Attualità

Quella paralisi tanto temuta è purtroppo arrivata. Nella seduta di giovedì 7 Ottobre la Commissione edile, organo tecnico comunale che rilascia le concessioni e le autorizzazioni, ha di fatto bloccato l'esame delle pratiche in corso.

Nella seduta del 7 Ottobre la Commissione informata di una seconda sentenza del TAR depositata il 5 Ottobre che considerava nullo il P.R.G. del 2002, non se l'è più sentita di andare avanti.

I componenti hanno pertanto messo a verbale che sin quando al parere della segretaria, che noi abbiamo in più occasioni definito debole e e inconsistente, non si fosse affiancato un pronunciamento più ufficiale e autorevole dell'Assessorato al territorio, non avrebbero ulteriormente proceduto all'esame di pratiche edilizie  e al conseguente rilascio di concessioni e autorizzazioni.

In poche parole la tanto temuta paralisi è arrivata.

Già in alcuni membri della Commissione serpeggiavano malumori ed emergevano serie perplessità sul parere della segretaria, che aveva dichiarato "motu proprio" la vigenza del Piano regolatore generale del 2002, ed intimava, con nota scritta di suo pugno alla Commissione stessa, di procedere nell'esame e nel rilascio di autorizzazioni e concessioni, lasciando intravedere, in caso di inadempienza, addirittura il reato di omissione di atto d'ufficio per i componenti la Commissione stessa.

Lo scontro durissimo in commissione del 1 Ottobre aveva convinto i componenti della Commissione comunque a continuare nell'esame delle pratiche loro sottoposte.

Ma  la seconda sentenza  del Tribunale Amministrativo regionale, che considera di fatto decaduto dopo la sentenza del 28 giugno del C.G.A. il Piano regolatore di Bagheria, motivando così l'accoglimento di un ricorso della Co.Gi. Renault, di una richiesta sospensione di immissione in possesso di aree ricadenti nel Piano P.I.P (Piano insediamenti produttivi) di contrada Monaco, dove peraltro sono già state avviate le opere di infrastruttruazione, ha cancellato ogni dubbio residuo.

In assenza di una chiarezza normativa e di una parola certa i componenti della Commissione edile non se la sono sentita, e aggiungiamo noi giustamente di andare avanti, con il rischio inoltre che di addossarsi eventuali responsabilità di ordine anche penale, o comunque di finire come Commissione in quanto tale, invischiati in una serie di ricorsi e controricorsi.

Piangere sul latte versato non serve, serve però trarre lezioni dalle esperienze. Si sono persi tre mesi e duole constatarlo, l'amministrazione in quanto tale non ne esce tanto bene, insistendo nella strada sciagurata di mettere pezze che erano peggiori del buco.

Ma di questo ci sarà tempo per parlarne.

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