Bagheria, il professor Edward Luttwak e villa Cattolica - di Angelo Gargano

Bagheria, il professor Edward Luttwak e villa Cattolica - di Angelo Gargano

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"Guardi, io sono l'unico ad avere la ricetta perfetta per la Sicilia" l'affermazione netta e perentoria di Edward Luttwak viene riportata come "incipit" di un articolo a firma di Enrico Deaglio, pubblicato sul Venerdì di Repubblica nell'agosto del 2015, dal titolo: Ma che ci fa il dottor Luttwak in Sicilia?

 E subito dopo, senza dubbi e tentennamenti Luttwak, snocciola la 'ricetta': "E' sempliche - premette - rialzando con orgoglio il loro vessillo indipendentista sanguinante, i siciliani si riuniscono in assemblea e dichiarano la loro separazione da Roma. Non vogliono più un soldo da chi li asserviti e distrutti. Il loro capo - che vedrei bene indossare un elbmetto - prima di tutto dichiara che in ogni caso non vorrà essere rieletto, poi procede al licenziamento di tutti i dipendenti pubblici della Regione. Sarà riassunto solo chi ha intenzione di lavorare. Viene dato spazio all'iniziativa privata, al commercio, al turismo, alla cultura. Vengono ristrutturati i porti eliminando la burocrazia, viene alacremente costruito un hub aeroportuale internazionale nella piana di Enna. L'isola non sarà più governata dalla mafia, dalla politica. dai Calogero Sedara, ma dai siciliani veri, compresi i suoi nobili, come ai tempi di Federico II. E di nuovo stupirà il mondo."

Bello, no? e soprattutto semplice e fattibile la ricetta del dottore.

Pensate che le precedenti affermazioni non vengono fatte dall'ultimo arrivato al bar con gli amici, ma da uno dei più autorevoli frequentatori dei talk show politici della varie tv, consulente del governo americano pare, ed anche della Toyota, la casa automobilistica giapponese.

Ma anche consulente non richiesto del comune di Bagheria; Luttwak accompagna a Bagheria la moglie, scultrice, amica e sostenitrice del pittore Arrigo Musti, nel periodo che precede l'elezione a sindaco di Patrizio Cinque, che proprio durante la campagna elettorale tira fuori l'asso dalla manica, rivelando che a lavorare per i Cinque stelle ci sarà anche Luttwak, attraverso un assessore alla cultura e al turismo, tale Marco Troiano,  titolare di un ristorante New York, che assieme a Luttwak, diffonde un video che sembra una gag alla Stanlio e Onlio, e tale la definirà lo stesso candidato sindaco Patrizio Cinque, ed in cui assieme a frasi sconclusionate e senza senso del tipo dipingere  tutte le case...realizzare bed and breakfast  ......grandi alberghi...Bagheria sarebbe diventata capitale del turismo, della cultura, ed il volto della citta' sarebbe cambiata.In effetti qualcosa si e' visto.

Sappiamo come fini ingloriosamente la vicenda della nomina di Troiano, che si pote' definire  'l'assessore inesistente'.

Ma è a questo punto che Enrico Deaglio si pone alcuni opportuni interrogativi: ma perche' Luttwak e' così interessato a Bagheria ? Cosa c'e' sotto? Come mai appoggia un sindaco Cinque stelle, dopo avere definito Grillo come esponente del 'peggiore populismo' ? C'entra l' ambasciata americana? E poi va al cuore del problema: che ruolo ha la Fondazione Guttuso (mai sinora formalizzata n.d.r.) in tutta questa storia? Il più famoso pittore comunista ha un futuro nel mercato americano? E perche', conclude Deaglio, i coniugi Luttwak sponsorizzano il pittore locale Enrico Musti e la sua arte pubblica?

Eccoci dunque al cuore del problema, ed alle vicende controverse su villa Cattolica, ricordando solo 'en passant'  le contorsioni che hanno caratterizzato i primi mesi dell'amministrazione di Patrizio Cinque, dal blitz  che porto' prima alla scoperta di archiviazioni di opere fatte a matita su semplici brogliacci,  su gestioni allegre che videro sotto accusa le precedenti amministrazioni, la minaccia di chiudere la Galleria conclusasi a tarallucci e vino e con una ingloriosa ritirata condita da foto di rito al Teatro Massimo,  quando si capi chi avrebbe diretto veramente l'orchesta, con la consulenza affidata proprio all'ex Direttrice; per farla breve e' meglio stendere  un velo pietoso sulla ritirata dei bei propositi di riforma della gestione della politica del Museo Guttuso vagheggiata dai cinque stelle su questa battaglia, sconfitti su tutta la linea.

