, ma c’è qualcuno che fra i prossimi candidati considera in qualche modo, suo erede? Ricordiamo che a sfidarsi per la successione saranno a giugno quasi certamente due medici: Antonio D’Ugo, della lista civica Altavilla Progetto 2000 (la stessa con la quale fu candidato lei), e Francesco Camarda.

In verità è stato il gruppo di maggioranza a indicare l’attuale presidente del consiglio comunale, Antonio D’Ugo, come candidato a sindaco; una scelta che ricade su una persona di grande esperienza, maturata sul campo amministrativo attraverso gli anni. Ed io lo sosterrò.


Che ruolo pensa di potere avere nel futuro politico della sua città?


Sicuramente non sarò consigliere, non assessore, e non credo ricoprirò nessuna carica istituzionale. Ciò che sento di potere e volere fare, per il governo di questo Comune, è mettere la mia lunga esperienza politica al servizio della nuova amministrazione: mi dedicherò, se mi verrà richiesto, a curare i rapporti fra il Comune di Altavilla e gli Assessorati Regionali, avendone notato difficoltà e carenze in questo settore durante le mie sindacatore. Metterò la mia professionalità e la mia esperienza a disposizione del prossimo insediamento amministrativo, senza necessità di “ufficializzare” questa mia posizione. Se qualcuno mi vorrà, non mi tirerò indietro: voglio continuare a dare, se mi verrà consentito e richiesto, il mio contributo alla crescita della nostra comunità.
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