Cronaca

Il Palazzo di giustizia di Palermo torna ad essere il Palazzo dei veleni come alla fine degli anni 80 ? Questa volta si tratta di una lettera anonima, un "esposto", come la definisce il suo stesso autore, inviata lo scorso 18 settembre al pm di Palermo Nino Di Matteo. 

Nella missiva di dodici pagine  in cui è impresso lo stemma della Repubblica Italiana, l'anonimo, che dai particolari che riferisce sembra essere qualcuno che ha collaborato attivamente alle indagini, fa riferimento ad una vera e propria opera di spionaggio compiuta nei confronti dei magistrati che indagano sui legami tra crimine organizzato e certi apparati dello Stato nel biennio '92-'93.

L'anonimo fa anche riferimento ad una serie di misteri legati alle vicende che hanno visto cadere sotto i colpi della mafia, giudici, politici, esponenti delle forze dell'ordine.

Spie - secondo l'anonimo- sarebbero in azione nella Procura di Palermo. Questi i nomi di chi sa della trattativa.

"C'e' anche questo - scrive oggi Repubblica - nello scritto anonimo inviato a uno dei magistrati che ha indagato sulla presunta trattativa Stato-mafia e che è sotto ''analisi'' da parte degli investigatori e dei magistrati."

Gli inquirenti finora hanno parlato più che di un ritorno della stagione dei veleni, del gesto di una persona, probabilmente un investigatore, deluso dall'archiviazione di un'inchiesta nata da una sua denuncia.

Nell'anonimo vi sarebbe una cronistoria di avvenimenti mafiosi dall'omicidio del segretario del Pci siciliano Pio la Torre alla mancata cattura del boss Bernardo Provenzano nel '95.

L'anonimo avverte i magistrati che ''uomini delle istituzioni'' li stanno sorvegliando, riversando a ''una centrale romana'' le informazioni che acquisiscono.

E poi fa nomi di politici che potrebbero avere notizie sulla presunta trattativa.

Nelle pagine dell'anonimo si fa riferimento anche all'agenda rossa di Paolo Borsellino che sarebbe stata presa da "un carabiniere".

Sulla vicenda è intervenuto anche il procuratore capo Francesco Messineo che ha detto: ''Su alcuni fatti l'anonimo fornisce dettagli inediti. Si tratta di vedere ora se sono informazioni vere. Stiamo cercando i riscontri''.

Il procuratore di Palermo conferma che si sta indagando sulle presunte rivelazioni sullo scritto anonimo inviato al pm Nino Di Matteo cuno dei p.m. che indaga sulla presunta trattativa Stato-mafia.

''Non posso citare i dettagli indicati - aggiunge Messineo- E' stata data alla polizia giudiziaria una delega di indagine per trovare eventuali riscontri''.

Pietro Crivello era come se avesse avuto un presentimento quando due settimane fa ci aveva detto testualmente in una intervista per Teleone: "ho paura di andare a pescare in quel tratto di mare dove è stato segnalato l'affondamento dei Tir caduti in mare dalla perchè potrei perderci le reti o addirittura la barca se non di peggio": ha perso solo le reti, ma la paura è stata tanta quando intorno alle cinque di questa mattina la sua imbarcazione la Antonino Padre del Compartimento marittimo di Palermo, ha cominciato a piegarsi pericolosamente su un fianco: ha capito subito cosa stava accadendo, ha lasciato la marcia in folle ed ha lanciato l'allarme, e con l'equipaggio si è rassegnato ad attendere l'alba.

Era ancora notte, ma per fortuna il mare era una tavola, ma se le condizioni meteo fossero state più impegnative poteva scapparci qualche guaio più grosso.

Da  Porticello è subito accorso sul luogo, a circa tre miglia dalla foce del fiume Torto, il mezzo in dotazione al Circomare, che ha prestato assistenza alla barca bloccata: alle prime luci dell'alba e dopo una serie di complesse manovre, la barca è riuscita danneggiando seriamente cavi e reti a liberarsi dall'ostacolo che si trovava sott'acqua, sicuramente uno dei dodici mezzi caduti dal traghetto "Euro cargo Cagliari" proveniente da Livorno il 9 dicembre scorso , perchè in quel punto ha precisato Pietro Crivello "sui fondali non è mai esistito nessun ostacolo".

