Il giornale "La Repubblica" di oggi nell'edizione di Palermo riporta stralci di una intercettazione sinora inedita, nella quale Pino Scaduto, reggente di Bagheria, arrestato nell'operazione "Perseo", ed Emanuele Sansone reggente di Brancaccio, arrestato qualche giorno fà con barba e baffi finti, discutevano della proposta dell'"astro nascente" della mafia palermitana, Gianni Nicchi di 27 anni, detto "u picciutteddu", latitante dal 2006, di un sorta di "tassa" extra per finanziare le famiglie più "bisognose" di cosa nostra.
Gianni Nicchi avrebbe proposto di prelevare dalle entrate delle varie famiglie mafiose
il 20%, forse una sorta di "una tantum" per costituire una specie di fondo cassa per aiutare le famiglie mafiose più "povere".
Come in tutti i commerci si cerca di tirare sul prezzo ed è di questo che parlano Scaduto e Sansone.
"Gianni ha chiesto il 20%" -dice Sansone- e Scaduto "Vedi che il 2%"; ma l'altro replica: "Il 20% per le casse"
"Ho capito- conclude Scaduto- il 20%, non insisto".
Ma la decisione trova qualche dissenso, perchè è lo stesso Sansone, a lasciare intendere che si può strumentalizzare il bisogno, tant'è che conclude: " Io gli dovrei dire: signor Nicchi, io sono in difficoltà, ora datemi aiuto, vediamo cosa mi rispondono; noi siamo più in difficoltà di te".
Resta il dubbio se la proposta venne o meno resa concreta.
25-03-09 "Mutuo soccorso" per cosa nostra: ne parlano Scaduto e Sansone
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