Iniziamo da oggi un percorso a puntate con focus sull'ansia. Questo per rispondere alle innumerevoli richieste che mi sono giunte e perché questo è un argomento che interessa molti lettori.
Innanzitutto partiamo dalle basi: cosa è l'ansia? Potremmo definire l'ansia in molti modi, rischiando poi di complicarci troppo la vita. È sicuramente un fenomeno multidimensionale e per certi versi anche complesso.
Ma a me piacciono le cose semplici.
Immaginate un sistema si allarme, magari uno di quelli che avete installato a casa vostra. Un sistema efficiente di cui vi servite per identificare intrusi attraverso una serie di segnali.
Se qualcuno prova ad entrare a casa vostra allora il sistema identifica il pericolo e risponderà attraverso dei sensori (ottici o acustici) attivando un suono o inviando messaggi magari sul vostro smartphone.
Immaginate che i processi legati all'ansia funzionino proprio così, cioè che l'ansia rappresenti in qualche modo una sorta di sistema di allarme. Un eccellente sistema di allarme che è in grado quindi di informarci rispetto a potenziali situazioni di rischio, limitandone l’effetto pericoloso.
Questa è l’ansia funzionale, quel meccanismo che ci ha consentito di evolverci e ha garantito la continuazione della specie.
Alle volte però, può accadere qualcosa di diverso. Quando il sistema di allarme è danneggiato e c’è qualche difetto che può comprometterne il funzionamento, allora può cominciare a segnalare falsi allarmi, indicandoci come altamente pericolosa una situazione che non comporta invece alcun rischio.
Un sistema d’allarme che in questo caso può diventare ipersensibile, un meccanismo alla cui base c’è un processo disfunzionale e difettoso: quando iniziamo a preoccuparci perché il nostro allarme comincia ad inviarci segnali di pericolo rispetto a situazioni innocue cominciamo a provare ansia e se l’ansia supera un certo livello, tale da diventare esagerata e da farci perdere il controllo, può arrivare ad essere patologica e interferire con la vita quotidiana. Abbiamo a che fare proprio con un sistema di allarme che si attiva anche quando non ce ne sarebbe bisogno, quando cioè non c’è nessun intruso a casa nostra e quindi in assenza di pericoli.
Quando questo sistema di allarme difettoso si attiva invia l’allarme attraverso segnali somatici (fisiologici) e cognitivi. Fra i primi tipici sono la tachicardia, sudorazione, palpitazione, sensazione che manchi il respiro, bocca asciutta, peso allo stomaco, pesantezza degli arti, tensione muscolare o irrequietezza, disturbi della vista ecc. Fra quelli cognitivi confusione mentale, depersonalizzazione, derealizzazione, paura di impazzire, di svenire o addirittura di morire. Continueremo ad approfondire questo argomento con il prossimo articolo, esplorandone alcune caratteristiche fondamentali e i meccanismi di mantenimento.
Dott. Francesco Greco
Tel. 3922965686
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Il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta, è specialista in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Svolge attività clinica per i disturbi d'ansia, depressione, crisi, stress, insicurezza, disturbi emotivi. Utilizza la cbt e le terapie di terza generazione, Mindfulness e tecniche di rilassamento. Specializzato nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione attraverso la tecnica della CBT-E, disturbi sessuali e consulenza di coppia, abuso di sostanze. Riceve a Bagheria e a Palermo.
