Cronaca

Hanno ormai obiettivi mirati gli interventi di controllo del territorio che ormai da diversi mesi e con elevata frequenza la Polizia di Stato di Bagheria, rinforzata da unità del Reparto prevenzione crimine della Questura di Palermo, esercita sul territorio di competenza.

Il sabato sera per prevenire eventuali rapine ai commercianti, azioni di  'setaccio' in alcune aree del territorio considerate a rischio;  ieri invece 1 luglio data di pagamento delle pensioni è stata svolta attività di prevenzione e vigilanza in vicinanza degli Uffici postali.

Nella giornata di ieri 1° luglio due volanti del Commissariato di P.S. di Bagheria e cinque unità operative da Palermo, circa 25 uomini in tutto, agli ordini del dirigente, dr. Francesco Fucarini, hanno lavorato con l'obiettivo di rendere il più possibile sicuro il prelievo delle pensioni da parte dei cittadini, cercando di individuare soggetti potenzialmente pericolosi che stazionassero nei pressi degli uffici postali di Bagheria ed Aspra.

Nell'occasione sono stati identificata circa 50 eprsone, controllati 30 veicolied elevate 20 contravvenzioni. Quasi dieci i mezzi posti sotto sequestro, 5 autovetture e 4 motoveicoli, per mancanza della polizza di copertura assicurativa, mentre alrre 4 vetture sono stae sottoposte a sopsensione dalla circolazione perchè non avevano effettuato la prevista revisione periodica.

Nell'area di  parcheggio antistante l'Hotel Kafara inoltre sono sati sanzionati con multe da 771 euro due posteggiatori abusivi, palermitani, di 38 e  28 anni.

L'obiettivo è di dare continuità a questa azione di prevenzione che in base ai report sulla frequenza dei reati sta cominciando a dare concreti risultati.

La notizia viene pubblicata su livesicilia di oggi 1° luglio. I fatti risalgono al 2013 allorchè la Guardia di Finanza di Palermo aveva contestato alla FLOTT S.p.A. con sede ad Aspra, che lavora nel campo della produzione di acciughe e prodotti della pesca sott'olio, che un contratto stipulato tra la una cooperativa Asprense e l’azienda Flott, per le prestazioni di determinati servizi celasse, in effetti, un prestito di mano d’opera, vietato dalla Legge Biagi e, pertanto, definiva il contratto non genuino.

Due anni prima anche l'INPS aveva effettuato dei controlli  e non aveva però riscontrato alcuna irregolarità, ritenendo assolutamente legittimo il rapporto tra cooperativa e azienda.

Alla Guardia di finanza l'azienda aveva reiteratamente e con insistenza chiesto di astenersi dal rilievo totalmente e palesemente infondato. L’Agenzia delle Entrate di Palermo ha confermato i rilievi della guardia di finanza reclamando all'azienda imposte e sanzioni per circa 800.000 euro.

I sindacati avevano chiesto udienza al Prefetto di Palermo al quale avevano sottoposto il paradosso che due organi dello Stato la pensassero in maniera così diversa su una identica fattispecie e che ci sarebbe stata una ricaduta negativa sull'occupazione con il licenziamento dei lavoratori cui la Flott era stata di fatto obbligata.

altParallelamente si apriva un procedimento penale per evasione fiscale e fortunatamente per l'azienda non veniva disposto alcun sequestro per equivalente, non essendoci i presupposti di legge.

All'azienda non restava altro che ricorrere in Commissione tributaria dando mandato per la difesa tributaria allo 'Studio Dottori Commercialisti Errante di Palermo, Studio Integrato del network nazionale ACB Group S.p.A.' e nel contempo interrompeva il contratto di servizi che aveva come effetto immediato la perdita del posto di lavoro per 18 operai.

La Commissione Tributaria di Palermo nell'aprile del 2015 ha annullato l’avviso di accertamento dell’Agenzia delle Entrate rilevando che le conclusioni della guardia di finanza appaiono contraddittorie e che la asserita non genuinità del contratto di servizi non appare adeguatamente e sufficientemente provata.

Il Gip di Palermo ha accolto la richiesta di archiviazione del pm della Procura della Repubblica.

Nel frattempo, ed in attesa della sentenza, la Flott dal 1° gennaio 2015 aveva proceduto alla riassunzione diretta dei 18 dipendenti della Cooperativa.

nella foto interno pagina Tommaso Tomasello, amministratore delegato della Flott

 


 

Secondo quanto riporta gds.it  in Procura 'sarebbero giunte informazioni ritenute molto attendibili su un presunto giro di mazzette legato al rilascio delle certificazioni per ottenere poi il riconoscimento della pensione di invalidità'.

Vittime sarebbero soprattutto persone anziane che medici in servizio in alcune strutture pubbliche avrebbero costretto a pagare una tangente in cambio della tanto agognata certificazione.

Ad occuparsene dovrebbe essere il pool coordinato dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci ( a sx nella foto).

Si ricorderà che appena due settimane fa una pediatra termitana ha incassato una mazzetta da 1.000 euro da una signora bagherese per garantire il buon andamento di una pratica di invalidità; in quella occasione gli agenti della polizia di stato di Bagheria erano riusciti a cogliere sul fatto la professionista arrestandola.

Il sitema corruttivoe che ede naturalmente coinvolti dei sanitari pare che sia diffuso: per questo scrive gds.it 'dal palazzo di giustizia, arriva anche l'invito alle potenziali vittime, a collaborare con i magistrati e le forze dell'ordine, perché denuncino eventuali irregolarità ed episodi di corruzione'.

Si tratta di Matteo Tutino (nella foto) primario di Chirurgia maxillo-facciale all'Opsedale villa Sofia di Palermo.

Il NAS di Palermo, nella mattinata odierna, ha dato esecuzione all’ordinanza - emessa dal GIP del Tribunale di Palermo, Dott. Giovanni Francolini - che ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di un medico, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Plastica e Maxillo Facciale di un noto ospedale di Palermo.

La misura restrittiva giunge a conclusione di una lunga attività d’indagine - coordinata dal Procuratore Aggiunto della Repubblica, Dott. Leonardo AGUECI, e diretta dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Dott. Luca Battinieri - che il NAS siciliano ha avviato all’inizio del 2013 e che ha permesso di far luce su numerose attività illecite compiute dal chirurgo.

n particolare, sono finiti sotto il mirino degli investigatori numerosi interventi chirurgici eseguiti dal professionista che dissimulava l’attività libero professionale di natura estetica non consentita presso le strutture ospedaliere pubbliche del S.S.N. (Servizio Sanitario Nazionale) poiché del tutto esclusi dai Livelli Essenziali di Assistenza (L.E.A.)

altPer gli interventi di chirurgia estetica effettuati nell’ospedale pubblico il medico si faceva pagare un compenso “non dovuto” dai pazienti, celandolo quale corrispettivo per prestazioni post operatorie (medicazioni), oltre a richiederne il rimborso al Servizio Sanitario Regionale sulla base di documentazioni sanitarie e cartelle cliniche falsificate, arrecando quindi un ingente danno all’Erario.

I Carabinieri del NAS, contestualmente all’esecuzione della misura cautelare, hanno eseguito diverse perquisizioni in collaborazione con il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo.

L’operazione non esaurisce le indagini, che proseguono per l’accertamento di ulteriori condotte illecite attribuite alla persona arrestata e ad altre a lui collegate.

 

Altri articoli...

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.