Cronaca

Nella mattinata di ieri, i militari della locale Stazione Carabinieri, deferivano in stato di libertà, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese, L. P. S., nato a Villabate (Pa), classe 1967, residente in Misilmeri, per i reati di sostituzione di persona, falsità in scrittura privata e tentata truffa.

Il predetto, nel mese di ottobre 2013 si era recato, sotto falso nome, esibendo documento d’identità e busta paga contraffatti, presso una concessionaria Bagherese al fine di sottoscrivere un contratto di compravendita di un’autovettura del valore di circa 25.000,00 euro, e di finanziamento dell’intero importo una società finanziaria.

I dipendenti della concessionaria, dubbiosi sulla genuinità dei documenti, si erano subito rivolti ai militari, che sono riusciti a risalire alla vera identità dell’uomo con alle spalle numerosi precedenti penali specifici – al quale, peraltro, nel corso di una perquisizione domiciliare, veniva sequestrata un’ingente quantità di documentazione contraffatta per accedere a prestiti e finanziamenti, quale buste paga, contratti di lavoro e dichiarazioni dei redditi.

Sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati ad accertare l’eventuale consumazione di reati della stessa specie.

 

 


 

Stava chiudendo il suo negozio in via Roccazzo 90 quando un commando di tre uomini incappucciati lo ha raggiunto con l'intento di sottrargli l'incasso, la rapina si è però conclusa nel sangue. 

Daniele Discrede, 42 anni di Palermo, è rimasto ucciso da diversi colpi d'arma da fuoco al petto davanti agli occhi della figlia di 8 anni, presente al momento dell'aggressione. 

Secondo una prima ricostruzione l'uomo, proprietario del New Cash and Carry 'L'isola del risparmio', nella periferia est della città, avrebbe tentato di reagire agli aggressori che volevano portargli via un borsello contenente 4.500 euro.

Discrede, soccorso da alcuni residenti che hanno udito 8 colpi di pistola, è stato successivamente trasportato d'urgenza all'Ospedale Civico dove è morto poco dopo. L'agguato è avvenuto intorno alle 22, momento in cui Discrede si trovava con la propria moto difronte la propria attività quando tre malviventi lo hanno raggiunto sparandogli a bruciapelo per poi fuggire con l'incasso.

La figlia, presente al momento dell'omicidio, è rimasta illesa ma ovviamente sconvolta dall'accaduto. Sull'episodio indagano gli uomini della Squadra Mobile che sul luogo della tragedia hanno interrogato i testimoni presenti.

 

da livesicilia.it

La Guardia di Finanza di Palermo ha sequestrato due imprese edili in provincia di Palermo, quote sociali, appartamenti, terreni, box, magazzini commerciali e disponibilità finanziarie, del valore complessivo di circa 14 milioni di euro, in esecuzione di due distinti provvedimenti emessi dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Sono due i soggetti interessati dai provvedimenti di sequestro: RACCUGLIA Salvatore Giuseppe, DI MATTEO Andrea

Il primo, un quarantasettenne originario di Altofonte (PA) tratto in arresto nel dicembre del 2010 in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, con l’accusa di essere un favoreggiatore di Domenico Raccuglia, esponente di vertice della famiglia mafiosa di Altofonte. Per tale accusa, nel 2012, lo stesso è stato assolto dalla Corte d'appello di Palermo, dopo che in primo grado gli erano stati inflitti nove anni. Tuttavia, sulla base di ulteriori risultanze investigative che hanno evidenziato forti discordanze tra il patrimonio posseduto dal nucleo familiare del soggetto e le fonti di reddito dichiarate, il Tribunale di Palermo ha ora disposto, ai sensi della normativa antimafia di prevenzione, il sequestro dell’intero capitale sociale e del complesso di beni di una società operante nel settore edile, del valore complessivo di oltre 4,4 milioni di euro, ritenuta a lui riconducibile sebbene intestata a terzi soggetti.

Il secondo provvedimento ha interessato un cinquantacinquenne anch’esso originario di Altofonte (PA) e contiguo all’omonima famiglia mafiosa, condannato nel 2011 dalla Corte d’Appello di Palermo alla pena di tre anni di reclusione per favoreggiamento personale, per aver aiutato il citato boss Domenico Raccuglia, a quel tempo latitante, a sottrarsi alla pena detentiva inflittagli. Secondo le risultanze investigative, il soggetto aveva avuto un ruolo di primo piano nel fornire un supporto logistico ed economico durante i vari incontri dell’allora latitante con i suoi congiunti.

I successivi accertamenti economico-patrimoniali svolti dalle Fiamme Gialle hanno consentito di ricostruire nei suoi confronti un cospicuo patrimonio, ritenuto il frutto del reimpiego di denaro di illecita provenienza, attesa la forte sperequazione riscontrata con i redditi dichiarati dal suo nucleo familiare. La Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica, ha quindi disposto nei suoi confronti il sequestro di 9 fabbricati e 13 terreni siti in Altofonte, 1 ditta individuale nella stessa località, quote societarie, disponibilità finanziarie (conti correnti, depositi a risparmio, rapporto titoli, polizze assicurative, buoni fruttiferi postali), 4 autoveicoli, il tutto per un valore complessivo di circa 9,4 milioni di euro.

SCHEDA BENI

1. RACCUGLIA Salvatore Giuseppe, nato ad Altofonte (PA) il 20.12.1959.

Decreto di sequestro nr. 85/2014 R.M.P. emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione.
a. nr. 9 fabbricati siti in Altofonte (PA);
b. nr. 13 terreni siti in Altofonte (PA);
c. disponibilità finanziarie (conti correnti, depositi a risparmio, rapporto titoli, polizze assicurative, buoni fruttiferi postali);
d. nr. 1 ditta individuale – settore edilizio - con sede in Altofonte (PA);
e. quote societarie;
f. nr. 4 veicoli.

VALORE DEI BENI COMPLESSIVAMENTE SEQUESTRATI: € 9.394.808.

2. DI MATTEO Andrea, nato ad Altofonte (PA) 17.10.1967.

Decreto di sequestro nr. 50/2014 R.M.P. emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione.
a. Intero capitale sociale e complesso dei beni di nr. 1 società – settore edilizio - con sede in Altofonte (PA);

VALORE DEI BENI COMPLESSIVAMENTE SEQUESTRATI: € 4.410.000.

 

 

Il gravissimo fatto è accaduto questa mattina poco dopo le nove: due donne A.V., di 78 anni, e B.T., 40 anni, entrambe bagheresi si stavano recando in auto presso una villetta in località Bellacera.

All'improvviso secondo il racconto di una delle vittime, un uomo a bordo di una moto di grossa cilindrata, con casco e occhiali da sole,  ha affiancato la vettura, una Fiat 600, dal lato del passeggero costringendola a fermarsi: l'uomo, presumibilmente di età matura che parlava in italiano con una certa inflessione dialettale, con una pistola ha preso a minacciare le donne chiedendo la consegna delle borse, ma di fronte al diniego delle signore ha introdotto la mano con la pistola all'interno dell'abitacolo della vettura attraverso il vetro aperto, per rendere più convincente la minaccia.

Una delle due donne ha quindi consegnato la propria borsa dove si trovavano gli effetti personali, il telefonino, le chiavi del villino ed appena 15 euro di denaro contante.

La Polizia indaga

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