Aspra e la sua identità turistica e marinara - di Michele Balistreri

Aspra e la sua identità turistica e marinara - di Michele Balistreri

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Ci sembra opportuno, - in ordine alle valutazioni compiute dal Presidente della Consiglio Circoscrizionale Gianluca Caputo (che da cittadino condivido pienamente) - sviluppare alcune riflessioni, in un contesto stagionale che riporta agli onori della cronaca l'annoso dilemma dell'identità turistica al borgo marinaro di Aspra.

Aspra, con 5.500 abitanti che aumentano in maniera considerevole nel periodo estivo, riconosce nell'attività di lavorazione e trasformazione di prodotti ittici che genera un'occupazione diretta ed indiretta di circa 400 unità, l'asse portante della sua economia. Sopravvive come attività legata al mare, una piccola pesca che costituisce l'unica fonte di reddito per molte famiglie di pescatori.

Sembrerebbe che Aspra fosse sospesa nel limbo tra una vocazione industriale, legata alla fiorente attività di trasformazione ittica con sbocchi e articolazioni commerciali in varie parti del mondo, e una vocazione turistica, legata alla sua storia, alla sua identità, alla bellezza delle sue coste e da una naturale collocazione geografica. La realizzazione di un porto, o nell'immediato della barriera frangiflutti, in stadio avanzato di realizzazione, sanerebbe questa dualità, facendo propendere per uno sviluppo chiaramente d'indirizzo turistico, concentrando in apposita zona artigianale (che tarda ad essere realizzata) con i servizi annessi le industrie già operanti nel settore ittico.

Quando Baldassare Scaduto nel 1905 si rese protagonista dell'edificazione del corso che unisce Bagheria alla sua frazione, le motivazione economiche portavano Bagheria con 20.000 abitanti a ritenere il piccolissimo borgo di Aspra (che allora contava appena 1.000 residenti, una comunità, essenzialmente di pescatori, dediti ad una piccola e povera pesca), come il naturale sbocco a mare di un'economia già prospera. Nella possibile realizzazione di un porto s'intravedeva un canale di trasporto per l'esportazione della produzione degli agrumi e delle conserve alimentari, che già connotavano la vivacità e il dinamismo imprenditoriale della cittadina sorta intorno alle ville della nobiltà palermitana.

Potevamo già definirla, ante-litteram una logica predisposizione ed aspirazione al processo d'internazionalizzazione dell'economia, per dare la misura dell'intraprendenza e della lungimiranza e dello spirito mercantilistico della borghesia imprenditoriale del tempo.

Oggi, a distanza di un secolo, le cose sono sostanzialmente cambiate. Bagheria non ha più un'asse portante della sua economia; Aspra di contro, come abbiamo visto, data l'impossibilità di sviluppare una pesca redditizia , pagando lo scotto della mancanza del porto, ha sviluppato, come descritto sopra, una fiorente attività di trasformazione di prodotti ittici con sbocci commerciali internazionali.

Tra le attività collaterali, un ruolo importante potrà essere svolto dal pescaturismo, che apporterebbe indubbi vantaggi economici per la pesca (integrazione del reddito e diversificazione) e per l'indotto (operatori turistici, ristorazione, piccola cantieristica). Un nuovo modo per fare turismo nel rispetto dell'ambiente godendosi della straordinaria natura incontaminata Con questa attività si potrà puntare anche a destagionalizzare il turismo attuando programmi di educazione ambientale: i ragazzi si potranno sentire dei piccoli pescatori per un giorno in autunno o in primavera, quando gli ombrelloni sono ancora chiusi e le nostre bellissime coste (Capo Zafferano e Mongerbino) rivelano il loro aspetto autentico.

All'interno di un progetto di rilancio di un turismo responsabile e sostenibile s'inquadra l'attività dell'ittiturismo; che consiste in un'attività di ricezione ed ospitalità esercitata dai pescatori professionisti, attraverso l'utilizzo delle proprie abitazioni, adeguatamente ristrutturate o appositamente acquisite, e l'offerta di servizi di ristorazione e degustazione dei prodotti tipici delle marineria locale. Si profila nell'insieme un'opera di risanamento e ristrutturazione di abitazioni tipiche dei pescatori che ben si integrano con l'ambiente circostante, senza mai aggiungere nuove costruzioni al patrimonio preesistente.

Questo offrirebbe la possibilità di incrementare l'offerta di ristoranti tipici dove si cucina il pesce appena pescato ed altre pietanze tipiche del luogo, di aprire botteghe dove è possibile acquistare i prodotti locali preparati artigianalmente e piccoli musei della pesca (occasione per dare una sede istituzionale all'esistente museo della pesca gestito dalla famiglia Balistreri) per imparare qualcosa in più sulle arti e le tradizioni di questo mondo.
Per realizzare quanto descritto occorre una chiara volontà degli abitanti del borgo e della classe politica in termini di seria programmazione e pianificazione.

Ritengo, tra l'altro, che un credibile candidato alla sindacatura, tra i punti qualificanti del programma, debba obbligatoriamente inserire il conferimento di una chiara connotazione turistica al borgo marinaro di Aspra prevedendo una riqualificazione in termini di decoro urbano, qualità dei servizi, vivibilità e mobilità sostenibile.

Michele Balistreri

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