Il NOPA sequestra un altro allevamento abusivo

Il NOPA sequestra un altro allevamento abusivo

cronaca
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Continua senza sosta la battaglia ingaggiata dalla Polizia Urbana con il suo Nucleo di protezione ambientale, che lavora in stretta collaborazione con il Servizio veterinario del Distretto Sanitario: nella giornata di ieri un altro allevamento completamente abusivo è stato sequestrato a Bagheria,

lungo la strada provinciale Bagheria-Ventimiglia, in vicinanza del mulino Aiello al ponte della "Quattro finarde", dove confluiscono cioè le propaggini confinarie di quattro comuni, vale a dire Bagheria, Santa Flavia, Casteldaccia e Misilmeri.

Ancora una stalla realizzata con eternit, lamiere, legno e cartoni; ancora un immobile sia pure precario, però del tutto abusivo, tant'è che il titolare dell'allevamento, S.G., e stato anche denunciato al nucleo dei vigili che si occupano di reati urbanistici.

Dentro il capanno una ventina di maiali, dei quali il titolare non ha potuto dimostrare la provenienza né la periodicità dei trattamenti sanitari.

Il problema dei controlli su carni, ma non solo, e su derrate alimentari in genere è tra i compiti istituzionali che il NOPA intende portare avanti con decisione, avendo come punto di riferimento la salute e il benessere dei cittadini.

Adesso è infatti nelle intenzioni del NOPA e del Comandante del Corpo Maurizio Parisi, di procedere in maniera attenta  nei controlli  a campione ma non solo nelle macellerie, ma anche nei vari "tratti" della filiera agroalimentare.

Ricordiamo che le carni di animali non sottoposti a trattamenti sanitari e introdotti nel mercato dei consumi  potrebbero provocare serie conseguenze alla salute.

Non sarebbe male che anche gli utenti vigilassero nel loro stesso interesse che le carni del macellaio portino il timbro di tracciabilità, o che le scadenze dei prodotti nei banconi dei supermercati presso cui si approvvigionano vengano rigorosamente rispettate.

Il segnale che si vuol mandare è forte e chiaro: tolleranza zero contro chi attenta anche se solo potenzialmente alla salute dei consumatori.

I suini posti sotto sequestro, in attesa che il proprietario esibisca, se li ha, i certificati di origine e quelli sanitari sono stati affidati allo stesso titolare della stalla. Se entro un congruo termine non dovesse essere prodotta alcuna documentazione gli animali saranno abbattuti, e le carcasse saranno distrutte.

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