Un'altra barca accorsa in aiuto della prima ha agganciato anch'essa il TIR, ma è riuscita a liberarsi con meno danni rompendo solo qualche cavo e recuperando quasi inetramente le reti.

Poco dopo le 11 sia i motopesca che il mezzo della Capitaneria andato in soccorso sono rientrati in porto.

"Per nostra fortuna conclude Crivello - le condizioni del mare erano favorevoli: in condizioni meteo avverse, e di notte, ce la saremmo vista veramente  brutta.

E Francesco Zizzo di Anapi pesca rincara la dose:"E' dal dieci dicembre che scriviamo alla Capitaneria, all'assessorato competente, agli organi regionali, alla Compagnia di navigazione responsabile del problema, di provvedere al più presto alla individuazione dei relitti ed alla loro rimozione".

"Non è più tollerabile che i pescatori debbano mettere a serio repentaglio la sicurezza delle loro reti e delle loro barche per il disinteresse degli organo preposti: cosa si aspetta che qualche motopesca si capovolga e ci scappi il morto?

"Anche perchè - conclude Zizzo c'è un problema di inquinamento marino: è dal 10 di dicembre che i pescatori ritrovano nelle reti di tutto e di più"

"In condizioni meteo avverse l'incidente di questa notte avrebbe potuto trasformarsi in una tragedia".

A chi di dovere la risposta

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Porticello: danni a due pescherecci di bagherianews

nella foto  le due barche coinvolte appena rientrate a sx l'Antonino Padre

 

Stamane, durante la solita passeggiata domenicale, lungo la costa Termitana presso "Lido Vetrana", Cooper, un golden retriever di tre anni ha ritrovato spiaggiata e in fin di vita una tartaruga marina appartenente alla specie protetta "Caretta Caretta".

Allertata dai continui abbai del suo amico a quattro zampe, la proprietaria, Chiara Puleo, ha fatto la straordinaria scoperta…una tartaruga di circa 50kg in fin di vita.

Subito viene allertata la Guardia Costiera e i volontari del Diving Blue Shark nella persona di Giuseppe Aiello, ed è proprio quest’ultimo a premurarsi di condurla presso la Guardia Costiera ufficio Circondariale Marittimo di Porticello che l’ha presa in custodia, premurandosi di garantirle soccorso. Dalla prima visita la tartaruga versa in gravi condizioni di salute. 

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Aggiornamento: Purtroppo ci è giunta notizia che la tartaruga, che versava in gravissime condizioni, non ce l'ha fatta a superare la notte ed è morta.

A Bagheria (Pa) i Carabinieri della locale Stazione, in ottemperanza all’ordine di esecuzione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, hanno tratto in arresto PECORARO Francesco, nato a Palermo, classe 1981, residente in Bagheria perché responsabile del reato di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti anche in danno di minori, dovendo espiare la pena residua di anni 2 e giorni 28 di reclusione nonché al pagamento di euro 3.400,00 di multa. 

Il PECORARO, era stato già tratto in arresto nell’ambito dell’operazione denominata “Big Party” del 05 dicembre 2011, effettuata dai Carabinieri della Compagnia di Bagheria eseguendo 14 provvedimenti cautelari, per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e hashish.

In quella circostanza, incontrando i giovani nella vicinanza delle scuole, ma anche sfruttando le potenzialità dei social network, gli spacciatori “adescavano” soggetti disponibili per invitarli a feste serali o pomeridiane. Qui veniva fornita loro una dose gratuita di cocaina, per far provare loro il c.d. “sballo” e, in questo modo, avvicinarli al mondo della droga.

Il PECORARO è stato associato alla casa circondariale “Ucciardone” di Palermo.ù

fonte: Ufficio stampa provinciale Carabinieri

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