Intervista a Luigi Tanghetti, Presidente del circolo Legambiente di Bagheria - di Stefania Morreale

Intervista a Luigi Tanghetti, Presidente del circolo Legambiente di Bagheria - di Stefania Morreale

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Sono ormai passati tre mesi dall'avvio della raccolta differenziata dei rifiuti a Bagheria e l'iniziativa, accolta con entusiasmo da alcuni e scetticismo da altri, non ha mai smesso di far parlare di sè.

È stata ed è oggetto centrale dell'accesso dibattito che in questo periodo anima la cittadina; la questione rifiuti è sempre stata una tematica delicata per i bagheresi e, volente o nolente, ha riguardato quasi tutte le amministrazioni comunali. Ma l'originalità della discussione questa volta risiede proprio nel processo di differenziazione dei rifiuti: una novità per Bagheria, alla quale forse non era preparata. "La raccolta differenziata è una pratica virtuosa della raccolta del rifiuto che ci permette di dividerlo in base alla tipologia dei materiali che lo compongono: la carta, la plastica, il vetro, l’alluminio, i metalli ferrosi e la frazione organica umida".

A parlare è Luigi Tanghetti, Presidente del circolo bagherese di Legambiente, che continua dicendo "Mediante la raccolta differenziata si pone un freno all’aumento esponenziale della produzione del rifiuto e si evita il conferimento di enormi masse di indifferenziato verso le discariche o gli inceneritori, ambedue pratiche perniciose per l'ambiente poiché incidono sui cambiamenti climatici e sull’inquinamento dell’aria e del suolo". Insieme a questioni di tipo ambientale ed ecologico, che, almeno in potenza, dovrebbero riguardare ogni cittadino, i vantaggi sono anche di tipo economico; la raccolta differenziata offrirebbe un maggior numero di posti di lavoro rispetto alla tecnica classica, nella fattispecie ad ogni posto di lavoro in un impianto di incenerimento ne corrisponderebbero tre in uno di compostaggio "Gli oneri finanziari al servizio dell’investimento per la costruzione del termovalorizzatore ammontano a circa 400 milioni di euro e assorbono metà del risultato economico lordo" spiega Tanghetti "Il costo di conferimento sopportato dalle amministrazioni locali per ogni tonnellata di rifiuti conferita è mediamente di 103 euro per l’incenerimento, che si trasforma in 115 euro senza il contributo dei certificati verdi, mentre è di soli 83 euro per il compostaggio. Inoltre, la società che gestisce gli inceneritori deve sostenere spese aggiuntive per lo smaltimento di scorie".

puliamo il monte

In quest'ottica la scelta di differenziare i rifiuti sembra essere la più etica e responsabile e l'amministrazione del sindaco Cinque ha indubbiamente il grande merito di aver incoraggiato e sostenuto questa pratica. Cosa, allora, ha provocato malumori e dissapori tra la cittadinanza bagherese? Prova a rispondere a questa domanda il Presidente di Legambiente: "Il problema a Bagheria è stata la coordinazione della differenziata. Rileviamo una gestione scarsamente trasparente che ha sprecato i primi anni non già nella ricerca di una interlocuzione che portasse a poter concordare con le forze politiche e associative territoriali un planning per un approccio morbido e contestuale delle scelte sulle pratiche della differenziata, ma in confuse scelte che hanno visto previlegiare noli a freddo e a caldo per smaltire cumuli di indifferenziata da conferire a caro prezzo in discarica mediante l'utilizzo di società di raccolta che non sono passate da gare che ne titolassero il diritto. Inoltre è stata lampante la totale mancanza di programmazioni certe, procedute da tentativi e prove". Basti ricordare le disorganizzate isole ecologiche, le macchinette garby adibite al riciclo delle plastiche e divenute ben presto altrettanti monumenti-discarica, la carente distribuzione dei bidoni, il mancato ritiro del differenziato in alcuni punti più delocalizzati della città.

"La proposta peggiore rimane però quella che ha visto la trasformazione di un luogo dalla memoria, quale i magazzini dell' ICRE, in una maleodorante discarica di un'immondizia che stazionandovi indifferenziata ha prodotto molto malcontento tra gli abitanti delle zone limitrofe e tra la cittadinanza intera. Il tutto, per altro, in totale assenza di una delibera, introvabile sull'albo pretorio".

Un altro punto controverso riguarda il repentino passaggio da una fase in cui i rifiuti venivano abbandonati nei bidoni a quella della raccolta porta a porta. Il cambiamento da un sistema all'altro sarebbe dovuto avvenire gradualmente, in modo da lasciare il tempo ai cittadini di abituarsi al mutamento "Qualsiasi forma di tutoraggio è stata assente a Bagheria, che sceglie invece la punizione tout court, saltando a pie' pari una corretta preventiva prassi formativo-informativa, non curandosi, così come è essenziale per differenziare correttamente, della tracciabilita' del rifiuto conferito, al fine di premiare il comportamento virtuoso e punire l'inadempiente. Senza questa pratica la differenziata sarà sempre lasciata al "buon cuore" del contribuente o vessata dal terrore della sanzione. Ma entrambe le prospettive non bastano per stimolare a sufficienza la corretta pratica del risparmio, che sta alla base della scelta di differenziare".

stefania morreale

Stefania Morreale

 Stefania Morreale è laureata in Antropologia presso l'Università degli Studi di Torino ed è praticante giornalista della testata Bagherianews.com

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