La verità senza dubbi è una verità incompleta - di Impronta Unica

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Francesco d'Assisi, Gandhi, Iqbal Masir, Madre Teresa, Malala e Papa Francesco sono alcune figure che hanno indicato, e indicano con la loro umiltà e con il loro pensiero, semplice ma profondo, la strada da seguire perché un altro mondo sia possibile, perché un altro stile di vita è praticabile. In questo momento storico l’enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco sorprende per la semplicità e la forza interiore con cui affronta temi importanti, come la giustizia sociale, l’ambiente, il rispetto della diversità.

Viviamo un periodo in cui il caos globale la fa da padrone. Non riusciamo più a dare un senso alla nostra esistenza. La violenza, l’egoismo e l’indifferenza spadroneggiano in questo caos globale senza che nessuno riesca a dare una speranza.  E in un contesto così triste e doloroso l’enciclica di Papa Francesco rappresenta una piccola fiammella di speranza. 

Il titolo “Laudato sì” è illuminante, perché il Papa ha colto la vera essenza della nostra esistenza: noi siamo natura, semplice natura. E non possiamo vivere o credere di poter vivere sfruttando tutto ciò che madre natura ci ha dato a nostro piacimento.

Francesco d'Assisi usando il termine “sorella” e “fratello” per chiamare gli inquilini dell’ecosistema che ci accoglie voleva affermare il principio che non esiste differenza tra noi e gli altri esseri viventi o la luna o il sole, perché siamo tutti parte di un Sistema. E noi non siamo che un ingranaggio e un momento del Sistema, perché noi esseri viventi viviamo dentro “il tempo”, mentre il Sistema è senza tempo.

Forse un giorno l’umanità si estinguerà, come si sono estinte altre forme di vita, perché si autodistruggerà a causa della sua cieca onnipotenza. Mentre il Sistema continuerà a vivere, perché è senza tempo. E altre forme di vita avranno il sopravvento, e il ciclo della vita continuerà il suo corso come se l’umanità non fosse mai esistita.
Questo caos globale, che pervade tutta il sistema sociale mondiale, non è che una conseguenza del degrado umano, che porta con se abbrutimento e degrado ambientale.

Come dice Patty Ruiz “ la nostra vita è un battito di ciglia”.  Sì, è vero. E' un battito di ciglia.

Quindi dovremmo riflettere sul senso da dare alla nostra breve esistenza. Dovremmo avere la capacità di osservare tutto ciò che ci circonda con distacco per poter vedere i nostri errori, e porvi rimedio.  Il consumismo sfrenato, frutto di un sistema economico-finanziario aberrante, è la vera piaga che sta uccidendo l’equilibrio socio-ambientale. Più consumiamo più ricchi siamo. Stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità.  Più consumiamo più poveri saremo, perché stiamo distruggendo la ricchezza, quella vera: la ricchezza ambientale.

Un sistema economico basato esclusivamente sul profitto, senza una visione sul mondo futuro, è un sistema destinato a fallire e a portare con se povertà e distruzione.
Dobbiamo avere la forza e la capacità di fermarci, e riflettere sul futuro della nostra “casa comune”. Una prospettiva assolutamente semplice che si traduce in una vera impresa perché abbiamo trasformato la nostra esistenza in un vortice, che ci trascina sempre più in basso.

Chi si ferma è perso. E' il motto che domina la nostra società ipertecnologica.

Chi si ferma non è perso, ma un uomo che ha ancora la capacità e la fortuna di vedere l'armonia, la bellezza e la perfezione di nostra “madre terra”.  E' la speranza di Papa Francesco che l'uomo si fermi e ritorni a madre terra.  Avere cura della “casa comune” significa ritornare ai veri valori: giustizia, pace e rispetto, ma soprattutto umiltà e semplicità.

Gandhi, padre della non violenza, seduto al suo telaio, credeva in un solo mondo. Iqbal Masir, a soli 11 anni chiedeva che i bambini fossero bambini, e non schiavi della mafia dei tappeti. Madre Teresa con semplici gesti ha dato dignità alla povertà. Malala lotta per il diritto di essere donna e di essere rispettata come tale, contro quelle società che hanno trasformato le donne in oggetti inanimati, in nome di una “follia”.

Ma ti capita di scendere lungo un sentiero e all'improvviso si apre davanti ai tuoi occhi una baia, con una spiaggia di sabbia bianca finissima, un piccolo isolotto di fronte e un mare dai colori così intensi e vivi che ti entra nel cuore. L’isola dei Conigli! E' il mondo che noi vogliamo, che ti illumina la mente e ti fa pensare che un altro mondo è possibile. Dipende tutto da noi e dal modo con cui vogliamo vivere questa breve esistenza.

Poi, allunghi un po’ di più lo sguardo fino ad arrivare all’orizzonte e i colori del mare piano piano cominciano a tingersi di tinte scure, e lì assisti attonito ed impotente all’umanità che affonda. Vedi il volto della disperazione, del dolore e della morte. E' la sconfitta dell’uomo.

E allora i dubbi sorgono… Un altro mondo è veramente possibile?

O l'umanità sta correndo velocemente verso il suo inevitabile destino?... L’autodistruzione.


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