Il fatto accadde nel febbraio del 2010, allorchè Patrizia Pisciotta, quarantenne casalinga di Ficarazzi, al culmine di una lite furibonda colpì con una gomitata allo stomaco il marito Ciro Gallo, con il quale i rapporti erano incrinati da tempo.
In seguito alla caduta il marito sbattè il naso contro lo spigolo di una porta del bagno morendo subito dopo: la donna si è sempre difesa sostenendo che la gomitata era stata involontaria, tesi condivisa dalla Procura che aveva chiesto il non luogo a procedere per la donna, che qualche giorno dopo il fatto era stata prima arrestata e subito dopo rilasciata.
M il GIP Piergiorgio Morosini, ha ricostruito la vicenda diversamente da come prospettato dalla donna: i rapporti tesi all'interno della coppia sarebbero stati all'origine di una lite molto aspra, culminata con la gomitata, per niente involontaria, che fece cadere il marito, non in avanti come sostenuto dalla donna, ma contro la cornice della porta del bagno provocandone la morte.
E questo secondo il GIP è rilevabile sia dalla presenza di una lesione nella parte alta del setto nasale, che dall'assenza di ferite al volto compatibili con uan caduta in avanti, come rilevato dall'autopsia.
Non una casuale caduta quindi, conseguente ad una accidentale gomitata, ma un colpo inferto nel bel mezzo di una discussione molto accesa, testimoniata anche dal fatto che alcune unghie delle dita della donna erano spezzate.
Per questo Il GIP Morosini ha sentenziato che la Pisciotta dovrà affrontare il processo con l'accusa di omicidio preterintenzionale.