Cronaca

Assume forme sempre più aspre la protetsa dei dipendenti dell'Ati Group che ormai da quattro giorni inscenano manifestazioni di protesta per far conoscere all'opinione pubblica la loro condizione e soprattutto per costringere quanti in questa vicenda possono avere un ruolo, a farsi vivi.

Una protesta iniziata con i tre operai rimasti per una intera nottata appollaiati in cima ad un gru nel cantiere di villa Santa Teresa, quindi il presidio dei giorni scorsi davanti alla stessa clinica, cuore pulsante dei beni confiscati a Michele Aiello, in serata blocco della stradale 113 proprio all'altezza della clinica, ed oggi un corteo lentissimo che sta percorrendo in circa due ore la distanza che separa Puntaguglia dalla sede comunale, dove ad attenderli troveranno il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque cui rappresenteranno la loro situazione.

altAll'incrocio di corso Buetra con via Dante e Mattarella c'è stato anche un incidente provocato da un auto che ha tentato di attraversare malgrado il corteo: leggermente ferito un operaio che è stato trasportato dall'ambulanza del 118 al Buccheri La Ferla.

Alla testa del corteo assieme ad un centinaio di lavoratori Francesco Macaluso della Fillea Cgil e Orazio Amenta, segretario cittadino del Partito democratico.

L'Agenzia dei beni confiscati pare cha abbia dato un riscontro alle prospettive aziendali, ma da superare c'è lo stallo attuale dovuta ad una crisi di liquidità che ha impedito di versare le normali spettanze ai dipendenti e ai cassintegrati che negli ultimi due mesi hanno ricevuto in tutto appena 400 euro a testa.

 

la foto all'interno dell'articolo è di Giuseppe Rossi

Ieri, in via San Giovanni Bosco, i Carabinieri della locale Stazione, hanno arrestato in flagranza del reato di furto aggravato FINOCCHIO Antonio, classe “64”, di Misilmeri.

Il predetto, intorno alle ore 09:00 si era introdotto all’interno dell’abitazione di un 70enne, al quale aveva asportato il portafoglio e veniva subito dopo bloccato dai militari dopo un breve inseguimento a piedi.

La refurtiva veniva recuperata e riconsegnata al legittimo proprietario.

Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, l’arrestato veniva trattenuto presso le camere di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Bagheria e, nel primo pomeriggio, tradotto presso il Tribunale di Termini Imerese per il rito direttissimo conclusosi con la convalida dell’arresto e la sottoposizione del medesimo agli arresti domiciliari in attesa di ulteriore udienza fissata per il 3 ottobre prossimo.

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Finocchio Antonio

 

Il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, annuncia che a seguito dell’ordinanza n. 9 del 16 luglio 2014, con la quale si requisivano temporaneamente i loculi liberi di alcune cappelle gentilizie del cimitero comunale, emessa per sopperire alla mancanza di loculi, l’amministrazione comunale e l’ufficio cimiteriale conducendo indagini approfondite, anche al fine di comprendere la gestione di tutto quanto attiene al cimitero, si è resa conto di diverse incongruenze tra i progetti iniziali di alcune cappelle ed il progetto finale realizzato. 

In sostanza le indagini hanno evidenziato che il numero dei loculi realizzati in diverse cappelle era superiore al numero previsto in progetto.

Il sindaco Cinque spiega inoltre che tali progetti avevano, tra l’altro, ottenuto l’agibilità da parte degli uffici competenti.

Come già accennato più volte non si ferma la nostra opera non solo di programmazione per offrire un servizio cimiteriale più decoroso sotto ogni punto di vista ma continuiamo anche a cercare di capire gli errori fatti in passato circa la gestione “allegra” del cimitero – dichiara il sindaco – faremo chiarezza, sempre collaborando con le Forze dell’Ordine e verificheremo adesso cosa fare per questa nuova scoperta di irregolarità”.

 

Fonte  Ufficio Stampa del comune di Bagheria
 

Riceviamo e pubblichiamo in riferimento alla legge sulla stampa.

Spettabile redazione formulo la presente, in nome e per conto del mio assistito, il sig. Ingrassia Salvatore, per richiederVi la rettifica del vostro articolo pubblicato,

http://www.bagherianews.com/cronaca/10098-palermo-un-litigio-finisce-con-un-u... in considerazione che lo stesso è stato "prosciolto" dalla gravissima accusa di tentato omicidio:

In particolare, il sig. Ingrassia Salvatore è stato imputato del delitto di tentato omicidio: dopo aver colpito la persona offesa al braccio, con un bastone della lunghezza di cm 40, la attingeva con un coltello a scatto, della lama di cm 10 circa, all'emitorace superiore sinistro, causandole una lesione della vena succlavia sinistra ed esponendola a pericolo di vita (evento evitato dall'azione tempestiva dei passanti che comprimendo la ferita ridussero la perdita ematica e dall'intervento chirurgico  in urgenza di venorrafia della vena ascellare sx). Con l'aggravante dei futili motivi (la persona offesa si era rifiutata di riempire i bidoni dell'acqua cosi come richiesto dall'Ingrassia). Con la
recidiva specifica infraquinquennale).

La difesa ha chiesto l'assoluzione, in via principale, per mancanza dell'elemento soggettivo dovuta ad una colluttazione, ed in subordine la riqualificazione del reato di lesioni gravi, dimostrando che non vi era alcuna intenzione di uccidere il sig. Fortunato Salvatore, essendo stato accertato, dalle dichiarazioni rese dai soggetti intervenuti nell'immediatezza dei fatti e dalla ricostruzione fatta a seguito dei rilievi sui luoghi delle forze dell'ordine, che l' imputato ha immediatamente soccorso la persona offesa, e chiedendo l'intervento del 118Â e cercando assistenza presso le abitazioni degli appartamenti vicini, riuscendo, altresì  a trascinare il Fortunato all'esterno della struttura scolastica de qua, con l'intento di condurlo in ospedale.

Il procedimento a carico di Ingrassia Salvatore, si è concluso il 09.07.2014 con sentenza di condanna alla pena di anni 4 di reclusione, previa riqualificazione del fatto in lesione grave, con esclusione dell'aggravante dei futili motivi e della recidiva contestata, come da dispositivo che si allega alla presente.

Il sig. Ingrassia è stato difeso dall'avvocato Enrico Bennici e dall'avvocato Elena Gallo, che peraltro ricorreranno in appello, per dimostrare l'innocenza del sig. Ingrassia e nel frattempo è già presentato stata presentata richiesta degli arresti domiciliari presso l'abitazione della propria madre.

Studio avv. Enrico Bennici

 

 

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