Cronaca

Oltre ad Alessandro D'Ambrogio, considerato il nuovo capo di una della famiglie storiche di Palermo, quella di Porta Nuova, in manette sono finiti tra gli altri il suo braccio destro Antonio Seranella, Giuseppe Di Maio, Alfredo Geraci, Attanasio La Barbera, Giuseppe Civiletti e Giacomo Pampillonia.

Nel capitolo dell'inchiesta che riguarda i traffici di droga, le cui indagini sono state coordinate dal pm Barbiera, e' stato accertato che i boss, sempre piu' in difficolta' per i continui arresti e per il calo delle entrate legate ad esempio ad appalti ed estorsioni, per finanziare le casse del mandamento avevano attivato anche un canale con il Sud America per importare cocaina ed eroina. 

Nel business erano state coinvolte anche altre famiglie, e in particolare quelle di Uditore, Pagliarelli e Corso dei Mille; a Brancaccio, dove D'Ambrogio poteva contare su personaggi storici come Pietro Tagliavia, Giovanni Alessi, Vincenzo Ferro e Francesco Scimone che attraverso una rete capillare di piccoli pusher erano riusciti a inondare di droga le province di Palermo e Trapani, dove sono scattati altri arresti.

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Questo l'elenco degli arrestati seguiranno le foto:

Salvatore Alario, Giovanni Alessi, Salvatore Asaro, Marco Chiappara, Antonino Ciresi (già detenuto presso il carcere Pagliarelli di Palermo), Giuseppe Civiletti, Pietro Compagno, Gaspare Dardo (già detenuto presso il carcere Pagliarelli di Palermo), Giuseppe Di Maio, Daniele Favata, Giuseppe Ferro (già detenuto presso il carcere Pagliarelli di Palermo), Vincenzo Ferro (già detenuto presso il carcere Ucciardone di Palermo), Alfredo Geraci, Veronica Giordano, Attanasio La Barbera, Marco La Vardera (già sottoposto agli arresti domiciliari a Villabate), Ignazio Li Vigni, Ciro Napolitano (già sottoposto agli arresti domiciliari a Napoli), Francesco Paolo Nuccio, Giacomo Pampillonia, Giacomo Rubino, Santo Rubino, Carmelo Russello, Francesco Scimone, Antonino Seranella, Biagio seranella, Umberto Sisia, Pietro Tagliavia, Francesco Tarantino, Giovanni Vaccaro e Vincenzo Vigna.

 

da gds.it

È in corso da stamattina, tra le province di Palermo e Trapani ed in altre località del territorio nazionale, una vasta operazione antimafia da parte dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Palermo, che stanno eseguendo una trentina di fermi del Pubblico Ministero emessi dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia.

I reati contestati sono quelli di associazione per delinquere di stampo mafioso e traffico internazionale di stupefacenti.

Le indagini hanno consentito di ricostruire gli assetti e le dinamiche criminali del mandamento mafioso palermitano di Porta Nuova, individuandone capi e gregari.

Si è accertato che il sodalizio, pur continuando a esercitare una soffocante attività estorsiva sul territorio, consapevole che l’imposizione del “pizzo” a imprenditori e commercianti non è più sufficiente - complice l’attuale congiuntura economica - a mantenere le famiglie degli affiliati detenuti, si allea con altre consorterie mafiose della città e dell’area trapanese per gestire le “piazze dello spaccio” e, come negli anni ottanta, l’approvvigionamento degli stupefacenti direttamente dai Paesi produttori del Sud America e del Nord Africa.

Nello stesso contesto, sono stati sequestrati beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa tre milioni di euro.

Fonte  Ufficio provinciale stampa dei Carabinieri

 

Più tardi gli aggiornamenti

Queste le foto dei soggetti sottoposti al provvedimento di fermo  del GIP

 

 

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Alessi  Giovanni                   Asaro Salvatore             Chiappara  Marco         Civiletti Giuseppe         Compagno Pietro

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D'ambrogio Alessandro      Di Maio Giuseppe        Favata Daniele             Geraci Alfredo              La Barbera Attanasio 

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Li Vigni Ignazio                 Nuccio F.Paolo                Pampillonia Giacomo     Rubino Giacomo         Scimone Francesco        

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Seranella Antonino            Seranella Biagio                 Sisia Umberto               Tagliavia Pietro     Tarantino Francesco

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Vaccaro Giovanni

 

 

 

 

 

Tutto è accaduto in maniera fulminea intorno alle 21 al supermercato Conad di via Pietro Nenni a Casteldaccia, quando già, era la sera di sabato 29 giugno, le saracinesche stavano per essere abbassate.

Tre uomini dell'apparente età di 30 anni scesi da una Fiat Panda di colore grigio-scuro con cerchi in lega, sono entrati all'interno del supermercato dove il personale, che aveva già

contabilizzato l'incasso della giornata, si predisponeva alle operazioni di chiusura.

I tre con il volto semicoperto, qualcuno da una sciarpa, sono entrati in azione: uno dei malviventi  sotto la minaccia di una pistola ha raggruppato i dipendenti tutti in un solo punto tenendoli sotto tiro, mentre gli altri due provvedevano ad impossessarsi della somma di 14.000 euro che rappresentava l'intero incasso della giornata, e che veniva custodita in un box-ufficio contiguo alle casse.

Arraffato il denaro i tre si sono precipitati all'esterno facendo subito perdere le loro tracce.

La scorsa settimana era stata rapinato da due giovanissimi il supermercato Conad di Bagheria di via G.Scordato: in quel caso il bottino era stato modesto, qualche centinaio di euro.

I titolari dell'attività commerciale hanno presentato denuncia alla Polizia.

La prima impressione degli inquirenti è che a Casteldaccia abbia agito una banda più esperta.

 

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