piano nobile cattolica

Qualcosa pero' si e' cominciato a  capire sul futuro della Galleria Guttuso: a fine 2015 al momento della liquidazione dei progetti finanziati da Europa e Regione e nella fattispecie quello che con circa 1.500.000 finanzia i festeggiamenti dei 100 anni della nascita di Renato Guttuso, si scopre che sono stati liquidati a cinque aziende spuntate dal nulla, o dal registro Consip sì  disse, oltre 500.000 euro per forniture di beni e servizi che non sono stati ancora resi ma che lo dovranno essere in futuro per un importo complessivo appunto di circa 540.000 euro.

Proteste della opposizione, in particolare del consigliere Filippo Tripoli, che oltre ad una interrogazione presenta una circostanziata e documentata denuncia presso la locale stazione dei Carabinieri di Bagheria.

In effetti c'e' un macigno insormontabile che avrebbe dovuto sconsigliare tale disinvolta procedura di 'anticipare' forniture di beni e servizi che forse, se andra' bene, verranno resi a fine anno 2016: va detto innanzitutto che a valere su questo finanziamento prima dedicato ai 'I cento anni della nascita di Guttuso' , poi ribattezzato 'Itinerari guttusiani' (visto che dai cento anni dalla nascita ne sono gia' trascorsi ben cinque), e' stato fatto uno 'spezzatino' e sono state realizzate le iniziative più diverse , dalla stampa di volumi, a conferenze, a concerti, al noleggio di un mega schermo da 20.000 euro per far seguire durante una notte di gelo il grande concerto del Massimo ad una decina di persone infreddolite in piazza Sepolcro.

Ma il problema serio e' un altro: le stesse precise, identiche forniture di beni e servizi, proposte per  iniziative culturali da svolgersi nel Museo, adeguamento tecnologico per una fruizione  multimediale delle collezioni, servizi aggiuntivi di accoglienza e ristorazione ecc..., e  per lo stesso identico  importo erano gia' state oggetto nella primavera del 2011, di una pre-gara finalizzata all'assegnazione di un punteggio preliminare, regolarmente pubblicata all'Albo Pretorio, gara regolarmente celebrata da una commissione di gara ed uifficialmente aggiudicata all'Associazione temporanea di imprese al tempo formata dal prestigioso Museo d'arte moderna 'Museum' che avrebbe creato gli eventi artistici, dal gruppo Mediaone gruppo da 30 anni strutturato a livello regionale nel settore radio-televisivo, con connessioni con il web, la cartellonistica e stampa, con l'apporto di una dinamica realta' locale che  avrebbe lavorato per l'implementazione multimediale e tecnologica del Museo, la ditta Area Visiva, sino al Bar Carmelo che doveva organizzare stabilmente i servizi  di ristorazione e di accoglienza, per finire con una  Associazione organizzatrice di convegni e attività di animazione cuulturale.

spigolo cattolica

Questo raggruppamento presento' un articolato progetto di massima che venne ritenuto meritevole di approvazione rispetto agli altri e doveva esere tenuto preliminarmente in considerazone in base al punteggio riportato in fase dell'espletamento della pre-gara, che avrebbe avuto un 'peso' nel momento in cui sarebbe stata celebrata la gara definitiva per l'assegnazione dei lavori.

Tutto verbalizzato, approvato e sottoscritto dalla commissione che al tempo valuto' i progetti. Ma perche' la gara vera e propria non e' stata mai bandita?

Perche' allora, ci chiediamo, si è tranquillamente ignorato questo passaggio amministrativo, ufficiale e vincolante per l'amministrazione,  e si è proceduto a pescare a caso(?), dal registro Consip i nomi  di imprese che, senza gara, senza una storia, senza un curriculum, senza nulla insomma si sono viste liquidate come una manna dal cielo  complessivamente la somma di oltre 500.000 euro ?

Pensiamo che l'amministrazione debba delle risposte chiare ed inequivocabili, e non solo a noi.

Per finire, un'ultima domanda: il  Comitato di gestione della Galleria, sin quando c'era direttrice la dr.ssa Dora Favatella, era formato da sindaco/assessore, Fabio Carapezza Guttuso ed appunto la direttrice del Museo.

Con la direttrice da tempo in pensione il ruolo da chi viene assolto? C'e' per caso un convitato di pietra ? Ci piacerebbe comunque conoscerlo, a noi e ai bagheresi per conto dei quali governate.

Angelo Gargano

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