Si è profilata ieri una schiarita sulla vicenda dell'ATO idrico che dopo il fallimento di APS stava gestendo il sistema integrato dell'acqua nei 42 comuni facenti parte dell'ambito territoriale.
Ieri appunto, dopo l'intimazione del commissario alla Provincia Manlio Munafò che, di fronte all'inerzia della Regione e dei comuni, minacciava di riconsegare le reti ai sindaci, è stato fatto un passo avanti, e cioè la Regione ha sbloccato gli 8.000.000 di euro per il primo anno di avvio, e la gran parte dei sindaci in una votazione a larga maggioranza ha spianato la strada verso la nomina dell'AMAP a gestore unico d’ambito.
Ecco l’esito della riunione tenutasi alla Provincia tra la Regione, l’azienda, il comune di Palermo e gli altri comuni ex Aps. Non tutti e 42 hanno partecipato, tanto che a prendersi l’impegno di portare nei propri consigli comunali la sottoscrizione delle quote di Amap sono stati solo in 26: Bagheria si è astenuta, qualcuno se n’è andato, ed all'appello manca anche Altavilla dei comuni del nostro comprensorio, che da tempo ha fatto richiesta di gestire in proprio il servizio.
Adesso si procederà all’affitto del ramo d’azienda fino al 30 settembre, evitando la riconsegna delle reti ai comuni e i licenziamenti. Hanno dato disponibilità Balestrate, Blufi, Bolognetta, Bompietro, Campofelice di Roccella, Camporeale, Casteldaccia, Cerda, Chiusa Sclafani, Ficarazzi, Godrano, Isola delle Femmine, Lascari, Marineo, Misilmeri, Montelepre, Montemaggiore Belsito, Partinico, Piana degli Albanesi, San Mauro Castelverde, Santa Cristina Gela, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Santa Flavia, Sciara e Torretta.
“La vicenda Aps, è una vertenza complessa che speriamo si risolva positivamente - dice l’Assessore regionale all’Energia Vania Contrafatto - quello che ci preme è il servizio rivolto ai cittadini ed è per questo che abbiamo messo a disposizione delle risorse economiche. Il servizio idrico integrato comprende anche la depurazione e il servizio di fognatura, il che significa che non può essere utilmente o economicamente svolto da piccoli o grandi comuni in ordine sparso, che forse non considerano neanche tutte le conseguenze civili e penali cui vanno incontro. C’è una normativa nazionale sul tema che è chiara: i Comuni che non hanno partecipato all’incontro non pensino di aver risolto il problema”.
Peraltro la decisione presa ieri consente una prima soluzione al problema del 202 lavoratori ex APS che da sei mesi non ricevono un solo euro, e malgrado tutto sono riusciti a mantenere il servizio.
L'AMAP assumerà la gestione dell'acqua nei 42 comuni dell'ATO idrico: Bagheria si astiene
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